Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Il Rotary Club Parma Est e il Dipartimento di Scienze Biomediche, Biotecnologiche e Traslazionali S.Bi.Bi.T. hanno organizzato un incontro con la dott.ssa Silvia Martini, dottoranda in Medicina Molecolare dell’Università di Parma che opera nei laboratori di Biologia molecolare dell’Unità di Anatomia del Dipartimento, e borsista a Londra grazie a una borsa di studio finanziata dal Rotary Club Parma Est e dal Rotary Club Parma.

La dott.ssa Martini ha svolto una relazione sui risultati fin qui ottenuti, trattando il tema "Meccanismi molecolari di regolazione della segregazione dei cromosomi: implicazioni nella trasformazione tumorale". All’incontro erano presenti il Rettore Loris Borghi, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi, il Direttore del Dipartimento S.Bi.Bi.T. e tutor della relatrice Marco Vitale, alcuni dottorandi in Medicina Molecolare e alcuni soci dei Rotary Club di Parma e provincia.

L’incontro, voluto per dare il giusto riconoscimento alla dott.ssa Silvia Martini, allo studio dalla stessa sviluppato, al Rotary Club Parma Est e al Rotary Club Parma, ha avuto un ottimo successo. Il Rettore, salutando i convenuti, ha sottolineato l’impegno profuso dall’Università di Parma perché gli studenti siano al centro di ogni attività e possano raggiungere i più importanti traguardi come professionisti e come cittadini. Il Rettore ha voluto anche ringraziare i due Rotary Club per l’impegno dimostrato nell’aiutare i giovani ricercatori ad approfondire le proprie competenze: le borse di studio sono un mezzo indispensabile per la formazione di giovani leve per la ricerca.

Ecco la sintesi della relazione della dott.ssa Silvia Martini: “La proliferazione delle cellule eucariotiche dipende dalla capacità della cellula di dividersi in due cellule figlie identiche tra loro. Errori nella segregazione dei cromosomi, che devono essere distribuiti in maniera simmetrica alle cellule figlie, possono portare a una condizione di instabilità genomica, e quindi alla formazione di tumori. La Proteina Chinasi C epsilon (PKCe), ampiamente studiata nel Laboratorio di Biologia Molecolare dell’Unità Operativa di Anatomia Umana, è un enzima coinvolto in numerosi processi cellulari ed è spesso associata alla formazione di tumori. I dati ottenuti al Protein Phosphorylation Laboratory del Francis Crick Institute di Londra, confermano il ruolo di PKCe in una delle prime fasi della divisione cellulare, quando il macchinario citoscheletrico, chiamato fuso mitotico, deve esercitare delle forze al fine di allineare i cromosomi al centro della cellula madre e distribuirli equamente alle due cellule figlie. Questi importanti dati hanno dimostrato inoltre l’interazione tra PKCe e la Dineina, una proteina motrice fondamentale per l’organizzazione della struttura del fuso mitotico. L’inibizione dell’enzima comporta un rallentamento di queste fasi del ciclo cellulare, ponendo l’inibizione di PKCe al centro dell’attenzione al fine di rallentare la proliferazione della cellula tumorale.”

 

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