FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
cod. 1005312

Anno accademico 2013/14
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Filosofia e teoria dei linguaggi (M-FIL/05)
Field
Istituzioni di filosofia
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
40 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: -
insegnamento
in - - -

Modulo dell'insegnamento integrato: LINGUAGGIO E MENTE

Obiettivi formativi

Lo studente acquisirà una buona conoscenza di un problema interessante e molto dibattuto in questi anni nella letteratura filosofico-linguistica e metafisica. Su questo terreno imparerà ad analizzare le diverse posizioni filosofiche e a confrontare le argomentazioni pro e contro.

Durante il corso, che avrà carattere prevalentemente seminariale, lo studente dovrà esporre alcuni testi indicati dal docente e discuterli in relazione agli obiettivi complessivi del corso. Questo favorirà la sua capacità di immaginare e difendere posizioni autonome, di analizzare testi altrui e di formulare con chiarezza le proprie ragioni. Le capacità di apprendimento e di analisi risulteranno potenziate dallo studio di alcuni testi classici e della letteratura rilevante.

Risulta con tutta evidenza la pertinenza di questi obiettivi specifici ai cosiddetti cinque descrittori di Dublino.

Prerequisiti

Il corso si rivolge agli studenti che abbiano una conoscenza elementare della filosofia del linguaggio contemporanea e in particolare della letteratura sul riferimento diretto. Si tratta di competenze normalmente conseguite nel corso di laurea triennale in filosofia.

Contenuti dell'insegnamento

Il corso tratterà il problema della natura degli artefatti da diversi punti di vista. In primo luogo, si esaminerà lo statuto semantico dei termini che si riferiscono ad alcuni tipi di artefatti. Si confronterà la semantica di questi termini con quella dei nomi propri e dei nomi di generi naturali, alla luce delle teorie del riferimento diretto.

Si affronteranno in seguito i problemi metafisici, tenendo soprattutto presente la teoria “naturalistica” di David Kaplan su un particolare tipo di artefatti – le parole di una lingua naturale. Ci si chiederà a quali altri tipi di artefatti possa essere estesa questa teoria. Si esaminerà in particolare il caso dei giochi, sui quali esiste un’interessante letteratura.

Infine, si riesaminerà la classificazione degli oggetti artistici introdotta da Nelson Goodman sulla base dell’applicabilità della nozione di autenticità.

Programma esteso

Questo corso è integrato da un lato nel corso “Linguaggio e mente”, coordinato dal Professor Andrea Bianchi e dall'altro nel corso "Filosofia del linguaggio" coordinato dalla Prof.ssa Annalisa Coliva. Il risultato ottenuto dallo studente in questo esame contribuirà per il 50% al risultato finale dei corsi integrati.

Bibliografia

Qui di seguito sono elencati solo i testi di base cui si farà riferimento nel corso:

- Goodman Nelson, 2008, I linguaggi dell’arte, Il Saggiatore.
- Kaplan, David, 1990, “Words”, Journal of Philosophy.
- Kripke Saul, 1980, Nome e necessità, Boringhieri.
- Schwartz, S.P., 1977, (ed.), Naming, Necessity, and Natural Kinds, Cornell University Press.
- Wittgenstein Ludwig, 2009, Ricerche filosofiche, Einaudi.

Mi riservo di far riferimento ad altri testi più specifici, che l’andamento del corso (che avrà carattere seminariale) rendesse rilevanti.

Metodi didattici

Nelle fasi iniziali e introduttive il corso si svolgerà per lezioni frontali. In seguito assumerà andamento seminariale e si chiederà agli studenti, a turno, di leggere ed esporre alcuni brevi testi indicati dal docente, da sottoporre alla discussione della classe.

Nella fase conclusiva del corso, gli studenti dovranno scegliere l’argomento di una relazione da svolgere a casa, discuterlo col docente e procedere alla stesura. La relazione, orientativamente di una diecina di pagine, dovrà approfondire un aspetto del problema generale e difendere una tesi con buoni argomenti.

Modalità verifica apprendimento

Al termine del corso lo studente dovrà sottoporre al docente una relazione, orientativamente di una diecina di pagine, in cui si approfondisce un particolare aspetto (concordato col docente) del problema generale della natura degli artefatti. Lo studente dovrà formulare una propria tesi e difenderla con buoni argomenti, tenendo conto della letteratura discussa durante il corso. L’esame non prevede una parte orale.

Nella relazione lo studente dovrà dimostrare di saper formulare con chiarezza e ordinatamente le posizioni proprie e quelle altrui e di saperle argomentare con efficacia.

Altre informazioni

Gli studenti delle sedi di Modena e di Ferrara del Corso Magistrale Interateneo potranno, se lo desiderano, seguire il corso anche a distanza, usando gli strumenti informatici messi a disposizione dall’ateneo di Parma e dagli altri atenei. Tali strumenti consentono di prendere attivamente parte alla discussione in tempo reale.