Obiettivi formativi
Alla fine del corso ci si attende che lo/la studente, acquisita conoscenza delle riflessioni teoriche e della documentazione prodotte nel medioevo in merito ai fenomeni della liminalità sociale, sia in grado di contestualizzare e relativizzare problemi universali quali: povertà, criminalità, migrazioni, disabilità.
Ci si attende inoltre che sia in grado di comunicarli in maniera efficace.
Prerequisiti
Conoscenza approfondita della storia medievale.
Nel caso lo/la studente non si sentisse sicuro/a, è invitato/a ad aggiungere ai testi in programma anche il Manuale di storia medievale di Andrea Zorzi, Torino: Utet 2016.
Contenuti dell'insegnamento
Il corso mira ad approfondire la combinazione medievale tra "infamia" ed "estraneità", analizzando in particolare il vissuto liminale di alcune categorie di persone, come migranti, infedeli, malfattori, poveri.
Programma esteso
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Bibliografia
G. Todeschini, Visibilmente crudeli. malviventi, persone sospette e gente qualunque dal medioevo all'età moderna, Bologna: Il Mulino 2007;
G. Albini, Poveri e povertà nel medioevo, Roma: Carocci 2016;
M. Gazzini, Storie di vita e di malavita. Criminali, poveri e altri miserabili nelle carceri di Milano alla fine del medioevo, in corso di stampa per "Reti Medievali".
Il programma è identico per frequentanti e non frequentanti.
Metodi didattici
Lezioni frontali unite a esercitazioni pratiche guidate sulle fonti; studio a casa degli appunti delle lezioni e dei testi consigliati.
Modalità verifica apprendimento
La valutazione dell'apprendimento prevede un esame finale, che si terrà per prova orale, con valutazione su scala 0-30, nel quale gli studenti dovranno dimostrare di avere acquisito capacità di analisi e comprensione di determinati fenomeni storici. Gli studenti dovranno inoltre dimostrare di saper utilizzare con proprietà i lemmi del linguaggio specialistico della disciplina.
Il voto minimo per raggiungere la sufficienza è 18.
Altre informazioni
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