FILOLOGIA DELLA LETTERATURA ITALIANA OTTO-NOVECENTESCA
cod. 1006305

Anno accademico 2017/18
3° anno di corso - Primo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Filologia della letteratura italiana (L-FIL-LET/13)
Field
Attività formative affini o integrative
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Obiettivo fondamentale del corso è consentire agli studenti di comprendere il valore dell’approccio filologico-critico ai testi letterari moderni e contemporanei: il caso leopardiano, esemplare da questo punto di vista, permetterà sia di ripercorrere le più rilevanti tappe del costituirsi della filologia d’autore come disciplina autonoma nella prima metà del XX secolo, sia – soprattutto – di studiare i caratteri distintivi della poetica di uno dei massimi autori della letteratura italiana.

Prerequisiti

Buona conoscenza della storia della letteratura italiana; fondamenti di filologia.

Contenuti dell'insegnamento

Il corso è articolato in due parti di complessive 30 ore corrispondenti a 6 CFU. Il corso avrà carattere seminariale e sarà così organizzato:

- Parte I. “La filologia d’autore. Casi e metodi tra Otto e Novecento”: a un’introduzione sugli obiettivi e sui metodi della filologia d’autore applicata ad alcuni casi editoriali celebri, relativi ad autori otto-novecenteschi (Alessandro Manzoni, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda), seguirà un sintetico inquadramento della figura e dell’opera poetica di Giacomo Leopardi, oggetto privilegiato del corso.
- Parte II. “Come lavorava Leopardi. Il libro dei «Canti»”: ci si concentrerà sullo studio delle diverse redazioni manoscritte ed edizioni a stampa di alcuni «Canti» leopardiani, per studiarne la genesi e l’evoluzione interna, valutando soprattutto il modo di lavorare dell’autore, la sua tecnica correttoria e le implicazioni formali e concettuali che da questa derivano.

Programma esteso

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Bibliografia

Testi d’esame

Oltre ai testi commentati in aula (resi disponibili in dispensa dal docente all’inizio delle lezioni) si dovranno studiare:

• Paola Italia, Giulia Raboni, Che cos’è la filologia d’autore, Roma, Carocci, 2010 [integrale].
• Gianfranco Contini, Implicazioni leopardiane, in Id., Varianti e altra linguistica, Torino, Einaudi, 1984 (ma 1947), pp. 41-52.
• Domenico De Robertis, Introduzione a Giacomo Leopardi, «Canti», edizione critica e autografi, a cura di Domenico De Robertis, Milano, Il Polifilo, 1984, pp. IX-LXVIII.
• Paola Italia, Il metodo di Leopardi. Varianti e stile nella formazione delle «Canzoni», Roma, Carocci, 2016, pp. 185-216.

Edizioni leopardiane utilizzate in classe (ed eventualmente impiegabili come strumenti per l’elaborazione della tesina d’esame):

• Giacomo Leopardi, «Canti», edizione critica e autografi, a cura di Domenico De Robertis, voll. 2, Milano, Il Polifilo, 1984.
• Giacomo Leopardi, «Canti», a cura di Emilio Peruzzi, voll. 2, Milano, Rizzoli, 1998.
• Giacomo Leopardi, «Canti» e poesie disperse, edizione critica diretta da Franco Gavazzeni, a cura di Cristiano Animosi et alii, voll. 3, Firenze, Accademia della Crusca, 2009.

Metodi didattici

- Non sono previste prove orali o scritte intermedie.

- I metodi didattici impiegati nello svolgimento delle lezioni sono:

per la parte I: lezioni seminariali (illustrate da slides), cui è demandato il compito di introdurre gli studenti alla filologia d’autore e alla riflessione sui maggiori casi di studio tratti dalla letteratura otto-novecentesca;
per la parte II: esercitazioni laboratoriali sui «Canti». I testi presentati a lezione (es. «Ultimo canto di Saffo», «Alla luna», «A Silvia») saranno letti e commentati insieme al docente, riservando speciale attenzione alla loro storia compositiva e alle principali e più aggiornate linee critiche che li riguardano.

- Gli studenti interessati possono richiedere al docente, durante le lezioni o a ricevimento, percorsi di approfondimento alternativi e bibliografie specifiche.

Modalità verifica apprendimento

La prova finale consiste in un esame orale che permette di verificare le competenze filologico-letterarie acquisite durante il corso.

Si specifica che le domande dell’esame verteranno su: 1) conoscenza dei fondamentali aspetti metodologici della disciplina; 2) conoscenza dei testi affrontati a lezione (aspetti formali e contenutistici) e loro contestualizzazione nel quadro della letteratura italiana.

La valutazione si atterà ai seguenti criteri:
- valutazione insufficiente (<18): assenza o grave carenza delle nozioni di base;
- valutazione sufficiente (18-24): possesso delle nozioni di base, risposte corrette al 60% delle domande poste;
- valutazione positiva (24-27): possesso delle competenze fondamentali e di altre conoscenze di livello intermedio, buona esposizione, buona capacità di rielaborazione critica delle nozioni;
- valutazione eccellente (28-30 con lode): pieno possesso delle conoscenze fondamentali, ottima capacità di contestualizzazione storica, sensibilità critica, precisione e proprietà di linguaggio, coerenza argomentativa.

Inoltre, gli studenti possono scegliere di essere valutati sulla base della realizzazione di una breve tesina scritta (lunghezza max. 20.000 caratteri) relativa a un testo leopardiano a scelta, che verrà indagato a partire dalla sua storia genetica e dalle scelte linguistico-stilistiche operate dell’autore. Gli elaborati devono essere consegnati al docente con un anticipo di almeno una settimana.

Altre informazioni

I materiali e i documenti distribuiti durante le lezioni saranno resi disponibili sulla piattaforma online Elly.