COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2
cod. 1003736

Anno accademico 2012/13
2° anno di corso - Annuale
Docente
Settore scientifico disciplinare
Composizione architettonica e urbana (ICAR/14)
Field
Progettazione architettonica e urbana
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
100 ore
di attività frontali
8 crediti
sede: -
insegnamento
in - - -

Modulo dell'insegnamento integrato: LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2

Obiettivi formativi

Obiettivi del Laboratorio


Il Laboratorio di Progettazione architettonica è un corso caratterizzante la disciplina dell’architettura. In questo corso si considererà l’architettura come un sapere trasmissibile, eppure quanto mai lontano dall’accezione di “scienza esatta”.
Ricerca teorica e trasmissione di principi universali sono due strumenti ugualmente necessari alla cultura progettuale di ogni architetto, poiché gli consentono di sviluppare un metodo pratico e coerente per la composizione di ciascun progetto inteso come fatto unitario e compiuto.
Un metodo analogo
È ritenuto obiettivo primario del corso fornire agli studenti un bagaglio di strumenti teorici, culturali e pratici della disciplina architettonica, in modo da stabilire solide basi per una interpretazione critica del reale, finalizzata a una maturazione e una coerente elaborazione progettuale personale. L’analogia come figura retorica e come sistema di valori necessari al progetto, permette di impostare un metodo didattico che considera il repertorio figurativo intellettuale, teorico e pratico dell’architettura, come un unico grande sistema di saperi da cui ciascuno, negli studi, nelle proprie esperienze di vita vissuta, nelle personali inclinazioni, può attingere al fine di proporre una individuale risposta nella riflessione sul nuovo. Il processo di costruzione di ciascun progetto, può avanzare pertanto in maniera libera, a partire dalla riflessione su questioni indispensabili connesse al luogo, alla storia, alla cultura al carattere e all’identità con cui ci si sta confrontando, e poi seguendo associazioni d’immagini collezionate nel percorso empirico del progetto stesso: suggestioni che saranno tanto più evidenti e efficaci, quanto più saranno state vissute in maniera intensa e diretta.
Patrimonio dell’architetto è, alla fine, una sorta di cahier d’objets che pian piano si struttura fino a configurare il repertorio individuale di ogni progettista. Se il luogo dell’architetto è fatto di suggestioni e impressioni, diventa altrettanto significativo il confronto con il territorio come dato fisico e come questione intellettuale.
Il rapporto con il luogo e i suoi caratteri fisici geografici e persino climatici, i suoi requisiti culturali, l’apporto delle due grandi tradizioni: quella colta e quella popolare del progetto, sono dati importantissimi per la conformazione e composizione di ogni architettura, al punto tale da poter essere considerati caratteri imprescindibili e strumenti necessari nelle mani dell’architetto.
Il mestiere dell’architetto è pertanto, prima di tutto, un’attività che apporta conoscenza, esperienza e poesia attraverso l’applicazione di teoria, tecniche e poetica.

La teoria
Il principale compito di un insegnamento teorico è quello di porre dubbi e domande, di sollevare questioni e di indurre a pensare e approfondire , piuttosto che di fornire risposte concrete e tranquillizzanti certezze.
Il laboratorio di progettazione intende proporre attraverso l’approfondimento di alcuni nodi teorici e culturali che si sono rivelati importanti nel dibattito sull’architettura, e particolarmente nel XX secolo, un’attitudine alla riflessione su questioni ben definite nello spazio e nel tempo, ma anche su altri temi “senza tempo”, che rimandano al tempo lungo e assoluto, come il rapporto tra teoria e forma, tra costruzione, bellezza e funzione, seguendo immagini e ragionamenti che rimandano ai caratteri originali della disciplina.

Le tecniche
La trasmissione delle tecniche, contrariamente alla teoria, affronta l’insegnamento a partire dal tempo relativo, corto e veloce, direttamente legato alla contemporaneità. L’impiego di un procedimento analogo sia nella lettura critica dell’esistente sia per fornire apporti utili al progetto del nuovo, è considerato un metodo didattico valido per definire, grazie all’approfondimento di alcune azioni materiali elementari del costruire (quali ad esempio la costruzione e lo scavo, il taglio e il montaggio, l’assemblaggio .), come la composizione dell’architettura debba essere prima di tutto una questione tridimensionale e concreta. Proprio nella scelta del materiale, nella capacità di sviluppare soluzioni tecniche, ovvero nella “contaminazione” dell’idea con la realtà, ogni immagine d’architettura d’architettura può prendere consistenza tridimensionale in quanto realtà costruita. Lo studio del materiale e delle tecniche permette agli studenti di passare dall’idea alla forma ovvero alla “scrittura dell’architettura” conservando propria coerente idea di progetto.

