Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Intervento del Rettore Loris Borghi in risposta al comunicato di ArtLab pubblicato su parma.repubblica.it giovedì 5 febbraio 2015

Cari studenti di Art Lab,

prima di tutto, quale Rettore della vostra Università, vi ricordo che su vostra richiesta, proprio recentemente,  mi sono reso disponibile ad incontrarvi in due occasioni per parlare nel merito dei temi che volevate sottoporre alla mia attenzione e a quella di altri colleghi, prorettori e delegati operanti in diversi settori dell’Ateneo, dall’organizzazione didattica, ai servizi, alle strutture fruitive e di accoglienza. In questi incontri vi abbiamo illustrato, nella massima trasparenza e chiarezza, le logiche di intervento e i progetti tesi a valorizzare il capitale umano, oltre che logistico, dell’Università, tra cui sicuramente figura al primo posto la componente degli studenti. Stupisce quindi leggere nel vostro comunicato stampa cose inesistenti oltre che inesatte e accuse, lasciatemelo dire, ridicole quanto assurde. Questa vostra attività di disinformazione rivolta ai cittadini di Parma non so quale obiettivo si prefigga, ma spero che  sia stata dettata semplicemente da una vostra incapacità di ascolto. Peraltro, avevamo già concordato che questa interlocuzione con voi sarebbe proseguita con altri incontri tesi a precisare ulteriormente le proposte che vi riguardano.

Ribadisco, come già detto a voi nel corso degli incontri scorsi, che la realtà di Art Lab, quella che produce ciclofficine, scuole di italiano per migranti, attività culturali di vario genere, viene da me, oltre che da altri, riconosciuta. Al tempo stesso l’Università non può non prendersi cura di una proprietà  demaniale affidata alla sua responsabilità,  da voi illegittimamente occupata, e soprattutto priva dei requisiti d’uso e di agibilità rispetto alle attività svolte con evidenti rischi in termini di sicurezza ed incolumità delle persone, oltretutto, nella fattispecie, nostri studenti. Il nuovo Rettore non può e non deve rifuggire questa responsabilità, facendo finta di niente o peggio scaricando su altri le responsabilità del caso. Ma il problema non va visto solo in questi termini, certo cogenti, ma piuttosto nel proporre alternative in grado di dare spazio al protagonismo dei nostri studenti, quello positivo di cui avete dato dimostrazione, di espressione di progettualità virtuose e di per sé formative. Ecco allora che l’Ateneo programma ed attua la riqualificazione della “Casa dello Studente” di vicolo Grossardi, di cui è partito il cantiere con fine lavori a maggio, immaginando di creare in quello stabile non solo migliori condizioni per i servizi già esistenti, dalla mensa ai servizi di avviamento al lavoro e tirocini, ma soprattutto nuovi spazi per attività di autogestione studentesca in analogia con i  più avanzati modelli europei di responsabilizzazione degli studenti anche nell’ambito delle proprie progettualità culturali e sociali. E l’Ateneo opera questa riqualificazione, credo per la prima volta da diversi anni a questa parte, su un edificio idoneo - per caratteristiche tipologiche, statiche, impiantistiche - all’uso collettivo da parte degli studenti. Quindi, nei fatti, non a parole,  permettetemi di affermare che stiamo esprimendo quella che voi definite “volontà di una reale sperimentazione democratica che dia spazi di autogestione ed autonomia”, forse addirittura travalicando la missione dell’Università ma, d’altra parte, se vogliamo realmente che vi sia una reciprocità forte ed integrata tra Città e Università, tra universitari e cittadini, in particolare gli abitanti dell’Oltretorrente, questa è la strada da intraprendere, pur faticosa e non priva di sacrifici. E’ ovvio che le migliori realtà di ArtLab potranno concorrere all’attribuzione di questi nuovi spazi e attrezzature, per i risultati conseguiti e per le proposte progettuali future che auspichiamo possano sempre più radicarsi e trovare consenso nel tessuto della città.

Fare di più da parte dell’Ateneo è difficile da immaginarsi.

