PSICOLOGIA DEI CONFLITTI E DELLA VIOLENZA FAMILIARE
cod. 1006636

Anno accademico 2018/19
2° anno di corso - Primo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Psicologia sociale (M-PSI/05)
Field
Psicologia sociale e del lavoro
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
42 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Acquisizione della capacità di lettura delle dinamiche conflittuali e di definizioni di possibili strategie di intervento. Queste conoscenze estendono e/o rafforzano quelle tipicamente associate ai corsi di psicologia sociale e dei gruppi previsti nel primo ciclo anche attraverso il contributo di discipline affini.
Acquisizione di conoscenze e capacità di comprensione relative alle componenti psicologiche che derivano dalla disparità di genere.
Acquisizione della capacità di applicare le conoscenze, capacità di comprensione e abilità nell'affrontare problemi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti di intervento diversificati (pubblico/privato/associazionismo, scuola/servizi sanitari, ecc.).
Acquisizione o potenziamento delle proprie capacità di decentramento e di ascolto attivo
Acquisizione della capacità di riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all’applicazione delle conoscenze e dei giudizi;
• Acquisizione della capacità di riconoscere e gestire la complessità sapendo completare le informazioni limitate o incomplete a partire dalle risorse offerte dal contesto e dagli interlocutori presenti.
• Acquisizione della capacità di comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze e la ratio ad esse sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti.

Prerequisiti

Conoscenze di psicologia sociale e psicologia delle dinamiche familiari

Contenuti dell'insegnamento

La prima parte del corso affronta la questione del conflitto nell’ambito della famiglia focalizzandosi sul conflitto nella coppia. La coppia è pertanto il contesto relazionale a partire dal quale è sviluppata l’analisi delle dinamiche conflittuale e delle possibili metodologie di gestione dei conflitti.
La seconda parte del corso affronta il tema della violenza come forma estrema di espressione del conflitto. La violenza sarà qui considerata come violenza di genere e ci porterà pertanto a circoscrivere i casi alle coppie eterosessuali. Esempio paradigmatico del rapporto gerarchico fra gruppi sociali, la differenza di genere sarà studiata come espressione di strutture valoriali, sistemi di significati, relazioni economiche e di potere.
Saranno delineate e discusse il ruolo e le competenze che la figura professionale dello psicologo può assumere nell’accogliere e nell’accompagnare le donne vittime di violenza domestica o che soffrono di un grave disagio familiare. Le strategie di intervento riguarderanno sia il sostegno diretto alla vittima sia i rapporti con i diversi interlocutori istituzionali che necessariamente intervengono nel percorso di protezione.

Programma esteso

La gestione dei conflitti
1) 26 settembre. Presentazione del corso. Analisi spontanea di una dinamica conflittuale
2) 27 settembre. Pragmatica della comunicazione. Seconda analisi guidata della dinamica conflittuale
3) 03 ottobre. La costituzione della coppia. I diversi significati, i cambiamenti temporali e culturali
4) 04 ottobre. La costituzione della coppia, innamoramento e gelosia
5) 10 ottobre. Le criticità nel ciclo di vita della coppia
6) 11 ottobre. La dinamica conflittuale e la sua gestione
7) 17 ottobre. La dinamica conflittuale e la sua gestione
La violenza di genere
8) 18 ottobre. Il genere stratificato: conseguenza psicologiche della gerarchia di genere
9) 24 novembre. La violenza familiare e la violenza di genere di genere: filmati, lavoro in aula
10) 7 novembre. La violenza di genere: definizioni, spiegazioni, le conseguenze psicologiche della violenza
11) 8 novembre. La violenza di genere: le conseguenze psicologiche della violenza e i conseguenti bisogni
12) 21 novembre. Il ruolo e le competenze dello psicologo: Accogliere e accompagnare la vittima
13) 22 novembre. Il ruolo e le competenze dello psicologo: Accogliere e accompagnare la vittima. Collaborare con le altre figure professionali.
14) 28 novembre. . Il ruolo e le competenze dello psicologo: Accogliere e accompagnare la vittima. Collaborare con le altre figure professionali.

Bibliografia

[PER TUTTI] Monacelli N. (2017). Coppia, famiglia e cultura familiare (disponibile in Elly)

[PER TUTTI] Mazzei D., Neri V. (2017). La mediazione familiare. Il modello simbolico trigenerazionale. Milano: Raffaello Cortina Editore

[PER TUTTI] Reale E. (2011). Maltrattamento e violenza sulle donne. Vol. II. Criteri, metodi e strumenti per l’intervento clinico. Milano: Franco Angeli

[PER TUTTI] Gelli B. (2009). Psicologia delle differenze di genere. Milano: FrancoAngeli( Cap. VI e VII. p.206-p.285)


[PER I NON FREQUENTANTI] Saleh R. (2008). Musulmane rivelate. Donne, Islam, modernità. Roma:Carocci

Metodi didattici

Il corso prevede lezioni frontali, lavori di gruppo, analisi di video e simulate, interventi di professionisti.

Modalità verifica apprendimento

Gli studenti e le studentesse potranno scegliere tra due modalità di frequenza; questa scelta determinerà a sua volta la modalità di valutazione.
a) Scelta di libera frequenza: è la modalità “tradizionale”. La frequenza alle lezioni non è obbligatoria. L’esame finale prevede una prova scritta a tema il cui superamento permetterà di accedere alla prova orale finale. La prova scritta si svolgerà negli appelli pubblicati e la data della successiva prova orale sarà concordata il giorno della prova scritta. Il materiale sul quale prepararsi prevede due testi in più rispetto ai frequentanti. Il voto della prova scritta prevede la sufficienza a 18 e può arrivare fino a un max di 24. Il punteggio della prova orale va da 1 a 6. La somma dei due punteggi costituisce il voto finale espresso in 30esimi.
b) Scelta di frequenza continua. Per gli studenti-studentesse che scelgono questa modalità (in questo caso saranno raccolte le firma di presenza) le prove si svolgeranno in due momenti.
1: Progettazione e realizzazione di un micro intervento psicosociale e stesura di una relazione finale. Gli elementi utili alla progettazione e alla stesura della relazione saranno discussi in aula. Il voto per questa parte prevede la sufficienza a 18 e può arrivare fino a un max di 28.
2: Dopo la consegna della relazione, si svolgerà un breve colloquio (in nelle date corrispondenti agli appelli pubblicati). Il punteggio del colloquio va da 1 a 3 punti.
La somma dei due punteggi costituisce il voto finale espresso in 30esimi.

Altre informazioni

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