La poetica
La visione dell’architettura non può prescindere dall’immaginazione, e dalla componente indispensabile dell’utopia. Tuttavia la poesia non può essere insegnata. Può essere letta, compresa e ammirata, ma il suo sofisticato equilibrio può soltanto essere alluso, suggerito, scoperto. A partire dalla caratteristica indispensabile dell’architetto, che è: immaginare, pensare e parlare attraverso la costruzione, il Corso intende offrire alcune opportunità per confrontarsi con episodi poetici d’architettura, attraverso visite di studio, letture consigliate, documentari o filmati, mostre ed eventi che verranno nel corso dell’anno segnalati.

Prerequisiti

Lo studente deve aver superato l’esame di Composizione architettonica I e Caratteri distributivi degli edifici (I anno).
Un buona conoscenza dei programmi di disegno (cad) e di ritocco immagini è fortemente consigliata.

Contenuti dell'insegnamento

Laboratorio di Progettazione Architettonica 2B
(studenti M-Z), ICAR/14, CFU 8,

Composizione Architettonica
prof. Monica Bruzzone

Caratteri tipologici
prof. Roberta Borghi

con arch. Michela Montenero e arch. Matteo Casanovi


Svolgimento del Corso


Il Laboratorio di progettazione architettonica, nei due differenti insegnamenti che lo compongono è inteso come un corso unitario che vuole trasmettere, avvalendosi di prospettive differenti, alcuni principi teorici e pratici e offrire spunti e letture poetiche al fine di percorrere un itinerario progettuale che possa compiersi nell’arco dei nei 9 mesi dell’anno accademico e concludersi per tutti gli studenti, in un esame finale da sostenere nei mesi di giugno-luglio o, al massimo di settembre - ottobre.
Si considera infatti didatticamente rilevante, anche al fine di preparare gli studenti alle secche tempistiche della progettazione architettonica, la necessità di compiere un percorso che abbia un inizio, un percorso e una conclusione ben definite e scandite da momenti significativi nell’arco dell’anno, quali: le esercitazioni iniziali, le visite di studio, il workshop finale.

TEMA DEL CORSO

Il tema principale del Laboratorio di architettura attiene all’edificio collettivo e al suo ruolo sempre differente in una società che cambia e che risente della crisi c0ntemporanea.
Le lezioni teoriche affrontano tematiche universali ritenute utili per approfondire lo sviluppo del dibattito architettonico sulle teorie del progetto:
1. Il ruolo dell’architetto e dei maestri dell’architettura
2. Tradizione colta e tradizione popolare nell’architettura.
3. L’identità, il carattere e l’architettura.
4. L’impronta del progetto e il significato del “tipo” nell’architettura.
5. Il luogo come palinsesto dell’architettura. Tra tempo e narrazione storica.
6. La comprensione della dimensione urbana come riferimento del progetto (le scale diverse, i tempi diversi, gli spostamenti, le relazioni fra uomini e luoghi, ecc.)
7. Il ruolo dello spazio pubblico nella composizione degli edifici (1+1=3).
8. La composizione dell’edificio collettivo e la dimensione sociale del progetto (con particolare attenzione alla biblioteca, il museo, la residenza collettiva, l’archivio, l’edilizia universitaria e il learning center).
9. Il museo e il territorio. Conservare e divulgare le identità culturali nel luogo.
10. La qualità dell’architettura e le emergenze contemporanee: ambiente, energia, territorio.
11. Gli strumenti contemporanei per la ricerca scientifica (lo studio in biblioteca e la ricerca attraverso il web, la corretta redazione di una bibliografia, il ruolo di saggi, manuali e riviste nella formazione contemporanea).
12. Gli strumenti per la rappresentazione del progetto. Il disegno, il modello, le restituzioni tridimensionali.

ESERCITAZIONI E VERIFICHE.

