PRATICHE CURATORIALI
cod. 1006573

Anno accademico 2019/20
3° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Museologia e critica artistica e del restauro (L-ART/04)
Field
Metodologie, analisi e tecniche della comunicazione
Tipologia attività formativa
Caratterizzante
36 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Il corso intende fornire allo studente, nel quadro dei Descrittori europei per le lauree triennali (Dublin descriptors), gli strumenti per sviluppare le conoscenze e la capacità di comprensione della figura del curatore, del suo ruolo e delle sue funzioni essenziali attraverso lo studio della storia della professione (1° Descrittore - Conoscenza e capacità di comprensione).
Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di:

• applicare tali conoscenze e capacità di comprensione nell’affrontare, con un approccio professionale e attraverso l'ideazione di argomentazioni, diverse questioni relative allo svolgimento del mestiere di curatore (2° Descrittore - Conoscenza e capacità di comprensione applicate);
• raccogliere e interpretare autonomamente le fonti su vari casi di studio relativi alle pratiche curatoriali, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici ad essi connessi (3° Descrittore - Autonomia di giudizio);
• comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni nell'ambito delle pratiche curatoriali a interlocutori specialisti e non specialisti (4° Descrittore - Abilità comunicative);
• sviluppare ulteriori capacità di apprendimento necessarie per intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia nel settore delle pratiche curatoriali, con particolare riferimento alla storia e al ruolo del curatore (5° Descrittore - Capacità di apprendere).

Come soglia minima di apprendimento si intende la capacità dello studente di orientarsi tra le diverse pratiche curatoriali, attraverso la conoscenza della storia della professione curatoriale e delle sue funzioni specifiche, in rapporto a vari contesti di riferimento, sia in ambito italiano che internazionale.

Prerequisiti

Nessuno.

Contenuti dell'insegnamento

Il corso vuole fornire le conoscenze di base per un approccio storico alla figura del curatore, dalle sue origini fino alle pratiche contemporanee, attraverso lo studio della storia della professione durante il corso del Novecento ad oggi.
Una parte propedeutica approfondirà l'evoluzione di tale percorso, con particolare attenzione alle prime forme del mestiere, fino alla consacrazione definitiva del ruolo del curatore, come lo intendiamo oggi, con particolare attenzione al suo doppio ruolo: quello del curatore 'dipendente', al servizio di collezioni permanenti museali, e quello del curatore indipendente, freelancer, nella ideazione di mostre temporanee, come nei casi storici di Harald Szeemann e Rudi Fuchs. Questa evoluzione può essere compresa solo se analizzata all'interno del sistema arte e la storia delle sue varie anime: il mercato dell'arte, il collezionismo, le mostre, la critica d'arte e la connoisseurship, e non da ultima la gestione, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio artistico e culturale. A tutti questi aspetti, affrontati attraverso la loro storia, verrà data uguale attenzione durante il corso, utilizzando per ogni aspetto trattato un caso di studio come esempio concreto di applicazione e la terminologia di base in italiano e in altre lingue europee. Un po' di spazio sarà inoltre dedicato a varie forme di pratiche curatoriali, non solo in ambito museale, ma in altri settori delle industrie creative.
La parte monografica cercherà di analizzare, attraverso due casi di studio storici nell'ambito della storia della curatela, l'emancipazione progressiva della figura del curatore nel corso del Novecento, la nascita di nuove pratiche curatoriali e di nuovi modelli espositivi che hanno ridisegnato lo spazio museale. Il caso di Fernanda Wittgens (1903-1957), permetterà di approfondire le pratiche curatoriali sviluppate in Italia prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale (1939-1945), grazie al progetto di ricostruzione, tutela e valorizzazione della Pinacoteca di Brera di Milano. Questa storia permetterà di osservare l'evoluzione del mestiere del curatore in rapporto alla storia delle professioni museali in Italia prima e dopo la riforma delle soprintendenze nell'immediato dopoguerra, soprattutto nell'ambito delle collezioni antiche permanenti. Il caso invece della Tate Modern di Londra permetterà invece di scoprire un nuovo approccio espositivo, attraverso la storia di un luogo museale e delle pratiche espositive che ne hanno ridisegnato l'aspetto anche grazie all'apporto alla figura del curatore indipendente.

Programma esteso

Parte propedeutica
Per una breve storia della curatela.

Parte monografica
Curatori e pratiche curatoriali nel Novecento. Casi di studio.

Bibliografia

Studenti frequentanti

Sono materia d’esame:

• [parte propedeutica e parte monografica]: UN DOSSIER DIGITALE: che contiene i power point con le immagini e le fonti proiettate a lezione (disponibile a fine corso sulla sulla piattaforma di insegnamento a distanza Elly DUSIC);
• [parte propedeutica]: Become a curator, a cura di G. Romano, Milano, Postmedia Books, 2019, o, in alternativa, J. Taylor, Visual arts management, London, New York, Routledge, [Collana Mastering Management in the Creative and Cultural Industries, ed. by R. Rentschler], 2018, o, in alternativa, F. Haskell, La nascita delle mostre. I dipinti degli antichi maestri e l'origine delle esposizioni d'arte, Milano, Skira, 2000.
• [parte monografica]: G. Ginex, Sono Fernanda Wittgens. Una vita per Brera, Milano, Skira, 2018;
• [parte monografica]: V. Rossi, Tate Modern. Pratiche espositive, Milano, Postmedia Books, 2019.

Studenti non frequentanti
Gli studenti non frequentanti dovranno aggiungere alla bibliografia per i frequentanti la lettura di UN VOLUME A SCELTA che riprenda le varie tematiche affrontate nella prima o nella seconda parte del corso, da concordare direttamente con la docente.

Metodi didattici

Lezioni frontali, accompagnate da proiezioni powerpoint (documenti, opere d’arte, video, documentari). Il dossier digitale che raccoglie il materiale proiettato durante le lezioni è disponibile a fine corso (e non prima) sulla piattaforma di insegnamento a distanza Elly DUSIC.

Modalità verifica apprendimento

Esame scritto. La prova (2 ore) è incentrata sull’intero programma d’esame e intende verificare, attraverso una serie di domande (tipologia prevalente: a risposta aperta), le conoscenze acquisite dallo studente sulla parte propedeutica e su quella monografica.
Gli studenti che non frequenteranno regolarmente faranno riferimento a quanto indicato nella bibliografia d'esame.

In accordo con il sistema universitario italiano, la valutazione sarà espresse in trentesimi (30/30). La soglia minima di valutazione è rappresentata da 18/30; i voti ottenuti al di sotto di tale soglia non vengono registrati e lo studente è invitato a ripresentarsi all'appello successivo.
Una valutazione d'insufficienza è determinata da: 1. la mancanza della conoscenza dei contenuti minimi del corso; 2. l'incapacità di esprimersi in modo adeguato; 3. la carenza di preparazione autonoma; 4. l'incapacità di risolvere problemi legati al reperimento di informazioni e alla loro analisi; 5. l'incapacità di formulare giudizi in modo autonomo e di comunicare i contenuti relativi al corso. Una valutazione sufficiente (18-23/30) è determinata da un livello accettabile di performance da parte dello studente degli indicatori di valutazione sopraelencati. I punteggi medi (24-27/30) vengono attribuiti allo studente che dimostri di possedere un livello più che sufficiente (24-25/30) o buono (26-27/30) degli indicatori di valutazione sopraelencati. I punteggi più alti (dal 28/30 al 30/30 e lode) vengono assegnati agli studenti che dimostrino un livello da ottimo a eccellente in base agli indicatori di valutazione sopraelencati.

Altre informazioni

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