Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Dall’Università di Parma un metodo innovativo per l’identificazione delle convulsioni neonatali cloniche. Sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica “Clinical Neurophysiology”(“Real-time automated detection of clonic seizures in newborns”) i risultati di una ricerca condotta interamente all’Ateneo di Parma e finalizzata appunto all’identificazione automatica di particolari convulsioni neonatali, dette di tipo clonico, che si possono manifestare in neonati con sofferenza cerebrale acuta.

Lo studio ha carattere prettamente interdisciplinare ed è il frutto della collaborazione tra due gruppi di ricerca dell’Ateneo, coordinati rispettivamente dal prof. Francesco Pisani, del Dipartimento di Neuroscienze, e dai proff. Riccardo Raheli e Gianluigi Ferrari, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione.

Attualmente la diagnosi delle convulsioni neonatali avviene mediante registrazione video-elettro encelafalografica (EEG) e ha tempi di attuazione e costi che la rendono non fruibile con la prontezza e la rapidità che sarebbero auspicabili. Inoltre, la diagnosi basata su queste registrazioni poligrafiche è relativamente complessa, richiede prolungati tempi di preparazione, può interferire con le attività di reparto e non consente sempre una diagnosi in tempo reale.

Il metodo innovativo sviluppato all’Università di Parma si basa invece sull’elaborazione e sull’analisi di segnali video ottenuti durante la registrazione video-EEG delle convulsioni cloniche neonatali, effettuando riprese continue dei pazienti mediante alcune telecamere. I segnali video così ottenuti vengono “processati” automaticamente per riconoscere i movimenti parossistici patologici, sfruttando la periodicità intrinseca dei movimenti di tipo clonico. Nel caso il sistema rilevi situazioni potenzialmente patologiche può automaticamente allertare il personale medico per gli approfondimenti diagnostici necessari.

Questo metodo, testato su un campione sufficientemente rappresentativo di convulsioni neonatali cloniche e di movimenti non convulsivi, ha dimostrato valori di sensibilità, specificità e potere discriminatorio molto incoraggianti. Esso potrebbe consentire una diagnosi in tempo reale, a basso costo, basata su una metodica completamente non invasiva, utilizzabile per monitoraggi continui e fruibile anche da personale non specializzato.

Ulteriori studi potranno in futuro validare questa metodica come test di screening per la tempestiva identificazione di movimenti parossistici abnormi conseguenti a una sofferenza neurologica acuta, e per la potenziale inclusione in sistemi di monitoraggio per il riconoscimento di convulsioni neonatali a differente semiologia.

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