I temi affrontati di volta in volta durante lo svolgimento del corso saranno testati mediante verifiche in itinere ed esercitazioni svolte singolarmente o a gruppi, la cui valutazione è considerata obbligatoria al fine dell’ammissione all’esame finale.
Le principali esercitazioni saranno 3:
1) Un primo livello di apprendimento concerne la comprensione delle tecniche elementari dell’architettura. Un tema di progetto assegnato dalla docenza sarà il pretesto per sperimentare l’architettura come fatto concreto, tridimensionale, senza rinunciare alla componente utopica, da rappresentare attraverso disegni e modelli in scala, che verranno corretti collettivamente in aula. Dal tema elementare di un piccolo edificio, si vuole verificare la capacità degli studenti di rapportarsi al progetto attraverso materiali e forme semplici e mediante azioni elementari di taglio, scavo, montaggio e assemblaggio, costruzione. Alla fine si darà forma a un oggetto concreto a partire da un metodo analogo di avvicinamento al progetto. (mesi ottobre – novembre).
2) Un secondo livello di apprendimento concerne la verifica delle conoscenze acquisite nell’ambito dello studio dell’architettura della città. La lettura di un organismo architettonico e del suo contesto urbano sono strumenti indispensabili per la verifica di alcuni principi enunciati nel corso. La rappresentazione e interpretazione critica dell’esistente diviene opportunità di verifica del livello di maturazione degli studenti. Gli studenti saranno invitati ad approfondire alcuni temi specifici della progettazione architettonica, da individuare e interpretare mediante l’analisi e la “lettura” da architetti di un edificio noto concordato con la docenza, un esempio autorevole d’architettura moderna o contemporanea. La sezione, la pianta, il prospetto andranno approfondite come espressione di precise scelte compositive, tecniche e culturali dell’architetto. (mesi novembre – dicembre).
3)Un’ultima esercitazione riguarda la verifica dei principi enunciati nel corso delle lezioni teoriche e l’apprendimento dei contenuti dei testi indicati in bibliografia. L’esercitazione verterà sui testi fondamentali e i suggerimenti poetici.

ESERCITAZIONE FINALE
E WORKSHOP

Lo sviluppo di un edificio collettivo profondamente legato al luogo e al contesto di inserimento, è il tema dell’esercitazione progettuale conclusiva, che intende verificare tra i mesi di marzo e giugno il livello di maturazione degli studenti nella lettura critica dell’esistente, nell’indagine sul luogo di progetto, nell’applicazione dei principi progettuali e delle tecniche e dei materiali.
Il progetto di un edificio in un luogo nell’Appennino Emiliano, stabilito con la docenza, offre un confronto tra il progetto e il territorio come sfondo e elemento promotore del progetto, serve a consentire agli studenti un’esperienza concreta di progettazione da effettuare attraverso sopralluoghi, indagini, rapporti con la committenza, per concludersi nel disegno dell’architettura come esempio di un preciso percorso di studio.

VISITE DI STUDIO E OCCASIONI FORMATIVE ESTERNE

Questo corso parte dal presupposto che la formazione dell’architetto non possa avvenire unicamente in aula, ma debba comprendere esperienze eterogenee e svolgersi “sul campo” nei luoghi del progetto, nella città e negli edifici. A rimarcare come la conoscenza e l’apprendimento dell’architettura sia anche un fatto empirico, da sperimentare di persona attraverso tutti i cinque sensi.
Una o più visite di studio, ad architetture e a rassegne internazionali, in significativi contesti urbani italiani hanno lo scopo di far “toccare con mano” la concretezza di progetti di comprovata qualità architettonica, al fine di fornire un’esperienza sensibile dell’architettura che è prima di tutto questione tridimensionale compiuta, da osservare, toccare, percorrere

Programma esteso

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Bibliografia

Bibliografia del corso


Il Laboratorio di Progettazione considera indispensabile la lettura e comprensione di alcuni testi specifici. Alcuni di essi hanno un valore didattico e sono considerati testi obbligatori per il buon esito del corso. Altri hanno un valore metodologico, altri infine hanno il ruolo di introdurre e suggerire gli aspetti più poetici dell’architettura.
La preparazione su questi testi sarà valutata in specifiche prove intermedie di verifica che verranno concordate e comunicate durante l’anno accademico.



TESTI FONDAMENTALI

Heinrich Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Milano, Franco Angeli, 1974. (edizione originale tedesca 1916)
Steen Eiler Rasmussen, Architettura come esperienza, ed. orig. Om at opleve arkitectur, Copenhagen 1957, Traduzione italiana: Bologna, Pendragon, 2006.
Ernesto N. Rogers, Gli elementi del fenomeno architettonico, (1961), a cura di Cesare De Seta, Napoli, Guida, 1981; Milano, Marinotti, 2006.
Aldo Rossi, L’architettura della città, Padova, Marsilio, 1966.
Carlos Martì Arìs, Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Torino, CittàStudi, 1990.
Vittorio Magnago Lampugnani, Modernità e durata, Milano, Skira 1999.

SUGGERIMENTI POETICI

Gio Ponti, Amate l’architettura, Genova, Vitali e Ghianda, 1957 ( ristampa anastatica Cusl, Milano 2004)
Aldo Rossi, Autobiografia scientifica, Milano, Pratiche-Saggiatore, 1999 (ed. orig. 1981).
Italo Calvino, Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Milano, Mondadori, 1993.

