Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 24 ottobre 2013 - Nell’attuale scenario macroeconomico le aziende si chiedono se la fedeltà della clientela è ancora un valido driver per ritornare a crescere.

A questa domanda cerca di dare risposta l’Osservatorio Fedeltà del Dipartimento di Economia dell’Università di Parma, il cui convegno da tredici anni è il punto di incontro di oltre quattrocento manager dell'industria di marca, della distribuzione, dei servizi e delle tecnologie.

La XIII Edizionedel Convegno, realizzata grazie al sostegno ed al contributo scientifico di Catalina Italia, si terrà venerdì 25 ottobre, presso l'Auditorium Polifunzionale del Campus Universitario (Parco Area delle Scienze 59/Be sarà dedicata al tema “Crescere con la fedeltà in tempo di crisi”.

Quello attuale è uno scenario in cui non è presente le variabili macroeconomiche non presentano ancora il segno positivo, ma vi sono i segnali che la recessione sta finendo.Gli indicatori di fiducia dei consumatori sono in miglioramento, sottolineaFrancesco Daveri, professore ordinario di Politica Economica, Dipartimento di Economia, Università di Parma.

Oggi i programmi fedeltà vanno ben oltre le tessere e le raccolte punti: il settore della Loyalty vede la convergenza di 4 industries: coupons, apps, payments e gifts. Solo considerando il nuovo scenario allargato le aziende potranno disegnare strategie di fidelizzazione vincenti, e considerando che il consumatore è sempre più informato, più preparato, più pianificato, più accurato nel suo comportamento di acquisto. Non perde occasione per usare la carta fedeltà, che copre ormai il 74% degli atti di acquisto nei supermercati e ipermercati Italiani (Nielsen) ed è usata abitualmente dal 90% delle famiglie, ci racconta Cristina Ziliani, professore associato di Marketing e Responsabile dell’Osservatorio Fedeltà.

C’è da parte dello shopper un’attività preparatoria consistente e consapevole nel ricercare informazioni sui volantini, sui prezzi delle insegne e sul pricing di lungo periodo, ci spiega Maria Grazia Cardinali, professore associato di Marketing, Dipartimento di Economia, Università di Parma che ha realizzato la ricerca dell’Osservatorio Fedeltà “Programmazione o impulso? Come cambiano i comportamenti d’acquisto in tempo di crisi”presentata in anteprima al Convegno. Per il consumatore “della crisi”, da noi chiamato “working shopper”, fare la spesa diventa un vero e proprio mestiere, rispetto al passato, usa gli strumenti a disposizione come guida ed orientamento. E’ meno condizionato dalle leve di in-store marketing, in quanto è divenuto un professionista nel ricercare le informazioni al di fuori dei negozi.

Tant’è vero che l’incidenza dei clienti che si informano sui prezzi delle insegne è del 35% per l’EDLP, 45,1% per HI-LOW e 54,1% per gli ipermercati.

Inoltre, emerge un quadro di crescente pianificazione degli acquisti grocery. L’indice di pianificazione medio degli acquisti per categorie merceologiche è tale per cui, in una situazione in cui “0” indica coloro che non pianificano nulla e “100” coloro che pianificano al massimo, il 51,8% di consumatori pianificano l’acquisto degli snack e il 77,9% pianificano il caffè. Ciò è rilevante perché notiamo che, perfino le categorie ad acquisto-impulso più elevato (es. snack e caffè) vengono pianificate e programmate da più della metà dei consumatori.

Aumenta anche l’incidenza percentuale di coloro che hanno una lista scritta della spesa, si va da un minimo di 32,1% nel EDLP a un massimo di 40,9% negli ipermercati.

Il consumatore è più preparato anche nel ricordare il prezzo dei prodotti a scaffale, tant’è che il 68,7% di essi ha consapevolezza della convenienza reale e percepita. Tuttavia lo scarto tra la convenienza reale e percepita varia in modo sensibile da una categoria merceologica all’altra. Vi sono categorie dove il cliente pensa di spendere di più rispetto a quanto è realmente, ad esempio pasta e yogurt, o viceversa vi è uno scostamento negativo come negli snack e il caffè.

Infine si allungano i tempi medi di fronte allo scaffale rispetto al passato: da 24,8 secondi per l’EDLP, a 29,5 s per l’HI-LO e 31,9 secondi negli ipermercati. Dunque questi dati medi mostrano che non si può più parlare di “marketing degli ultimi 10 secondi”.

Durante il Convegno del 25 ottobre questi e altri spunti saranno oggetto di discussione e riflessione, accompagnati dai casi eccellenti di Procter & Gamblee del Gruppo Eniche illustreranno le strategie delle due multinazionali per sostenere i clienti in tempo di crisi  erogando maggiore valore.

l’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma sta conducendo in questi giorni con l’obiettivo di studiare i cambiamenti del comportamento d’acquisto in tempo di crisi.

A proposito dell’Osservatorio Fedeltà

L’Osservatorio Fedeltà è una realtà natanel 1998 all’interno del Dipartimento di Economia dell'Università di Parma raccogliendo i frutti di un impegno ventennale del gruppo di ricerca dell'Area Marketing dell'Università nel campo del marketing distributivo, industriale e dei rapporti Industria-Distribuzione.

Finalità dell’Osservatorio è quella di contribuire allo sviluppo di una cultura della customer loyalty e del marketing fondato sulla conoscenza dei clienti presso le imprese del nostro Paese, svolgendo ricerca, divulgando i progressi degli studi sulla fedeltà a livello internazionale e facendo conoscere casi e strumenti eccellenti.

Inoltre, l’Osservatorio Fedeltà vuole essere uno spazio di condivisione sui temi del loyalty marketing per imprese, ricercatori e studenti, stimolando dibattiti e approfondimenti.

L’Osservatorio Fedeltà sviluppa progetti di ricerca e formazione per le imprese sui temi della fidelizzazione, micromarketing e CRM. Infine, promuove la realizzazione di tesi di ricerca che permettano una stretta collaborazione tra studenti e aziende.

Contatti: www.osservatoriofedelta.it - info@osservatoriofedelta.it

Modificato il