STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA
cod. 1005303

Anno accademico 2019/20
2° anno di corso - Secondo semestre
Docente
Settore scientifico disciplinare
Storia della filosofia (M-FIL/06)
Field
Istituzioni di filosofia
Tipologia attività formativa
Affine/Integrativa
30 ore
di attività frontali
6 crediti
sede:
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Oltre alla realizzazione degli obiettivi formativi comuni del Corso di laurea magistrale in Filosofia, il corso si propone di sviluppare un percorso che,
attraverso lo studio diretto dei testi, permetta la comprensione critica di un tema centrale per la storia della filosofia politica moderna e
contemporanea. L’intreccio tra indagine concettuale, ricostruzione storica e analisi dei singoli testi dovrebbe infatti permettere allo studente lo sviluppo di competenze filosofiche complesse.

Prerequisiti

Nessuno

Contenuti dell'insegnamento

DIRITTO NATURALE E CONTRATTO SOCIALE NELLA FILOSOFIA DEL SEICENTO: HOBBES, SPINOZA, LOCKE
Attraverso la presentazione e la discussione di alcuni testi classici della filosofia politica moderna, il corso intende analizzare i principali nuclei teorici (stato naturale/stato civile, sovranità, rappresentanza, Stato, libertà, democrazia, eguaglianza, ecc.) della riflessione filosofico-politica condensata nella tradizione del giusnaturalismo moderno e nella sua logica contrattualistica, alla luce della crisi dell’universalismo tardomedievale poliarchico e della critica del paradigma aristotelico-scolastico
dell’ordine politico. Nel Seicento cominciano infatti a cambiare di significato tutti i termini che, nella lunga tradizione del pensiero europeo, hanno denotato la filosofia e la politica. Si assiste così alla formazione di una nuova costellazione di concetti, i quali assumono un determinato senso individualistico, razionalistico e “costruttivistico” solo nel loro reciproco intreccio: in particolare, il potere sovrano si costituisce artificialmente come potere legittimo artificiale attraverso un processo di razionalizzazione e di disciplinamento delle passioni umane che si realizza teoricamente attraverso l’istituto giuridico del trasferimento dei
diritti nella persona rappresentativa (lo Stato detentore del monopolio della coercizione legittima). L’ancoramento del corso allo studio diretto dei testi permetterà un’organizzazione della didattica in forma seminariale.

Programma esteso

Il corso sarà diviso in quattro parti. La prima parte presenterà la cornice storico-filosofica generale relativa ai concetti della filosofia politica tra
Cinquecento e Seicento. Nella seconda parte saranno letti e commentati alcuni capitoli del "Leviatano" di Hobbes. Nella terza parte saranno letti e commentati alcuni capitoli del "Trattato teologico-politico" di Spinoza.
Nella quarta parte saranno letti e commentati alcuni capitoli del "Secondo trattato sul governo" di Locke, giungendo così a istituire confronti
(similitudini e differenze) tra le principali categorie filosofico-politiche presentate dai tre autori.

Bibliografia

Th. HOBBES, Leviatano (capitoli XIII-XXVI).
B. SPINOZA, Trattato teologico-politico (capp. XVI-XVII, XX).
J. LOCKE, Il secondo trattato sul governo (capitoli II-V, VII-XIII).
N. BOBBIO, Società e Stato nella filosofia politica moderna (Milano, Il Saggiatore, 1984), pp. 15-117.
Gli studenti non frequentanti dovranno studiare, oltre ai testi citati in bibliografia, il seguente testo: Leo Strauss - Che cos'è la filosofia politica?
(Il Melangolo).

Metodi didattici

Lezioni seminariali, con lettura, presentazione, interpretazione e discussione dei testi classici, anche attraverso la ricostruzione dei principali snodi storico-filosofici.

Modalità verifica apprendimento

La prova finale – un esame orale – verterà sui testi della bibliografia esaminati a lezione. Parte essenziale della prova di esame consisterà
nell’inquadramento storico-critico dei suddetti testi.
Votazione e valutazione finale.
30 e lode: eccellente, conoscenze solide, eccellente capacità argomentativa scritta e orale, completa comprensione di concetti e argomenti; partecipazione attiva alle lezioni e alla discussione in aula;
30: molto buono, conoscenze complete e adeguate, capacità di espressione corretta e adeguata; frequenza delle lezioni;
27/29 buono, conoscenza soddisfacente, capacità di espressione essenzialmente corretta;
24/26: conoscenza abbastanza buona, ma non completa e non sempre corretta;
21/23: conoscenza accettabile ma superficiale. Espressione spesso non appropriata;
18/21: sufficiente, pur con carenze cognitive e/o espressive;
Meno di 18: insufficiente. La preparazione presenta gravi lacune dal punto di vista dei contenuti, mancanza di chiarezza espositiva, inadeguata comprensione di concetti e argomenti.

Altre informazioni

Sulla base dei Descrittori di Dublino, Al termine del corso gli studenti dovranno dimostrare: (a) di possedere conoscenze e capacità di comprensione che estendono e/o rafforzano quelle sviluppate durante il primo ciclo di studi filosofici e consentono di elaborare e interpretazioni originali, spesso in un contesto di ricerca; (b) di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi a tematiche nuove, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi agli studi filosofici; (c) di saper integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi, includendo la riflessione sulle
responsabilità sociali ed etiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e giudizi; (d) di saper comunicare in modo chiaro e privo di
ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze ad esse sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti; (e) di aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a studiare per lo più in modo autonomo.