Aggiungo poi alcune ulteriori precisazioni per aiutare tutti a comprendere meglio la natura dei problemi. Gli spazi di Borgo Tanzi sono da sempre abitazioni e non si trasformano degli spazi domestici in spazi per attività collettive, salvo snaturarne la forma storica impiegando ingenti risorse e contravvenendo alle normative sulla salvaguardia dei caratteri storici degli edifici. Il buon senso suggerisce, invece,  di poterli recuperare ad incremento della ricettività della nostra foresteria universitaria preesistente, denominata S.Ilario, così da poter finalmente raggiungere una dimensione sufficiente alla sua sostenibilità economica e gestionale. Foresteria, e non albergo a quattro stelle, foresteria, dunque,  per studenti, ricercatori, visiting professor, ospiti italiani e stranieri di una Università dinamica che organizza in questa città decine di convegni, incontri, workshop ogni anno. Nessuna operazione privatistica né tantomeno “palazzinara” quindi, ma semplicemente un servizio a chi lavora nel mondo dell’insegnamento e della ricerca universitaria, socializzando al minimo gli oneri e massimizzando il ricavo di servizi per un’istituzione pubblica come la nostra.

In generale infine la questione di Mastercampus Strategy.

Semplicemente dopo parecchi anni di immobilismo ci siamo chiesti se non fosse  finalmente arrivato il momento di valorizzare, rendere fruibile e più attrattivo, il patrimonio di spazi e attrezzature dell’Ateneo. La risposta è stata molto positiva e di conseguenza ne è scaturita nei fatti la programmazione e la progettazione del caso, peraltro effettuata a “costo zero” in quanto realizzata dall’impegno personale di oltre duecento docenti e studenti dell’Ateneo. Una strategia che investe i diversi luoghi dell’insediamento universitario in città, razionalizzando, incrementando le dotazioni, completando e rendendo finalmente fruibili molti spazi, a partire da quelli dedicati agli studenti. Questo comporta uno sforzo considerevole che ha già visto diversi risultati concreti: le piste ciclabili al Campus, l’apertura della biblioteca dei Paolotti, la creazione degli spazi di Erasmus Home dedicati agli studenti stranieri, la pedonalizzazione e riqualificazione della corte della sede centrale, il completamento di arredi e dotazioni di moltissime aule. Prossimamente, questo piano strategico prevede tra l’altro il forte potenziamento della biblioteca Politecnica al Campus e delle Aule di Medicina, la messa in funzione del Tecnopolo, la realizzazione della piazza-giardino fotovoltaica, la ristrutturazione degli spazi della Casa dello Studente, l’apertura del nuovo museo dello CSAC all’Abbazia di Paradigna, del Temporary Lab e del Padiglione 1 del Polo delI’Innovazione al Campus predisposti per accogliere realtà avanzate della ricerca tecnologica.

In parallelo si sta sviluppando un’attenzione nuova ai problemi della manutenzione degli oltre 270.000 mq di pertinenza dell’Ateneo e agli aspetti del risparmio energetico, della mobilità e della raccolta rifiuti dell’intero nostro sistema insediativo.

Ovviamente la mia squadra di governo lavora da solo poco più di un anno, ma il quadro di indirizzo e lo scenario dove vogliamo portare questo Ateneo ci è chiaro e spero lo sia anche a voi attraverso un atteggiamento che vada oltre l’ideologismo a favore di un’adesione al tempo stesso critica e propositiva, di collaborazione e autentica appartenenza all’Istituzione pubblica di cui fate parte.

Spero che anche questo mio messaggio contribuisca a chiarire a tutti voi  e ai cittadini di Parma, magari fuorviati dal vostro comunicato, che questo Rettore agisce unicamente mosso da spirito di servizio pubblico e democratico, esclusivamente a favore del proprio Ateneo di cui gli studenti sono  parte fondamentale.

Termino ricordandovi che la componente studentesca della nostra Università, democraticamente e periodicamente, esprime le proprie rappresentanze in tutti gli organi dell’Ateneo (CdA, Senato, Nucleo di Valutazione, Comitato per lo Sport, Dipartimenti, Corsi di Laurea, Corsi Post-Laurea et c.) portando contributi positivi e qualificati che vanno a favore di tutti gli studenti e che godono della mia personale massima considerazione. Invito pertanto anche voi ad assumere atteggiamenti e comportamenti di assoluto rispetto verso questi vostri Colleghi riportando le discussioni che riguardano l’Ateneo nelle sedi opportune e con modalità consone al vostro importante status di giovani intellettuali.

IL RETTORE
Loris Borghi

                                                                             

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