Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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La produzione dei Bertolucci - tra cinema, letteratura e teatro – scandagliata puntando l’attenzione in particolare sui luoghi e sul loro valore: sul loro essere non solo e non tanto sfondi ma precisi elementi poetico-narrativi, con un’indubbia funzione significante.  Da Casarola a Parma a Roma, dalle montagne dell’Appennino parmense alle città lontane, un viaggio sui generis nell’arte della famiglia. È il ricco carnet di“A proposito di Attilio, Bernardo e Giuseppe Bertolucci. Il linguaggio dei luoghi - Poesia, pittura, cinema e architettura”, giornata di studi che si terrà giovedì 13 novembre dalle ore 10 alle ore 18 al Palazzo del Governatore di Parma, organizzata dall’Università di Parma nell’ambito del decennale del Festival dell’Architettura. Il secondo degli eventi di “Parma per Bernardo Bertolucci”, in vistadella laurea magistrale honoris causa in “Storia e critica delle arti e dello spettacolo” che sarà conferita al grande regista parmigiano dall’Università di Parma il prossimo 16 dicembre al Teatro Regio.

Nella poesia di Attilio come per altri versi nel cinema di Bernardo e Giuseppe Bertolucci, l’utilizzo del luogo fisico, urbano o rurale, comunque antropizzato, è strumentale alla caratterizzazione del linguaggio artistico, come materiale in sé ma anche come metafora di altro da sé, in particolare nell’esplorazione dei sentimenti umani o dello spirito di un’epoca oggetto di interpretazione da parte dell’opera d’arte. Se il luogo è così assumibile all’estetica del linguaggio artistico, intesa come pratica di disvelamento, appare interessante il confronto e per certi aspetti la contaminazione tra le arti che ne fanno uso. Ad esempio il linguaggio architettonico che, così almeno appare auspicabile, si rapporta al carattere dei luoghi, eliminando ogni separazione semantica e funzionale tra oggetto architettonico e contesto urbano, sembra a volte prediligere l’interlocuzione con i luoghi fisici attraverso la mediazione poetico letteraria, pittorica o cinematografica, quasi a riconoscerne una maggiore autenticità, una verità del carattere dei luoghi così maggiormente predisposti all’interpretazione del linguaggio architettonico.

La giornata di studio, con riferimento esemplare alle poetiche bertolucciane, vuole mettere a confronto testimonianze eterogenee per verificare la necessità di un rapporto più che occasionale tra le arti a partire dalla materia condivisa dei luoghi.

Il programma

Mattino (10.30-13)

Carlo Quintelli  Il linguaggio della città in Prima della Rivoluzione

Michele Guerra  “La smania dello storyteller”: Bernardo, Giuseppe e la ricerca del luogo

Davide Papotti  Geografie fluviali: l’immagine del Po in Novecento

Federico Bucci  Paesaggi con parole

Paolo Noto  Il passo lento e stanco di Mario Cioni. L’uso dei luoghi in Berlinguer ti voglio bene

Paolo Briganti  Posti di vacanza. Estati bertolucciane tra le due guerre

Pomeriggio (14.30-18)

Aurelio Cortesi, Stefano Cusatelli  Le case di Bernardo: i segni tra noi

Marco Vallora  Fotogramma con architettura

Enrico Prandi  De-scrivere il paesaggio padano

Paolo Lagazzi  Paesaggi e sogni di pianura e collina: in cammino con Attilio e Bernardo Bertolucci

Vittorio Uccelli  La casa del poeta. Il progetto di architettura nella Casarola di Attilio Bertolucci

Roberto Campari  Luoghi della memoria e del mito nel cinema di Bernardo Bertolucci

 

Il Decennale del Festival dell’Architettura è prodotto dall’Associazione Centro Studi Cittaemilia, in collaborazione con il Comune di Parma, il patrocinio del Dipartimento di Ingegneria e Architettura  dell’Università degli Studi di Parma, Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio di Parma, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Parma, con il sostegno di Siram, e la collaborazione tecnica di Xylon ed Eliofototecnica Barbieri.

Si comunica che gli eventi contrassegnati sono accreditati dall’Ordine degli Architetti per la formazione continua professionale.

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