POLITICHE SOCIALI
cod. 1003006

Anno accademico 2016/17
2° anno di corso - Primo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Sociologia dei processi culturali e comunicativi (SPS/08)
Field
Discipline sociologiche
Tipologia attività formativa
Base
36 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in - - -

Obiettivi formativi

Rispetto alle conoscenze e alla capacità di comprensione (Descrittore 1) il corso mira all’acquisizione di una visione storica (evoluzione nel tempo dei sistemi di welfare) e comparativa (comprendere le politiche sociali italiane in comparazione ad altre) poiché tali approcci aiutino lo studente a collocare il quadro normativo delle politiche sociali all’interno di un più complesso scenario socio-politico, di cui comprendere il mutamento.
In particolare, i diversi ambiti delle politiche sociali legati alla previdenza, al lavoro, alla sanità ecc., pur illustrati separatamente perché se ne colgano i fondamenti, sono continuamente ricondotti ad un quadro più generale di interazione tra gli attori delle politiche (Stato, Mercato, Terzo settore, famiglie.) propri di un dato contesto locale o nazionale perché gli studenti comprendano le dinamiche che caratterizzano l’equilibrio o il conflitto tra attori e\o gruppi sociali.
Rispetto alla capacità di comprensione applicata alla propria futura realtà professionale (descrittore 2), il corso mira a contestualizzare le nozioni apprese sulle politiche sociali rispetto alle modalità operative proprie del servizio sociale italiano attraverso testimonianze (seminari con esperti, visione di film e dibattito), al fine di permettere allo studente di effettuare un continuo spostamento tra livelli macro (filoni delle politiche, strutture istituzionali, dimensioni normative) e livelli micro (strumenti dell’operatore sociale, conflitti con l’utenza ecc.).
Il corso è poi particolarmente interessato allo sviluppo dell’autonomia di giudizio rispetto ai temi trattati (descrittore 3) ed in tal senso si propone di fornire strumenti di osservazione (passeggiate di quartiere) che facilitano l’osservazione diretta della realtà e l’analisi empirica delle “forme locali” delle politiche sociali. Molto spazio viene dato nella valutazione finale a tali riflessioni.

Prerequisiti

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Contenuti dell'insegnamento

Il corso tratta dell’evoluzione del welfare occidentale moderno in chiave comparativa (tra i diversi paesi europei), affrontandone i cambiamenti (in particolare nel corso del ‘900) e la suddivisione in settori specifici (politiche assistenziali, sanitarie, previdenziali, del lavoro) rispetto al modificarsi degli equilibri Stato-Mercato, per poi approdare alle ultime e più recenti trasformazioni legate alla crisi del sistema produttivo europeo, alla precarizzazione crescente delle masse e alle altre principali dimensioni del mutamento sociale che stiamo vivendo.
In particolare, nella prima fase del corso vengono esplorate le diverse forme di normazione negli equilibri Stato-Mercato e le diverse fasi storiche del welfare state (espansioni e contrazioni);
nella seconda parte vengono esplorati modelli normativi e operativi che contraddistinguono diversi sistemi di welfare regionale, nazionale ed europeo;
nella terza parte del corso vengono descritte le dimensioni normative e operative di diversi ambiti delle politiche sociali italiane;
infine nella quarta parte del corso si affrontano gli scenari del possibile futuro del welfare (welfare lib; welfare mix; community welfare, ecc.).

Programma esteso

PRIMA PARTE teorica (6\8 ore accademiche): Lineamenti di Politiche Sociali: Modernità, Stato, Mercato e nascita del Welfare State tra funzioni di controllo e di assistenza.
Lezioni teoriche di introduzione al corso introduzione al corso; visione in aula di 2 film e dibattito.
Seminario (2 ore accademiche): Le politiche sociali sulla violenza domestica come esempio emblematico: quale aggancio, quale introduzione dello Stato negli spazi privati, quale evoluzione delle normative nel contesto culturale che cambia?
Seminario (2 ore accademiche): Le partnership tra pubblico e privato e la sussidiarietà viste dai due punti di vista delle istituzioni e del privato sociale.

