Obiettivi formativi
<br />Il corso ha come scopo l’analisi delle giustificazione teoriche e delle esperienze pratiche dell’intervento diretto dello Stato nel sistema produttivo dei Paesi Industrializzati e soprattutto dei Paesi in Via di Sviluppo, a partire dalla giustificazione classica dei “fallimenti del mercato” per tenere poi conto dei “fallimenti del non-mercato”. Un ruolo importante nel ridisegnare i confini della politica industriale nazionale è stato poi svolto dagli organismi sopranazionali: l’UE nei confronti dell’Europa, il WTO per i paesi in via di sviluppo.
Contenuti dell'insegnamento
<br />Aspetti teorici della politica industriale. La soluzione sopranazionale: il Mercato Unico Europeo e l’avvento del WTO. Le “nuove” politiche industriali nei paesi industrializzati. Le politiche industriali nell’analisi e nell’operato del WTO e della Banca Mondiale. Le politiche industriali nei paesi in via di sviluppo: la politica per l’industria nascente e le politiche protezionistiche. Le politiche per la domanda pubblica. Le politiche industriali applicate di fatto in alcuni paesi non OCSE. Corruzione e politica industriale
Bibliografia
<br /><br />Ninni-Silva (a cura di), “La politica industriale”, Laterza, 1997: Introduzione (Ninni-Silva) (testo consigliato: da leggere come accompagnamento alle slides) <br /><br />•L. Navarro, “Industrial policy in the economic literature. Recent theoretical developments and implications for EU policy, EU, Enterprise Paper no. 12, 2003 <br />•D. Rodrik, “Industrial Policy for the Twenty-First Century”, WP Harvard University, nov 2004; <br />•B.Bora-P.J.Lloyd-M.Pangestu, “Industrial Policy and the WTO”, WTO Secretariat, 1999; <br />