Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 23 aprile 2018 - Nei giorni scorsi Parma ha ospitato una serie di incontri di approfondimento sul progetto di internazionalizzazione Development and Improvement of Internationality in University Cities, sulle strategie di attrazione rivolte a studenti e ricercatori. La rete EUniverCities, della quale fanno parte Comune e Università di Parma, comprende città di medie dimensioni che, insieme ai loro atenei, lavorano per migliorare la cooperazione, diffondere conoscenze, esperienze e competenze.

Si è trattato di un focus incentrato sui servizi di accoglienza dedicati, i corsi universitari in lingua inglese, gli alloggi, l’integrazione e le resistenze che gli studenti incontrano vivendo e studiando a ParmaIn città una folta delegazione proveniente da diverse realtà europee ha dato vita ad una riflessione allargata. Hanno partecipato le città di Magdeburgo (Germania), Delft (Paesi Bassi), Tartu (Estonia) con la collaborazione di Willem Van Winden, esperto di politiche urbane e professore di Scienze Applicate presso l’Università di Amsterdam.

Lo scopo del meeting è stato quello di indagare come ricercatori e studenti internazionali si integrino nel contesto cittadino. Per questo, il Comune e l’Università di Parma hanno presentato i loro progetti per migliorare i rapporti con i visitatori stranieri. L'Ateneo parmigiano ha illustrato il format di Teaching Placement “Learning and teaching without borders”, dove studenti e docenti propongono in alcune delle scuole di Parma lezioni nella loro lingua. 

Prezioso il contributo del Conservatorio di Musica Arrigo Boito che ha portato la propria esperienza di accoglienza di numerosi studenti internazionali.

La delegazione ha visitato anche alcune istituzioni europee cittadine, EFSA e Scuola per l’Europa, cercando di capire anche le difficoltà dei lavoratori stranieri che si stabiliscono a Parma. Dal confronto anche con le altre città, si sono riscontrati problemi e difficoltà comuni (ad esempio gli alloggi e la lingua inglese, spesso poco parlata nel contesto cittadino) discutendo possibili strategie per affrontarli.

Carlos Manuel Cardoso de Oliveira, docente responsabile per le relazioni internazionali della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Porto, ha illustrato come l'internazionalizzazione nella comunità accademica portoghese sia cresciuta del 100% nell'ultimo anno, e abbia riguardato più di 1600 studenti e scienziati, provenienti da 90 paesi. Cardoso ha poi illustrato il progetto FOCAS (FOrum of Communication at ASprela), che ha unito i responsabili delle comunicazioni di 23 istituzioni di istruzione superiore, ricerca e sanità nel campus dell'Università di Asprela, con la missione di attrarre talenti, migliorare la qualità della vita nel campus e promuovere un senso di comunità trasformando Asprela nel più grande distretto di innovazione in Portogallo, con oltre 38000 studenti e 14000 professionisti altamente qualificati in un chilometro quadrato.

Il meeting si è concluso con una visita ad ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, con sede nel Palazzo Ducale di Colorno, dove è stato possibile far conoscere una realtà importante a livello mondiale che vede la presenza di studenti internazionali.

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