SECONDA PARTE teorica (6 ore accademiche): I modelli normativi e operativi che contraddistinguono diversi sistemi di welfare regionale, nazionale ed europeo.
Seminario (3 ore accademiche): Il caso delle socialdemocrazie per comprendere i diversi sistemi di politiche sociali: analisi di alcuni strumenti (contrasti alla povertà, salari minimi e redditi universali di cittadinanza: quale valutazione).

TERZA PARTE teorica (6 ore accademiche): nel corso vengono descritte le dimensioni normative dei diversi ambiti delle politiche sociali italiane (politiche previdenziali, del lavoro, sanitarie, socio-assistenziali)
Seminario (3 ore accademiche): La produzione sociale della povertà e dell'esclusione sociale: la tarda modernità, l’impoverimento del ceto medio e la fine del welfare moderno.

QUARTA PARTE teorica del corso (6 ore accademiche): gli scenari futuri del welfare: teorie e prospettive.
Seminario (3 ore accademiche): Scenari futuri per la programmazione delle politiche e la realizzazione dei servizi: nuove vulnerabilità sociali e welfare di comunità

Bibliografia

Il corso si basa su tre tipi di materiali:
a) Le dispense del corso a cura della docente (pp. 60 circa);

b) Capitoli e saggi sulle politiche sociali:
Mara Tognetti Bordogna, Lineamenti di Politiche Sociali, I° edizione 2005, Cap: Politica e Politiche Sociali;
Ugo Ascoli, Il Welfare in Italia, I° edizione 2011, Cap: (di Giovanna Vicarelli) Le politiche Sanitarie;
Fulvio Conti, Gianni Silei, Breve Storia dello Stato Sociale, edizione 2011, Cap: Introduzione; cap: Verso la fine dello stato sociale?;
Riccardo Guidi, Il Welfare come Costruzione socio-politica, edizione 2011, Cap: Un nuovo strumento per il welfare. La partnership pubblico-privato e le sue forme;

c) Libri sulle politiche sociali viste dai cittadini e fruitori (utenti dei servizi, soggetti vulnerabili). Un testo a scelta tra:
- Nove A., Mi chiamo Roberta, ho 40anni, guadagno 250 euro al mese, Einaudi, 2006 (tematica: precarietà lavorativa e politiche del lavoro)
- Pellegrino V., L’occidente e il Mediterraneo agli occhi dei migranti, Unicopli, 2009 (tematiche: nuove forme di migrazioni e politiche dell’integrazione)
- Pellegrino V., Follie Ragionate. Il male e la cura agli occhi dei pazienti psichiatrici, UTET, 2012 (tematica: disagio psico-sociale e risposta dei servizi socio-sanitari)

Metodi didattici

Il corso è impostato su 4 diversi tipi di lezione che sono apparsi adatti ad un numero relativamente consistente di studenti (80 circa):
1. Lezioni teoriche condotte dall’insegnante con dibatitto finale centrato sulle ‘parole chiave’ (brainstorming degli studenti sui concetti principali esposti dal docente e scambio di opinioni e\o domande), lezioni finalizzate all’apprendimento dei fondamenti di politiche sociali europee;
2. Visione di film centrati sui servizi sociali in Europa, la figura del social worker, il modo in cui cittadini e utenti recepiscono le politiche sociali, visione finalizzata al ripasso dei concetti insegnati e all’acquisizione critica di essi. In particolare, si effettua la scelta con gli studenti all’interno di una filmografia europea a cui sensibilizzarli (perché il fil resti come strumento di formazione permanente anche dopo il corso), tra cui quelli scelti gli anni passati: Ladybird Ladybird, 1994, regia Ken Loach; Piovono pietre 1993, Ken Loach; Saimir 2004, Francesco Munzi; Luce dei miei occhi 2001, Giuseppe Piccioni; Il matrimonio di Lorna 2008, Jean-Pierre e Luc Dardenne.
3. Seminari con “ospiti esperti”: le lezioni teoriche sono inframmezzate da seminari condotti in co-presenza con testimoni e\o esperti di politiche sociali ai quali gli studenti possono porre domande dopo una prima breve esposizione. Gli esperti sono scelti solitamente non solo per competenza specifica ma per capacità di stimolo critico rispetto alle sfide attuali del welfare e a filoni innovativi e\o sperimentali nell’ambito delle politiche sociali. Agli studenti vengono forniti inoltre elenchi di seminari tematici (sulle politiche sociali) in corso nella città, ai quali sono invitati a recarsi.
4. Passeggiate di quartiere: durante il corso gli studenti vengono introdotti al metodo di osservazione partecipante delle passeggiate o camminate di quartiere (metodologie outreach) che consiste nella strutturazione di una griglia di intervista da sottoporre ad alcuni testimoni privilegiati collocati nel territorio al fine di comprendere meglio il modo in cui i cittadini vivono i problemi e valutino le risposte politiche e\o operative del servizio sociale. Le passeggiate (svolte solitamente in piccoli gruppi di studenti) vengono realizzate in diversi quartieri e orari e poi presentante come relazioni finali che divengono parte del materiale di verifica finale.

