Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Giovedì 8 maggio, a partire dalle ore 9.30, presso l’Auditorium Polifunzionale del Campus Universitario, si svolgerà il convegno Una rete di conoscenze per la tutela dei beni comuni: dalla scala locale a quella globale, organizzato dai corsi di laurea in Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura per celebrare la 44° Giornata Mondiale della Terra dello scorso 22 aprile.

Interverranno al convegno Antonio Bodini (Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Parma), Nicola Dall’Olio (Provincia di Parma, autore del documentario Il suolo minacciato), Fabio Faccini (Kuminda, Associazione per il diritto al cibo), Enrico Ottolini e Valeria Nervegna (WWF Emilia Romagna) e Lorenzo Frattini (Legambiente Emilia Romagna).

Il convegno è stato pensato per discutere delle contraddizioni in cui si dibatte la ricerca scientifica in materia di ambiente e conservazione della natura e delle risorse.

Si parlerà infatti di diritto al cibo, biodiversità, consumo di suolo, sostenibilità. Con un denominatore comune: ripensare le assunzioni di base. Porsi questo obiettivo è inevitabile se si considera che, nonostante i progressi tecnologici, le condizioni del nostro pianeta non sono migliorate, tutt’altro.

Non è dunque un problema di tecnologie, ma, forse, di impostazione della ricerca. Il modo in cui essa è organizzata, infatti, rivela sempre più chiaramente la sua natura autolimitante. In primo luogo perché la scelta delle direzioni della ricerca è condizionata dalla commerciabilità dei suoi prodotti. Ciò comporta delle conseguenze. Per esempio i progetti che hanno più probabilità di essere finanziati sono quelli che garantiscono un risultato sicuro, con un ritorno economico a breve termine. In ragione di ciò gli sforzi di ricerca si concentrano necessariamente su temi definiti dalle agende dei manager pubblici e privati; ragioni di bilancio economico, poi, incoraggiano alla cautela piuttosto che all’innovazione e il criterio guida della ricerca è divenuto la produttività, anziché, come dovrebbe essere, la creatività. Sono, questi, temi di grande portata, sui quali, però, il confronto latita all’interno della comunità scientifica. E le priorità decise oggi determineranno i pattern di conoscenza e d’ignoranza di domani, con pesanti conseguenze sulla capacità del mondo scientifico di dare risposte a problemi nuovi e sempre più urgenti.

La Giornata Mondiale della Terra costituisce un’occasione per fare il punto sul presente e sul futuro del nostro pianeta, sulle risorse che esso fornisce alla collettività umana, sulla possibilità di percorrere realmente la via verso la sostenibilità.  

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