STORIA DELLA PEDAGOGIA
cod. 00978

Anno accademico 2015/16
2° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Storia della pedagogia (M-PED/02)
Field
Discipline pedagogiche e metodologico-didattiche
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
60 ore
di attività frontali
12 crediti
sede:
insegnamento
in - - -

Obiettivi formativi

Lo studente eserciterà in modo sinergico le competenze tratte dal profilo professionale dell’educatore: l'autonomia di giudizio, le abilità comunicative e la capacità di apprendere.

Si tratta, in altre parole, di essere abili nell’organizzazione delle idee ed efficaci nella scelta della terminologia; essere concisi, ma nello stesso tempo, chiari ed esaustivi.

Come si fa?

Di fronte ad una “domanda aperta” è necessario non solo scegliere la risposta esatta (concetti essenziali), ma anche tener conto dell’estensione dell’elaborato ( un numero limitato di righe o di battute).
Dobbiamo quindi imparare a focalizzare i concetti essenziali e a trasporli in modo sintetico.

Di qui il ricorso alle mappe concettuali e agli abstracts (formato “americano” e informativo), senza escludere la lista di termini rilevanti.

Non bisogna poi dimenticare che ciò che dobbiamo produrre, anche se in forma sintetica, è un testo.
Di conseguenza dovremo dedicare attenzione alla fase della pre-scrittura, alla fase della scrittura e della post-scrittura rispettando i tempi assegnati. La produzione del testo includera' la pre-scrittura (individuare l’argomento centrale), lo sviluppo o scrittura (la trattazione dei concetti in funzione dello scopo centrale), la conclusione o post-scrittura (che richiamerà gli argomenti essenziali a supporto di quanto asserito).

Prerequisiti

Nessuno

Contenuti dell'insegnamento

Educazione e Pedagogia tra Ottocento e Novecento. L”Attivismo” pedagogico e il il movimento riformatore delle “Scuole Nuove”. La pedagogia di John Dewey:“Progressive School” e l’opera educativa di Célestin Freinet”: “L’Ecole Moderne


L’insegnamento di “Storia della pedagogia” ha come obiettivo la conoscenza delle concezioni dell’educazione vissute e teorizzate nel passato, in particolare nell’epoca moderna e contemporanea. La prospettiva storica si configura dunque strumento di analisi e comprensione delle pratiche educative e della elaborazione pedagogica.

Siccome il discorso sulle teorie e sulle pratiche educative non può prescindere dalla condivisione di alcuni termini di base, il corso apre con un “Glossario minimo”.

Indi disegna una cornice storica e culturale precisa: quella sorta tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento in America ed in Europa. In questo periodo nasce l’Attivismo parallelamente allo sviluppo di un variegato e ricco florilegio di esperienze educative innovative denominate “news schools” e “ecoles nouvelles”, diventate “scuole attive”.

All’interno di questo movimento riformatore un lucido inquadramento dei problemi fondativi è fornito da due protagonisti: John Dewey, autore della “Progressive education “ e dal francese Celestin Freinet, fondatore dell’”Ecole moderne”.

John Dewey, filosofo e pedagogista americano, offre un contributo significativo nell’ambito del movimento riformatore dell “Scuole Nuove”.

Celestin Freinet, il “maestro Bar-sur-Loup”, imprime una svolta particolare alla pedagogia del Novecento: dalla pratica freinetiana nasce una pedagogia attiva, popolare e cooperativa che, alla fine della Seconda Guerra mondiale, si diffonde in tutto il mondo. In Italia diventa nota col nome di MCE -Movimento di Cooperazione Educativa.

Introduzione
Glossario minimo per l'educazione

La cornice
La Carta dell’Attivismo
Modelli teorici ed antropologici
La Didattica attiva
Caratteristiche delle “Scuole Nuove”: origine, diffusione, aspetti critici.
I protagonisti: John Dewey (1859-1952) e Celestin Freinet (1896-1966)

John Dewey (1859-1952)
Riferimenti biografici ed opere
La filosofia: darwinismo, pragmatismo e strumentalismo
Logica teoria dell’indagine
Pensiero riflessivo e scienza pedagogica
Learning by doing e l’esperienza della Scuola Laboratorio annessa all’Università
La pedagogia di J. Dewey
Il mio credo pedagogico
Scuola e società
L’educazione alla base del sistema democratico.
L’educazione progressiva (Progressive School o New Education).
Educazione ed esperienza. La difesa dell’educazione progressiva
Dewey in Italia.