Modalità verifica apprendimento

• La verifica del corso è così articolata:

1. Prova scritta finale basata prevalentemente sulle dispense, i materiali di saggistica, i materiali forniti dagli esperti invitati come testimoni ai seminari.
Si tratta di 5 domande aperte obbligatorie e 1 a scelta tra altre 5 (tempo a disposizione 4 ore circa). Le domande sono aperte e generali, mirate a sviluppare negli studenti la capacità di elaborazione critica. Si tratta ad es. spesso di elaborare una propria visione sul futuro del welfare o sulle differenze a proprio giudizio più pregnanti tra i paesi ecc.
Infine, non si tratta solo di verificare l’apprendimento nozionistico ma di sollecitare la sintesi tra diversi “capitoli” di studio, di sollecitare la capacità di comprensione rispetto a domande aperte e formulate in maniera complessa (descrittore 1).

2. Relazione di un testo a scelta tra quelli centrati sul punto di vista degli utenti rispetto alle politiche sociali, alla loro visione critica di politica e servizio sociale. La relazione prevede una prima parte rielaborativa del testo letto ed una seconda parte di analisi critica (integrazione con altre fonti, parte finale legata al proprio orientamento come futuro social workers). In tal senso, le relazioni (che non possono essere inferiori alle 3\4 cartelle) verificano la capacità di comprensione applicata al proprio contesto sociale e alla propria futura professionalità (descrittore 2).

3. Relazione di una passeggiata di quartiere (osservazione partecipante di contesti urbani dove vi è forte presenza di servizi sociali e dove si sviluppano forme evidenti di disagio sociale). In tal caso lo studente deve organizzare un percorso di ascolto di testimoni privilegiati attraverso una griglia di domande, deve farne breve analisi e deve trarne conclusioni rispetto alla capacità delle politiche sociali di rispondere alle nuove forme di disagio. Questa verifica vuole insistere ancora sulla capacità di comprensione applicata (descrittore 2) ma anche sulla autonomia di giudizio dello studente (descrittore 3) e sulla sua abilità comunicativa (descrittore 4), elementi necessari per muoversi nel territorio.

4. Relazioni di seminari tematici (sulle politiche sociali) in corso nella città, ai quali erano stati invitati a recarsi (non obbligatori, danno punteggio utile al voto finale e\o alla lode).

La valutazione finale dello studente emerge dalla media ponderata dei punteggi ottenuti dallo studente nelle diverse prove, che devono essere tutte presenti come requisito di sufficienza (se ne manca una, lo studente risulta insufficiente).
In particolare:
- la prova scritta, valutata in 30esimi, vale il 50% del voto finale. Per prendere la sufficienza, lo studente deve rispondere a tutte le domande aperte obbligatorie. A seconda della capacità critica e di approfondimento il voto varia;
- la relazione del testo, anch’essa in 30esimi, vale 25% del voto finale;
- l’elaborato finale rispetto alle passeggiate di quartiere in 30esimi, vale 25% del voto finale.
Agli studenti vengono spiegati questi criteri di valutazione all’inizio del corso.

Altre informazioni

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