MANUALI DI RICERCA E PROGETTO

Ernst Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, Milano, Hoepli, 1999 (ed. orig. ted. 1936).
Mario Ridolfi et al., Manuale dell’Architetto, Roma, C.N.R., 1953 (ristampa 1985).
Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, Milano 1977.
Francesco Cellini, Manualetto, Cluva, Venezia 1991, (rist. Città Studi, Milano 1996).

STRUMENTI DI METODO

Monica Bruzzone, Lucio Serpagli, Le radici anonime dell’abitare moderno. Il contesto italiano e europeo, Milano, Franco Angeli, 2012.
Nicola Braghieri, Monica Bruzzone, Riflessioni intorno a costruzione e assemblaggio. Quattro progetti analoghi, Siena, Thesan & Turan, 2009
Aldo De Poli (a cura di) Architettura. Enciclopedia, Milano, Federico Motta - Il Sole 24 Ore, 2007.


ALCUNI APPROFONDIMENTI E RICERCHE SCIENTIFICHE SUI TEMI DEL CORSO
SVOLTE DAI DOCENTI DI RIFERIMENTO

Monica Bruzzone, Buona costruzione e piccola dimensione. L’identità dell’architettura nei segni del luogo, in: Chiara Visentin, L’architettura dei luoghi, prefazione di John Agnew, contributi di Monica Bruzzone, pp. 51-70, Padova, Il Poligrafo, 2008. ISBN: 978-88-7115-609-5.

Monica Bruzzone, I modelli culturali della biblioteca. Un sistema compiuto di parti, in: Chiara Visentin, L’architettura dei luoghi, prefazione di John Agnew, contributi di Monica Bruzzone, pp. 111-120, Padova, Il Poligrafo 2008. ISBN: 978-88-7115-609-5.

Monica Bruzzone, La collezione e i luoghi dell’esporre. Il progetto di museo, in: Chiara Visentin, L’architettura dei luoghi, prefazione di John Agnew, contributi di Monica Bruzzone, pp. 143-154, Padova, Il Poligrafo 2008. ISBN: 978-88-7115-609-5.

Monica Bruzzone, Dal pubblico al privato. Il carattere della residenza, in: Chiara Visentin, L’architettura dei luoghi, prefazione di John Agnew, contributi di Monica Bruzzone, pp. 191-200, Padova, Il Poligrafo 2008. ISBN: 978-88-7115-609-5.

Monica Bruzzone, Nuove proposte per il recupero dei borghi appenninici, in: “Presenza tecnica in Edilizia”, n.255, luglio - agosto 2010, p.63, ISSN 2036-9042.

Monica Bruzzone,Dentro le cave, dietro le trivelle. Il recupero del patrimonio industriale per la riqualificazione del paesaggio, in: “IBC Rivista”, rivista dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Ambientali dell’Emilia Romagna, N.4, 2011, pp. 24-26, ISSN: 1125-9876

Monica Bruzzone, Il patrimonio diffuso dei musei della Liguria, in: Alessandro Valenti, Massimiliano Giberti (a cura di), Archeonet Architettura, Paesaggio, Turismo. Una rete per conservare, valorizzare, promuovere il territorio italiano, Milano, 22_Publishing, 2012, ISBN 9788895185330, p.114-115.

Roberta Borghi, Permanenza e carattere. L’eredità di Palladio in alcuni passi scelti di Ernesto Nathan Rogers, Aldo Rossi, Guido Canella, Vittorio Gregotti e Bernard Huet, in Aldo De Poli – Chiara Visentin (a cura di), Andrea Palladio e la costruzione dell’architettura, Padova, Il Poligrafo, 2008, pp. 91-96. ISBN: 978871155937

Roberta Borghi, La definizione di architetto negli scritti di Ernesto N. Rogers, in Aldo De Poli – Chiara Visentin (a cura di), Ernesto Nathan Rogers e la costruzione dell’architettura, Parma, Mup, 2009, pp.123-128. ISBN: 9788878472471

Roberta Borghi, Ecomusei e musei del territorio. Allestire il territorio come museo. Ipotesi per una valorizzazione dei paesaggi culturali, in Monica Bruzzone (a cura di), Musei di Liguria. Un viaggio nel patrimonio museale, Genova, Sagep, 2011, pp. 108-111. ISBN: 978 88 6373 122 4

