PROCREAZIONE ASSISTITA: UN FIGLIO TRA DESIDERIO E TECNICA
Il rapido e costante sviluppo delle scienze mediche e biotecnologiche ha introdotto importanti cambiamenti, in particolare per quanto riguarda la nascita e la genitorialità. Se sul piano sociale e legislativo il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita suscita importanti interrogativi d’ordine etico e morale, nell’ambito della salute pubblica, esso comporta importanti conseguenze sul benessere e sulla salute della donna, nonché sulla qualità della relazione della coppia.
Nell’ambito del “Programma Provinciale per l’Infertilità di coppia” si è svolta, in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Parma, una ricerca-azione nell’ambito dei servizi dedicati alle pratiche di procreazione assistita (PMA). Il programma provinciale per l’infertilità di coppia, elaborato congiuntamente dall’AUSL di Parma e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, era teso a migliorare la qualità del percorso diagnostico con l’utilizzo di un protocollo condiviso e a tutelare la salute psichica della coppia, aumentando la consapevolezza di scelte informate e responsabili. La ricerca svolta in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Parma mirava, in particolare, all’individuazione dei punti critici all’interno del percorso PMA e conseguentemente alla definizione di azioni finalizzate al miglioramento del percorso assistenziale con l’attivazione di percorsi formativi e di aggiornamento dedicati agli operatori di questi servizi.