Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 18 aprile 2018 - Lo sport universitario è stato al centro della “due giorni” di convegno che si è tenuta nella sala conferenze del Palazzo di Economia dell’Università di Trento.

Venticinque Atenei da tutta Italia, rappresentanti del CONI e del CUSI, hanno accettato l’invito di  condividere progetti ed esperienze maturate a distanza di tre anni dalla firma – nel marzo 2015 proprio a Trento – del manifesto dedicato al rapporto tra Università e sport. Il convegno aveva anche l’intento di andare oltre quel primo documento programmatico, confrontandosi con proposte concrete in quattro ambiti principali di sviluppo: la formazione, la ricerca, l’innovazione e la pratica sportiva.

Il convegno è stato organizzato dal Prof. Paolo Bouquet, Delegato del Rettore per lo sport dell’Ateneo trentino assieme al team dell’Ufficio Strategie Sportive dell’Università di Trento e con il patrocinio della CRUI e dell’ENAS, European Network of Academic Sports Services.

È stata una “due giorni” completamente dedicata al valore dello sport, tema attorno al quale le Università Italiane stanno sperimentando nuove forme di collaborazione e condivisione, con la consapevolezza che aumentare il benessere di chi studia e chi lavora in Università aiuta a crescere e a ottenere risultati sempre migliori. Lo sport, infatti, è fonte di ispirazione e scuola di vita, favorisce il processo di formazione dei più giovani, aiuta a realizzare se stessi e a intessere migliori relazioni con gli altri, e può diventare motore di innovazione e di sviluppo anche per l’Università.

Ai partecipanti ha dato il benvenuto il Rettore dell’Università di Trento Prof Paolo Collini, che ha sottolineato come la sua passione per lo sport lo abbia sempre sostenuto nella sua professione di professore e di Rettore e di come la stessa possa aiutare gli studenti di tutte le Università a superare le sfide dei nostri tempi, portando le Università Italiane ai livelli dei più prestigiosi Atenei d’Europa.

Il convegno si è aperto con una prima sessione dedicata alla formazione, nella quale sono stati affrontati alcuni temi-chiave come i criteri di accesso e di permanenza nei percorsi di doppia carriera (universitaria e sportiva) e i criteri per la quantificazione e assegnazione dei crediti formativi nei programmi di “sport diffuso”.

L’Università di Parma, rappresentata a Trento dal Delegato del Rettore Prof Nelson Marmiroli e dalla sua collaboratrice Dott.ssa Maria De Renzi, ha quindi potuto illustrare la propria esperienza: unica in Italia nell’avere un Regolamento di Ateneo che permette a tutti gli studenti, a prescindere dal percorso di laurea intrapreso, di poter veder riconosciuta all’interno del proprio piano di studio l’attività sportiva certificata sino a un massimo di 6 crediti formativi universitari, nell’ambito dei crediti a libera scelta dello studente.

Il Prof Marmiroli ha dunque messo in evidenza le altre iniziative dell’Università di Parma nel campo della gestione delle infrastrutture e della collaborazione con il CUS Parma, e le iniziative sportive rivolte verso l’esterno e alla città di Parma in particolare.

Come da programma la riflessione sullo sport nella ricerca ha fatto un focus sui finanziamenti, soprattutto europei, e sulla creazione di un protocollo condiviso che metta in luce la dimensione trasversale dello sport nella vita universitaria.

Grande attenzione ha avuto anche il tema dell’innovazione con le proposte rivolte al potenziamento delle start up sportive universitarie con strumenti ad hoc, come la creazione di un portale o di un incubatore universitario a livello nazionale.

Sul piano delle attività è stato dedicato spazio alla riflessione su eventuali sponsorizzazioni che siano di sostegno alla diffusione della pratica sportiva nei campus universitari.

L’Università di Parma ha anche potuto portare all’attenzione dei presenti l’esperienza decennale maturata con la realtà di Giocampus, dove la collaborazione con il CUS Parma e il Comune di Parma ha creato una realtà unica in Italia fornendo un servizio prezioso alla cittadinanza ma anche un punto di riferimento per le esperienze formative di tanti laureandi in Scienze Motorie e studenti delle superiori in alternanza scuola-lavoro.

La giornata conclusiva è stata caratterizzata da workshop tematici relativi ai diversi ambiti del convegno (formazione, ricerca e innovazione, pratica sportiva): tre tavoli di confronto diretto dai quali sono emerse le volontà comuni dei rappresentanti delle diverse Università Italiane di porre le basi per una visione univoca dello studente sportivo in Italia e della pratica sportiva a livello universitario. In particolare l’Ateneo di Parma ha partecipato attivamente ai tavoli dedicati alla formazione e alla pratica sportiva: se è ormai parere comune che la “Dual Career” dello studente-atleta sia una realtà dalla quale non si può più prescindere in Italia, adeguarsi alle direttive europee impone agli Atenei azioni e risorse concrete in tal senso. Da questo punto di partenza si è discusso di come il tutorato, strumento essenziale nella conciliazione della doppia carriera, debba essere strutturato e supportato da opportuni mezzi, per garantire con prontezza e continuità risposte adeguate ai bisogni degli studenti-atleti.

Si è poi proseguito con un’ultima sessione dedicata agli interventi del Presidente CUSI Lorenzo Lentini e del Segretario Generale CUSI Antonio Dima, i quali hanno messo in rilievo l’appello del CUSI e dei CUS affiliati nell’affiancare gli Atenei Italiani per una sempre maggiore diffusione della pratica sportiva tra gli studenti e il personale dell’Università. Ci sono stati anche alcuni interventi critici di Università e CUS che hanno, per ragioni locali, scelto strade diverse di collaborazione.

Il Presidente CUSI, nell’evidenziare che alcune delle critiche sono anche condivisibili, ha annunciato che il 16 giugno si terrà a Venezia, promossa dal CUSI, una riunione tra tutti i Presidenti CUS e i Rettori (o loro Delegati) delle Università Italiane, per fare il punto della situazione “sport e Università” e per discutere di problematiche ancora aperte.

Il convegno si è concluso nel pomeriggio con la stesura di un documento comune.

Tutti gli atti del convegno sono reperibili a questo link.

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