Roberta Borghi, Il progetto d’architettura come sintesi di forma e luogo. Verso una diversa nozione di tipologia.
Atti del Primo congresso internazionale di Rete Vitruvio, Il progetto di architettura fra didattica e ricerca, Bari, 2-6 maggio 2011, Bari, Polibapress, 2011, pp. 705-713. ISBN 978-88-95612-76-8

Roberta Borghi, Forma, storia, luogo e responsabilità civile. Un ruolo per l’architettura d’oggi.
Recensione del libro a cura di Paolo Zermani, “A cosa serve l’architettura?”, editore De Luca
pubblicata in “Area”, n. 115, marzo-aprile 2011, p.194, ISSN: 0394-0055

Metodi didattici

Il Laboratorio di progettazione architettonica, nei due differenti insegnamenti che lo compongono è inteso come un corso unitario che vuole trasmettere, avvalendosi di prospettive differenti, alcuni principi teorici e pratici e offrire spunti e letture poetiche al fine di percorrere un itinerario progettuale che possa compiersi nell’arco dei nei 9 mesi dell’anno accademico e concludersi per tutti gli studenti, in un esame finale da sostenere nei mesi di giugno-luglio o, al massimo di settembre - ottobre.
Si considera infatti didatticamente rilevante, anche al fine di preparare gli studenti alle secche tempistiche della progettazione architettonica, la necessità di compiere un percorso che abbia un inizio, un percorso e una conclusione ben definite e scandite da momenti significativi nell’arco dell’anno, quali: le esercitazioni iniziali, le visite di studio, il workshop finale.

Modalità verifica apprendimento

ESERCITAZIONI E VERIFICHE.

I temi affrontati di volta in volta durante lo svolgimento del corso saranno testati mediante verifiche in itinere ed esercitazioni svolte singolarmente o a gruppi, la cui valutazione è considerata obbligatoria al fine dell’ammissione all’esame finale.
Le principali esercitazioni saranno 3:
1) Un primo livello di apprendimento concerne la comprensione delle tecniche elementari dell’architettura. Un tema di progetto assegnato dalla docenza sarà il pretesto per sperimentare l’architettura come fatto concreto, tridimensionale, senza rinunciare alla componente utopica, da rappresentare attraverso disegni e modelli in scala, che verranno corretti collettivamente in aula. Dal tema elementare di un piccolo edificio, si vuole verificare la capacità degli studenti di rapportarsi al progetto attraverso materiali e forme semplici e mediante azioni elementari di taglio, scavo, montaggio e assemblaggio, costruzione. Alla fine si darà forma a un oggetto concreto a partire da un metodo analogo di avvicinamento al progetto. (mesi ottobre – novembre).
2) Un secondo livello di apprendimento concerne la verifica delle conoscenze acquisite nell’ambito dello studio dell’architettura della città. La lettura di un organismo architettonico e del suo contesto urbano sono strumenti indispensabili per la verifica di alcuni principi enunciati nel corso. La rappresentazione e interpretazione critica dell’esistente diviene opportunità di verifica del livello di maturazione degli studenti. Gli studenti saranno invitati ad approfondire alcuni temi specifici della progettazione architettonica, da individuare e interpretare mediante l’analisi e la “lettura” da architetti di un edificio noto concordato con la docenza, un esempio autorevole d’architettura moderna o contemporanea. La sezione, la pianta, il prospetto andranno approfondite come espressione di precise scelte compositive, tecniche e culturali dell’architetto. (mesi novembre – dicembre).
3)Un’ultima esercitazione riguarda la verifica dei principi enunciati nel corso delle lezioni teoriche e l’apprendimento dei contenuti dei testi indicati in bibliografia. L’esercitazione verterà sui testi fondamentali e i suggerimenti poetici.

ESERCITAZIONE FINALE
E WORKSHOP

Lo sviluppo di un edificio collettivo profondamente legato al luogo e al contesto di inserimento, è il tema dell’esercitazione progettuale conclusiva, che intende verificare tra i mesi di marzo e giugno il livello di maturazione degli studenti nella lettura critica dell’esistente, nell’indagine sul luogo di progetto, nell’applicazione dei principi progettuali e delle tecniche e dei materiali.
Il progetto di un edificio in un luogo nell’Appennino Emiliano, stabilito con la docenza, offre un confronto tra il progetto e il territorio come sfondo e elemento promotore del progetto, serve a consentire agli studenti un’esperienza concreta di progettazione da effettuare attraverso sopralluoghi, indagini, rapporti con la committenza, per concludersi nel disegno dell’architettura come esempio di un preciso percorso di studio.

Altre informazioni

La frequenza del corso è obbligatoria (secondo regolamento del corso di Laurea).