Celestin Freinet (1896-1966)
Cenni biografici ed opere
Freinet e l’Attivismo
Tecniche e non metodo
Pedagogia militante, popolare e cooperativa : L’Ecole Moderne.
Freinet in Italia: i Principi della Didattica operativa del MCE.

Programma esteso

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Bibliografia

Testi di riferimento

Per l'esame lo studente presenterà QUATTRO libri come di seguito precisato:
Tre testi obbligatori, ovvero:
Dewey, John (1897), Il mio credo pedagogico, Antologia di scritti sull’educazione, trad. it. di Lamberto Borghi, La Nuova Italia, Firenze, 1969.
Dewey, John (1899), Scuola e società, trad. it. di Ernesto Codignola e Lamberto Borghi, La Nuova Italia, Firenze, 1967.
Freinet, Celestin,(1959) I detti di Matteo, Una moderna pedagogia del buon senso, Firenze, La Nuova Italia, 1962.

Un libro a scelta tra i seguenti:
Dewey, John (1938), Esperienza ed educazione, trad. it. di Ernesto Codignola e Lamberto Borghi, La Nuova Italia, Firenze, 1967.
Freinet, Celestin , La Scuola moderna, Torino Loescher,1972.
Freinet, Celestin, (1967) Le mie tecniche, Firenze, La Nuova Italia,1969.
Freinet Celestin ed Elise 1970, Nascita di una pedagogia popolare, Firenze, La Nuova Italia.

N.B. I testi sopra indicati, poiché in pubblicati in edizioni fuori commercio, sono messi a disposizione degli studenti in formato digitale per il download dal sito specifico.

Altro materiale indicato durante il corso sarà diffuso in formato digitale.

Metodi didattici

Lezione frontale, discussione e rielaborazioni di concetti attraverso la stesura di abstract e mappe concettuali.

Modalità verifica apprendimento

La verifica e la valutazione del corso
In itinere, in data che verrà comunicata dal docente, ai primi di marzo, è prevista una pre-prova di verifica consistente in una domanda aperta sul programma svolto. In questo elaborato lo studente visualizzerà le operazioni che permettono di passare dalla mappa concettuale all’abstract nel formato americano o indice e nel formato informativo o “rissunto”. Gradita è pure l’individuazione di una lista di termini rilevanti.
La verifica finale consiste in una prova scritta ed, eventualmente, in una prova orale .
La prova scritta verte sulle problematiche affrontate durante il corso e consiste in un questionario di “quattro domande aperte” a cui lo studente risponderà in forma sintetica (non oltre 15 righe di foglio protocollo) nel tempo di 90 minuti.
I criteri di valutazione a cui il docente si attiene sono:
• Adeguatezza alla traccia
• Completezza
• Collegamenti interdisciplinari
• Originalità
• Correttezza
• Appropriatezza lessicale.

Il voto della prova scritta è determinato dalla media del punteggio conseguito in ciascuna risposta.

Ad ogni quesito verrà attribuito un punteggio. La votazione complessiva della prova sarà data dalla somma delle votazioni attribuite a ciascun quesito. Superano la prova scritta gli studenti che ottengono una votazione minima pari a 18/30 almeno in ciascun quesito.

La prova orale si intende rivolta a coloro che non superano la prova scritta o a coloro che intendono migliorare la votazione conseguita nello scritto. Ha pertanto la funzione di prova di recupero e/o di potenziamento.
Essa consiste nella presentazione delle opere indicate nella sezione “Testi consigliati e bibliografia” in forma di mappe concettuali e abstracts.

I criteri di valutazione a cui il docente si attiene sono:

 capacità di esporre in modo critico il testo avvalendosi di un lessico appropriato
 capacità di situare storicamente le problematiche presentate.
La sufficienza è rappresentata dalla capacità di:
 dimostrare di aver letto in modo integrale il testo
 operare essenziali collegamenti.


Il programma è il medesimo per tutti gli studenti, frequentanti e non.

Altre informazioni

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