ANTROPOLOGIA DELL'AMBIENTE
cod. 1010892

Anno accademico 2023/24
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
- Martina GIUFFRE' - Sabrina TOSI CAMBINI
Settore scientifico disciplinare
Discipline demoetnoantropologiche (M-DEA/01)
Field
Discipline storico-sociali, giuridico-economiche, politologiche e delle relazioni internazionali
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Sviluppare capacità di osservazione delle modalità di costruzione sociale e culturale dei fenomeni; capacità di approccio attraverso la prospettiva critica; capacità comparative riguardo a società e culture; capacità di applicare nei contesti quotidiani e professionali le conoscenze critiche e i linguaggi appresi in antropologia; capacità di trattare le dinamiche ambientali attraverso una sensibilità antropologica; capacità di comunicare in forma scritta e orale informazioni, idee, questioni di natura antropologica ed etnografica a interlocutori specialisti e non specialisti.

Prerequisiti

Nessuno

Contenuti dell'insegnamento

PROGRAMMA DELL’INSEGNAMENTO: ANTROPOLOGIA DELL’AMBIENTE
Prof.sse M. Giuffrè e S. Tosi Cambini

Saranno affrontati temi e concetti fondamentali dell'antropologia culturale, connettendoli con fenomeni e dibattiti attuali particolarmente significativi per il percorso formativo degli studenti: cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale, “frizioni” ecologiche, conflitti ambientali. Ci si focalizzerà sulla interdipendenza tra dinamiche ambientali e culturali in prospettiva antropologica e sulle narrazioni e linguaggi degli eventi collegati a tali dinamiche.
Gli approfondimenti daranno la possibilità agli studenti di apprendere a "usare" l'antropologia per capire i contesti in cui vivono, agiscono e lavoreranno.

Programma esteso

Introduzione dei concetti fondamentali dell'antropologia culturale: saranno messe in evidenza le specificità della disciplina “interculturale per eccellenza”, in quanto fondata sulla comunicazione approfondita e l'interazione tra persone di culture diverse e interessi differenti. Sarà dato particolare spazio alle specificità metodologiche ed epistemologiche che fondano l’A. e al “decentramento dello sguardo” che produce una prospettiva critica.
In un’ottica antropologica la comunicazione giornalistica è connotata da una agency sociale che ha la responsabilità e le competenze per mostrare nell’arena della comunicazione pubblica gli interessi, gli obiettivi, le visioni dei vari attori che concorrono alla gestione sociale: dai soggetti politici ai movimenti di base e/o indigeni, dagli imprenditori agli abitanti.
Lo studio di casi aiuterà gli/le allievi/e ad analizzare contesti di produzione di narrazioni e contro-narrazioni intorno ai temi ambientali e i linguaggi ad essi connessi: quali prospettive sono privilegiate rispetto ad altre e perché? Come i casi di sfruttamento del territorio ricevono risonanza nei mass-media? E ancora, quali specifiche idee, prassi, strategie di sviluppo economico si generano in un determinato territorio e come vengono indagate e trattate a livello di comunicazione pubblica?
Per entrare dentro la dimensione ambientale, saranno affrontati anche temi e testi provenienti dalla cosiddetta “svolta ontologica” attraverso la quale è possibile concepire diversamente la relazione intessuta dall’ umano con ciò che non è umano. La riflessione su saperi, pratiche, cosmologie e ontologie “'occidentali” e “non-occidentali” sarà sia elemento di conoscenza e comparazione, sia strumento di decostruzione di etnocentrismi, marginalizzazioni, esclusioni, sollecitando anche il bisogno di rifondare e risignificare il rapporto con la natura e l’ambiente in cui siamo immersi.

Bibliografia

1. Dispensa del corso a cura delle docenti
2. Descola P., Un'ecologia delle relazioni. L'uomo e il suo ambiente, Marietti, 2021 e - Descola P., Diversità di natura, diversità di cultura, Book Time, 2011.
3. Un testo a scelta tra i seguenti:

- Aime. M., Fuori dal tunnel: Viaggio antropologico nella val di Susa, Meltemi, Milano, 2016.
- Aime M., Favole A., Remotti F., Il mondo che avrete. Virus, Antropocene, rivoluzione, UTET, Torino, 2020.
- Borgnino E., Ecologie Native, Eleuthera, Milano, 2022.
- Breda N., Palù. Inquieti paesaggi tra natura e cultura, CISU, Roma, 2008
- Descola P., L'ecologia degli altri. L’Antropologia e la questione della natura, Linaria, Roma, 2016
- E. Fabiano, G. Mangiameli (a cura di), Dialoghi con i non umani. Milano, Mimesis, 2019.
- T. Ingold, Corrispondenze, Cortina Raffaello, 2021.
- T. Ingold, Ecologia della cultura, Meltemi, 2016.
- Kohn E., Come pensano le foreste, Nottetempo, Milano, 2021.
- Latour B., La sfida di Gaia, Meltemi, 2020
- Moore Jason W., Antropocene o capitalocene, Ombrecorte, Verona , 2017.
- Rossi A., D’Angelo L., Antropologia, risorse naturali e conflitti ambientali, Mimesis, 2012.
- Van Aken M., Campati per aria, Elèuthera, Milano, 2020.

Metodi didattici

Il corso consisterà in lezioni frontali e laboratoriali, lavori individuali e di gruppo, approfondimenti tramite materiali visivi, testi e slide forniti dalle docenti tramite la piattaforma Elly.

Modalità verifica apprendimento

Esame orale con possibilità di produrre un elaborato scritto da discutere durante l’esame orale. L’elaborato verterà sull’analisi critica di alcuni articoli da concordare con le docenti riguardanti tematiche ambientali da mettere in dialogo con la parte teorica trattata durante il corso.
II colloquio verterà su tutto il programma d’esame indicato che comprende sia la parte teorica che la parte monografica. Lo studente è invitato a costruire un percorso che connetta la monografia a scelta con la parte teorica della dispensa e del manuale.
La parte orale seguirà la seguente valutazione: lo studente risponderà correttamente alle domande utilizzando un linguaggio appropriato, abilità comunicative, e mostrando un’ottima capacità di applicazione, di fare connessioni, di autonomia di giudizio e di rielaborazione critica dei concetti (da 28 a 30 e lode); lo studente risponderà correttamente alle domande utilizzando un linguaggio appropriato, abilità comunicative, e mostrando una buona capacità di applicazione, una sufficiente autonomia di giudizio e di rielaborazione critica dei concetti (da 25 a 27); lo studente risponderà correttamente alle domande utilizzando un linguaggio sufficientemente appropriato (da 21 a 24); lo studente risponderà correttamente almeno ad una parte delle domande essenziali utilizzando un linguaggio sufficientemente appropriato (da 18 a 20).

Altre informazioni

Disponibilità a far sostenere gli esami anche con l’ausilio di una lingua straniera per la prova scritta e orale: inglese