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Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2013-2014 dell'Università degli Studi di Parma

Parma, 6 Dicembre 2013 Intervento Dott.ssa Antonella Fusari

Presidente del Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo

Magnifico Rettore,

Autorità,

Docenti,

Colleghi,

Studenti,

Signore e Signori

la mia sarà una presentazione molto concisa e, spero, chiara, sull'operato del Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo.

Non baserò il mio intervento sul passato, su quanto poteva essere e non è stato fatto.

Non illustrerò le azioni che il Consiglio vorrebbe realizzare, ma quelle che già ora sta portando a termine: è fin troppo facile promettere impegno e diligenza per dimenticarsene subito dopo.

D’accordo con il Magnifico Rettore, con il quale ho avuto un rapidissimo colloquio da cui è emersa una sostanziale concordanza di opinioni, vi illustrerò, semplicemente, il nostro operato.

La mia presidenza è iniziata in marzo di quest’anno e, da subito, ho proposto ai colleghi di sfruttare al meglio la funzione forse più interessante del Consiglio, e, cioè, la funzione propositiva, ponendo la funzione consultiva in secondo piano.

La proposta di potenziare la facoltà propositiva è stata accettata e, per poter lavorare su più fronti contemporaneamente, è stato contestualmente e unanimemente scelto di costituire Commissioni di Lavoro. L'eterogeneità delle competenze dei colleghi ha consentito una discussione approfondita e produttiva, alla fine della quale sono emerse le tematiche che riguardano da vicino la vita lavorativa del Personale Tecnico Amministrativo e che, se ben sviscerate e gestite, sentiranno, probabilmente, di migliorare il senso di appartenenza all’Ateneo e di considerare il lavoro non come una “perdita” di tempo ed energie, ma come un momento di arricchimento, anche culturale: di aumentare, cioè, il welfare aziendale del Personale Tecnico Amministrativo.

La prima Commissione costituita è relativa ad “Aggiornamento, Addestramento e Formazione del Personale Tecnico Amministrativo”: ascoltando le opinioni dei colleghi tecnici e amministrativi, soprattutto nella cosiddetta “periferia”, è palpabile una reale situazione di insoddisfazione. Per indagarne le cause e per poter formulare proposte, i membri della commissione di lavoro si sono attivati per recuperare dati all'interno ed all'esterno del nostro Ateneo. La raccolta degli elementi è ancora in atto, così come la loro elaborazione, ma, contestualmente, stiamo preparando proposte che presto saranno sul tavolo del MR: un esempio tra tutti è la costituzione di un Tavolo Tecnico che individui le necessità del personale in tema di formazione. La formazione, cardine di ogni azienda ad ogni livello, è stata, infatti, in questi anni, in certi settori, latitante.

La seconda Commissione costituita è relativa all’”Organigramma di Ateneo”: in questi ultimi due-tre anni le riorganizzazioni hanno interessato sostanzialmente solo una parte del Personale Tecnico Amministrativo. Il prof. Ferretti ha seguito, in qualità di Magnifico Rettore, la nascita della legge Gelmini fino alla sua completa applicazione.

La costituzione di "nuovi" dipartimenti, strutture di ricerca con competenze anche didattiche, è stata supportata dalla riorganizzazione delle strutture amministrative dipartimentali e dalla costituzione di nuove figure professionali nelle aree amministrativa e didattica (costituzione di U.C.D., Unità di coordinamento dipartimentale, e S.S.D., Servizio Specialistico per la didattica).

Una parte del Personale Tecnico ha avvertito, in quel periodo, la mancanza della volontà di offrire anche al personale tecnico non amministrativo la possibilità di poter progredire nel proprio percorso lavorativo, istituendo, a puro titolo di esempio, la figura del Tecnico di ricerca, prevista, peraltro, dalla stessa legge Gelmini. La conseguenza di ciò è stata una diffusa sensazione di rassegnazione da parte del personale che si è sentito non valorizzato e non considerato.

La terza Commissione si sta interessando della “Gestione degli interventi a carattere assistenziale”: in particolare si sta occupando, come primo intervento della ristorazione, un termine che comprende aspetti diversi dello stesso problema; questo al fine di formulare proposte per migliorare le condizioni e/o il trattamento dei dipendenti. La commissione ha ritenuto di trattare questo come primo argomento raccogliendo informazioni tra i colleghi e i dipendenti dei vari plessi, per rendere più equa e omogenea la erogazione di questa piccola risorsa economica (anche a fronte della recente decurtazione del buono pasto) e per affinare e migliorare sempre più i servizi destinati al personale.

La quarta Commissione si sta dedicando all'argomento relativo alle "Prestazioni in conto terzi, correlate alla costituzione del Fondo comune di Ateneo": un primo approccio all'argomento ha evidenziato non solo le diversità di comportamento tra Atenei, ma anche tra i Dipartimenti appartenenti al nostro Ateneo: ciò fa sì che situazioni simili siano vissute in termini dissimili tra personale con funzioni e livelli equivalenti, creando una certa confusione tra quello che è “equo, giusto” e quello che può risultare “iniquo ed ingiusto”. La Commissione sta lavorando per proporre un equo trattamento per il Personale.

