DIRITTO INTERCULTURALE E STORIA DELLE RELIGIONI
cod. 19654

Anno accademico 2013/14
1° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Diritto canonico e diritto ecclesiastico (IUS/11)
Field
Giuridico
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
48 ore
di attività frontali
8 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in - - -

Obiettivi formativi

Il corso si propone l’obiettivo di fornire allo studente la capacità di affrontare la differenza culturale/religiosa e di gestire i connessi profili di rilevanza giuridica.
Al termine del corso, lo studente dovrà dimostrare l’adeguata conoscenza e la capacità:
a) nel saper riconoscere e trattare la differenza culturale e religiosa da un punto di vista epistemologico e concettuale
b) nell’articolare le conoscenze di base relative alla metodologia interculturale e alla traduzione dell’educazione giuridica folk dei soggetti di diritto all’interno degli schemi legali
c) nell’applicare le abilità acquisite ai casi concreti, differenziati in ragione delle culture e delle religioni d’appartenenza dei soggetti di diritto, in modo creativo e con sufficiente padronanza delle tecniche espositive

Prerequisiti

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Contenuti dell'insegnamento

Il corso prevede un’esposizione dei principi di base che regolano il trattamento della differenza culturale e religiosa nell'ordinamento italiano. Esso illustra le linee guida utili a elaborare politiche e strategie d’integrazione giuridica tra persone aventi tradizioni religiose e culturali differenti.

Programma esteso

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Bibliografia

I testi di riferimento sono:
1) Mario Ricca, Culture interdette. Modernità, migrazioni, diritto interculturale, Bollati Boringhieri, Torino 2013, pagg. 11-83; 94-185; 201-322; 344-359.
2) Patrick Herbert Glenn, Tradizioni giuridiche del mondo. la sostenibilità della differenza, Il Mulino, Bologna 2011, pagg. 293-371; 455-558.

Metodi didattici

Il corso si compone di lezioni frontali accompagnate da sessioni di confronto dialettico su casi pratici.

Modalità verifica apprendimento

1. Le conoscenze e la capacità di comprensione degli studenti saranno verificate con almeno due domande concernenti la metodologia propria del diritto interculturale e i suoi fondamenti epistemologici.
2. L’attitudine a proiettare le proprie conoscenze nella prassi e a valutare autonomamente le situazioni sarà saggiata invitando lo studente a cimentarsi nella qualificazione di situazioni giuridicamente rilevanti valendosi delle metodologie di traduzione interculturale.
La capacità di comunicare si manifesterà e sarà giudicata nel corso delle attività descritte al punto precedente.
3. La capacità di apprendimento sarà valutata in ragione dell’attitudine mostrata dallo studente nell’utilizzare in modo dinamico e creativo le nozioni apprese durante il corso e attraverso lo studio dei testi.

Altre informazioni

Ove possibile, saranno invitati a partecipare al corso professionisti e studiosi di problematiche interculturali e interreligiose.