SAGGISTICA ITALIANA
cod. 1001186

Anno accademico 2022/23
1° anno di corso - Primo semestre
Docente
- Carlo VAROTTI
Settore scientifico disciplinare
Letteratura italiana (L-FIL-LET/10)
Field
Attività formative affini o integrative
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

1) Potenziamento della capacità critico-interpretative del testo letterario.
2) Perfezionamento del lessico disciplinare
3) Acquisizione di una maggiore duttilità nell'approccio al testo letterario, attraverso l'adozione di metodi e di teorie interpretative diverse.

Prerequisiti

Nessuno specifico

Contenuti dell'insegnamento

Titolo:
Letteratura in Tribunale: raccontare i processi

Il corso prende in esame alcuni testi (prevalentemente italiani, ma non solo) incentrati sul racconto di processi e di casi giudiziari (siano essi reali o di finzione). Anche se saranno proposti alcuni affondi significativi su come la dinamica processuale abbia incrociato spesso e in profondità il pensiero e l’immaginario umano (dalla tragedia greca, al Rinascimento di Guicciardini, di Erasmo e di Rabelais), il corso tratterà principalmente alcuni testi della piena modernità: dalla riflessione settecentesca sulla procedura penale alla contemporaneità.
Il corso si muove sullo sfondo delle acquisizioni, sia teoriche che storiche, dell’area di studi consolidata da tempo nel mondo anglosassone (ma entrata ormai significativamente nel mondo accademico italiano) nota come ‘Law and Literature’. In particolare seguendo:
a) un approccio tematico: come la letteratura ha trattato figure peculiari del mondo giudiziario (il giudici; l’avvocato; la giuria o l’imputato);
b) attraverso un’analisi intersezionale: come la letteratura ha rappresentato un luogo di confronto su aspetti importanti del dibattito giuridico (dalla riflessione sugli aspetti procedurali; ai diversi modelli processuali; ai nessi tra legalità e giustizia sociale ecc..)

Programma esteso

Malgrado la struttura diacronica del corso (che parte da testi rinascimentali e arriva a romanzi della contemporaneità) esso non vuole essere una storia (sia pure parziale e per campionatura) dei nessi tra Letteratura e realtà processuale. Lo sfondo storico, che pure sarà sempre tenuto presente nell’analisi dei singoli testi, non sarà infatti che uno strumento utile a mettere in rilievo diversi aspetti di teoria (letteraria): il concetto di ‘fatto’ e la sua oggettività; le interazioni tra eventi pubblici, comunicazione (cronaca giornalistica) e rielaborazione letteraria; le peculiarità di genere (romanzo giudiziario; romanzo storico ecc.); fiction e non fiction.
Una prima parte del corso è dedicata all’individuazione degli antecedenti pre-moderni, in cui scrittori e pensatori ragionarono sul processo come forma retorica e simbolica, in cui il concetto stesso di verità– che le modalità processuali vogliono disciplinare secondo criteri di oggettività – appare invece sfuggente e relativo. Si analizzeranno così testi in cui la pratica del diritto e le procedure retoriche del tribunale sono stravolti in senso ironico, sottoposti a un meccanismo di rovesciamento problematico, dagli esiti paradossali (Rabelais; Erasmo) o di un umorismo non privo di tratti dolenti (Pirandello; Cechov).
La seconda parte del corso prenderà in esame alcuni testi Ottocenteschi (da Balzac a Luigi Capuana, passando per Dostoevskji), soffermandosi sulle interazioni tra modelli processuali e narrazione: in particolare esaminando figure e personaggi la cui costruzione letteraria è strettamente influenzata dal riferimento a modalità procedurali molto diverse: il processo inquisitorio, da una parte; e il processo accusatorio, dall’altra
La sezione conclusiva del corso è dedicata al modo in cui la rappresentazione dei grandi processi che mobilitarono o semplicemente interessarono l’opinione pubblica, sono per la letteratura strumenti privilegiati per raccontare le società e i loro valori. Verranno così esaminati due libri del secondo Novecento: 1912+1 di Leonardo Sciascia (1986) e Il cigno di Sebastiano Vassalli (1993), ambedue dedicati a importanti processi del primo Novecento. La lettura dei due testi – che sarà accompagnata da una ricostruzione delle vicende storiche che fecero da sfondo all’episodio – intende illustrare sul piano critico e teorico sia le forme caratteristiche del romanzo storico, sia l’interazione tra letteratura e giornalismo, in un’ottica che guarda anche al presente e alle complesse dinamiche di contraffazione emotiva dei ‘fatti’.

Bibliografia

La bibliografia completa del corso (testi letterari e opere critiche) sarà fornita durante il corso, e inserita sul portale Elly, unitamente a una parte significativa della saggistica e letteratura in programma.
Non saranno invece resi disponibili sulla piattaforma Elly i seguenti testi, che dovranno essere letti integralmente dagli studenti:
Balzac, Il colonnello Chabert
Luigi Capuana, Il marchese di Roccaverdina
Leonardo Sciascia, 1912 + 13
Sebastiano Vassalli, Il cigno

Tutti gli studenti dovranno inoltre conoscere il testo di Clotilde Bertoni, Letteratura e giornalismo, Caroci, Roma, 2008.

Gli studenti non frequentanti dovranno portare un testo critico aggiuntivo, che verrà concordato con il docente.

Metodi didattici

1) Lezioni frontali
2) Lavoro laboratoriale di analisi di alcuni testi-cardine del corso

Modalità verifica apprendimento

La verifica conclusiva consiste in un esame orale, in cui verranno saggiate le conoscenze degli argomenti trattati a lezione (e della bibliografia critica assegnata); si valuteranno le capacità di collegamento, oltre alla chiarezza espositiva e alle capacità di approfondimento dei temi affrontati.

Altre informazioni

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