Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Costruire uno spazio socioculturale, che si trasformi in hub universitario,attraverso la riqualificazione del sottopasso del Ponte Romano, oggetto di un recente importante intervento di recupero e messa in sicurezza:  è questo lo scopo del protocollo firmato martedì 25 novembre in Municipio tra Comune di Parma, Università degli Studi di Parma, Direzione regionale per i per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Parma e Piacenza.

Lo spazio si chiamerà “AEMILIA 187 A.C.”, sarà gestito dall’Ateneo e avrà la particolarità di contenere anche alcuni reperti archeologicidi varia natura (strutture murarie afferenti al ponte romano, strutture lignee di difesa spondale, monete e altri oggetti), collocati all’interno del primo piano del sottopasso di via Mazzini accessibile da piazza Ghiaia, emersi tra il 2009 e il 2010, nel corso del cantiere per la realizzazione del secondo piano interrato della nuova piazza.

L’obiettivo è dunque valorizzare il patrimonio culturale e architettonico della nostra città, promuovendone la conoscenza e assicurandone le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica.

L’intervento si inserisce nella logica più ampia del “rilancio” di Piazza Ghiaiacome cuore pulsante di una socialità ad un tempo popolare e colta all’interno della città storica: la volontà è quella di attuare un’area mercatale in borgo Romagnosi, che possa alternativamente diventare luogo espositivo all’aperto, coinvolgendo l’edificio di San Quirino, che verrebbe “messo a sistema” con i nuovi spazi immaginati nel sottopasso del ponte Romano. Borgo Romagnosi verrà infatti “abbassato” nell’area attualmente adibita al transito dei veicoli, fino a raggiungere la quota del sottopasso, e formare così un “continuum” destinato al mercato, senza però prevedere insediamenti fissi, salvando le alberature esistenti. Inoltre, la posizione baricentrica rispetto ai Campus del centro storico, in linea con il progetto MASTERCAMPUS, rendono questo “crocevia” della via Emilia l’epicentro ideale per un hub studentesco, punto di ritrovo Erasmus, ma anche sede delle associazioni studentesche maggiormente legate alle dinamiche cittadine che l’Ateneo intende valorizzare. I reperti archeologici diventerebbero quindi l’elemento caratterizzante lo spazio architettonico, ma non vincolerebbero necessariamente i contenuti delle attività svolte, che manterrebbero ampie possibilità di autonomia nel rispetto delle esigenze di tutela e fruizione dei beni.

Il Comune di Parma attualmente ha stanziato a bilancio 1.100.000,00 euro, come quota di cofinanziamento del quadro economico complessivo dell’intervento: il protocollo di intesa con l’Università di Parma, la Soprintendenza per i Beni Archeologici e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici oltre a stabilire le modalità di gestione, ha come scopo la formalizzazione di un concorso di progettazione che coinvolga la città tutta e che possa essere uno strumento per reperire, presso la Regione, i Ministeri o le Fondazioni, i finanziamenti residui indispensabili per la realizzazione complessiva dell’opera di riqualificazione urbana.

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