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Parma, 18 ottobre 2017 - Sabato 4 novembre, alle ore 17, nella Sala Convegni del Palazzo del Governatore (piazza Garibaldi), verrà presentata l’opera del pittore Vincenzo Gardoni, impiegato amministrativo dell’Università di Parma dal 1959. Contemporaneamente si svolgerà la proiezione esterna di immagini della sua produzione pittorica sulla facciata ovest del Palazzo stesso in ripetizione dalle ore 17 alle ore 22. Le immagini, proiettate dalle finestre della casa-studio dell’artista prospicienti piazza della Steccata, ripercorrono scene di vita dell’artista stesso e i soggetti da lui raffigurati.

Alla conferenza, oltre alle tre nipoti architetti Teresa Maria, Arianna Maria e Miriam Gardoni, interverranno Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, Roberto Pettenati, Dirigente scolastico del Liceo Artistico "Paolo Toschi", e Gianluigi Guarneri, critico d'arte e docente al Politecnico di Milano.

Nell’evento, patrocinato dal Comune di Parma, è coinvolto anche il liceo artistico “Paolo Toschi” con alcuni suoi professori e studenti, nell’intento di produrre arte partendo dall’opera pittorica di Vincenzo Gardoni. In questo modo si estende ad altri l’idea di ‘”Laboratorio”, già iniziata dalle nipoti (Gardoni Architects), secondo cui i disegni di Vittorio Gardoni sono proiettati nel futuro attraverso la loro personale preparazione nei campi dell’architettura, del design e della moda.

Nell’occasione avrà luogo la donazione al Comune di Parma, da parte della famiglia Gardoni, del quadro del 1976 di Vincenzo Gardoni “Per una canzone d’autunno”.

Le opere dell'artista, unite a quelle prodotte dal laboratorio Gardoni Architects e a quelle che verranno elaborate dagli studenti del “Toschi” in vari campi dell’arte durante questo anno scolastico, saranno oggetto di una mostra in programma a novembre 2018 nella Galleria d’Arte San Ludovico, a Parma.

Vincenzo Gardoni

Vincenzo Gardoni in vita non ha mai dato pubblicità alla sua arte e non ha mai coinvolto alcuno nella sua produzione. Era riservato sulla tecnica impiegata che riteneva insolita ed unica, tanto da mostrare le opere solo a lavoro finito. Realizzava le sue creazioni recuperando il materiale di scarto dal suo lavoro di impiegato amministrativo negli uffici dell’Università: carte, inchiostri per timbri, chine, tutti oggetti che, invece di diventare rifiuti, si trasformavano in figure, scenari, volti che esprimono emozioni, secondo l’idea che "Qualsiasi cosa può essere un’opera d’arte”.

Vincenzo Gardoni nasce a Sissa, in provincia di Parma, il 6 novembre 1917 e muore a Parma il 9 agosto 2004. Dopo la frequentazione della scuola media inferiore nell’Istituto Salesiano San Benedetto a Parma, per il giovane Vincenzo non ci fu altro che il pesante lavoro dei campi fino al periodo del servizio militare, anni 1937-40. La seconda guerra mondiale lo vede arruolato sul fronte russo, dove scampa alla grande tragedia della disfatta italiana. Nel 1945 sposa Angela Pezzani, sua fedele compagna di tutta la vita, dalla quale ha quattro figli. Il 1959 è l’anno del trasferimento a Parma dove trova occupazione negli uffici dell’Università degli Studi. Inizia un periodo di tranquillità economica che gli consente di realizzare la sua migliore produzione artistica. Negli ultimi decenni di vita produce le sue opere nell’abitazione di piazza della Steccata, dietro quelle finestre del suo studio-laboratorio: tanti anni di lavoro e di appassionato impegno, concretatosi in innumerevoli opere che in pochi finora hanno avuto modo di vedere. La “rivelazione” delle sue opere, insieme all’idea di laboratorio, che le tre nipoti architetti hanno voluto per la cittadinanza, è il frutto di una appassionata vicenda familiare intorno a un lascito poetico.

E' possibile approfondire la figura di Vincenzo Gardoni sul sito www.vincenzogardoni.com e sulla pagina Facebook "Gardoni Vincenzo".

 

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