La quinta Commissione si sta occupando dei “Regolamenti di Ateneo” che riguardano il Personale non docente: un tema molto sentito è quello relativo alla mobilità interna del Personale Tecnico Amministrativo. La situazione attuale necessita di un intervento affinché i progetti sui bandi di mobilità che l’Amministrazione mette in essere siano portati a definizione. Numerosi bandi di mobilità regolarmente emessi ed espletati con nomina di un vincitore, non hanno avuto definizione per mancanza del nulla osta da parte del Direttore di Dipartimento (o del Centro) del dipendente ritenuto idoneo al trasferimento. La mancata soluzione di problemi organizzativi grava sull’Amministrazione anche dal punto di vista burocratico attraverso l’istruzione di pratiche che si dimostrano, alla fine, inutili con dispendio economico La stagnazione dei trasferimenti porta, inevitabilmente, all'incompleto utilizzo di energie professionali, oltre che a frustrazione ed insoddisfazione del personale. Ulteriore scopo e modalità lavorativa delle Commissioni è il confronto con altri Atenei sui temi sopraccitati: non tutti gli Atenei, però, hanno conservato il Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo come organo istituzionale. A tal proposito desidero ringraziare il prof. Ferretti per aver mantenuto questo organo e le funzioni ad esso correlate.

Queste, in estrema sintesi, le tematiche che il Consiglio sta affrontando; come si può intuire, l'attività del Consiglio non deve essere una ricerca di dati fine a se stessa o volta semplicemente alla individuazione di eventuali punti deboli: non è questo lo scopo né, tantomeno, il compito del Consiglio. Parlando tempo addietro con il Dirigente delle Risorse Umane, Dott. Michelini, è emerso che il Consiglio deve rappresentare l’interfaccia tra tutto il personale di Ateneo e l’Amministrazione centrale e che lo scambio di informazioni e di suggerimenti deve essere continuo, reciproco e, soprattutto, proficuo per entrambe le parti.

Per poter formulare proposte mirate ed avvedute è necessario poter contare su una informazione puntuale ed aggiornata che il Dirigente ha sollecitamente fornito. Per questo motivo il Consiglio potrà dare l'impressione di essere invadente ed insistente nel chiedere dati, chiarimenti e confronti ai colleghi tecnici ed amministrativi, ma l'ottica è quella di fornire, o, almeno, di provare a fornire i mezzi per migliorare o acquisire un benessere lavorativo stabile e duraturo e per far valere ed emergere le competenze più o meno sommerse in Dipartimenti, Centri ed Uffici.

E' fondamentale che l'intero processo di informazione e propositivo avvenga in totale trasparenza. Se è vero che gli studenti sono il fulcro della politica dell’Università, è altrettanto vero che il Personale Tecnico Amministrativo trascorre gran parte della propria vita in Ateneo, ed è giusto, oltre che redditizio per l' “Azienda Università”, che il tempo impiegato sia fattivo per entrambe le parti coinvolte. Un'ultima considerazione è rivolta alla valutazione dei dati relativi alla percentuale di personale dipendente calcolata sulla base dei relativi fondi di bilancio e che mostra come il nostro Ateneo abbia mantenuto una situazione cosiddetta “virtuosa”, senza, cioè, superare le dimensioni dell’organico indicate dal Ministero dell’Università. Da ciò si può trarre che l’Ateneo è giudicabile “efficiente”, perché i dipendenti hanno assicurato il funzionamento dell’Ateneo. In questa ottica, il Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo opera nei modi sopra espressi, e confida nella nuova gestione rettorale, appena iniziata. Il metodo di gestione dell’Ateneo è totalmente cambiato: settimanalmente si svolge l’incontro dello Staff, costituito dai Pro Rettori e dai Dirigenti di Area, presieduto dal Magnifico Rettore, gli argomenti di gestione sono discussi collegialmente, così come sono prese le decisioni.

Questo approccio suggerisce e supporta la convinzione che la gestione dell’Ateneo sarà garante della razionalità e della equità oltre che della trasparenza. In questo nuovo clima gestionale, il Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo è pronto a contribuire offrendo al più presto i risultati del lavoro illustrato poc'anzi. Finalmente, abbiamo riattivato l’account di posta elettronica e ripristinato il sito del Consiglio del Personale per poter aggiornare i colleghi sullo stato di avanzamento dei lavori delle Commissioni: sarebbe molto apprezzato che il sito stimolasse lo scambio di opinioni, suggerimenti e chiarimenti, anche da parte (perché no?), del personale docente. Termino formulando un sincero augurio di buon lavoro a tutto il personale: sono certa che sia possibile mantenere la giusta determinazione per dimostrare la volontà di contribuire alla crescita del nostro Ateneo sino a portarlo ai livelli di eccellenza che merita.

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