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Parma, 15 aprile 2014È stata presentata oggi nella sede dell’Università degli studi di Parma la convenzione per il finanziamento di una borsa di studio di dottorato dell’Ateneo da parte dell’Institut Mérieux e di bioMérieux Italia.

Intitolata a Christophe e Rodolphe Mérieux, la borsa di studio è destinata al dottorato di ricerca in Scienze chirurgiche e microbiologia applicata (XXIX ciclo): a beneficiarne sarà la dott.ssa Rosita Vasile Simone, vincitrice del concorso per il dottorato.

Alla conferenza di presentazione sono intervenuti Loris Borghi, Rettore dell’Università di Parma, Renato Porta, Presidente di BioMérieux Italia, Stathis Chorianopoulos, Amministratore delegato di BioMérieux Italia, Adriana Calderaro, docente del Dipartimento di Medicina e clinica sperimentale e tutor della dottoranda beneficiaria della borsa di studio, e Luigi Roncoroni, docente del Dipartimento di Scienze chirurgiche e coordinatore del dottorato. Al termine degli interventi è stato chiesto alla destinataria della borsa di studio, Rosita Vasile Simone, di illustrare brevemente il progetto su cui lavorerà nel periodo di dottorato.

La dott.ssa Rosita Vasile Simone, vincitrice del concorso per l’ammissione al corso di dottorato, sarà seguita nel suo lavoro, in veste di tutor, dalla prof.ssa Adriana Calderaro, testimone oggi dell’antica collaborazione intrapresa dalla Scuola di Microbiologia e Virologia dell’Ateneo di Parma con bioMérieux; grazie a questa collaborazione sono state condotte molte attività di ricerca svolte da giovani ricercatori formati nel nostro Ateneo, che nel 2004 ha insignito della laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia il dott. Alain Mérieux, fondatore di bioMérieux, Presidente dell’Institut Mérieux e padre di Christophe e Rodolphe.

BioMérieux è un’azienda multinazionale, presente in tutti i principali Paesi del Mondo, con sede a Lione, in Francia, parte integrante del gruppo Institut Mérieux che opera da 50 anni nel settore della salute, con particolare attenzione alla diagnostica clinica. A supporto della Fondazione Mérieux, che ha come fine la promozione della salute pubblica e della ricerca scientifica specialmente nell’ambito delle malattie da infezione e della loro prevenzione, bioMérieux sostiene importanti iniziative filantropiche in ambito sociale e culturale, sia a livello locale che a livello internazionale.

Con l’intento di favorire l’innovazione scientifica, oltre all’attività di ricerca e sviluppo industriale operata nelle aziende del gruppo, l’Institut Mérieux ha realizzato una struttura innovativa volta ad incentivare e stimolare la ricerca scientifica favorendo le collaborazioni con e tra i gruppi di ricerca attivi in ambito accademico ed assistenziale in numerosi paesi del mondo.

L’Institut Mérieux dopo un rigoroso processo di valutazione e accurata selezione su base scientifica, finanzia l’attività di ricercatori operanti in laboratori pubblici e privati contribuendo ai fondi necessari (fino a 200.000 Euro per due anni) per la realizzazione di progetti di ricerca nell’ambito delle malattie infettive, oncologiche, cardiovascolari e nell’ambito della nutrizione e della sicurezza di alimenti ed acque.

Proprio in quest’ottica, l’Institut Mérieux e bioMérieux Italia hanno reso disponile una borsa di studio intitolata ai fratelli “Christophe e Rodolphe Mérieux”, prematuramente scomparsi, i quali nella loro breve vita hanno profuso grande impegno, nel rispetto della tradizione di famiglia da sempre ispirata alla condivisione di risorse, comprese quelle culturali, verso il sostegno ad attività di ricerca scientifica svolta da giovani ricercatori, in particolare nel campo delle malattie da infezione.

L’attività di ricerca della dott.ssa Vasile Simone si inquadrerà negli obiettivi previsti per il nuovo corso di Dottorato e verrà svolta in ambito virologico, con particolare riguardo a citomegalovirus umano (HCMV).

In tale ottica, una delle linee di ricerca coordinate dalla prof.ssa Calderaro, nell’ambito della quale si inquadrerà l’attività della dott.ssa Vasile Simone, si propone di mettere in evidenza componenti di HCMV considerati importanti fattori di virulenza per questo virus, per verificarne il possibile ruolo predittivo nel definire quadri clinici gravi, con lo scopo di individuare precocemente i soggetti più a rischio di sviluppare patologie severe.

Altro aspetto di tale linea di ricerca è quello che riguarda l’individuazione di molecole situate alla superficie cellulare di cellule dell’immunità (monociti e macrofagi) che il virus è in grado di riconoscere e alle quali si lega per dare inizio all’infezione e creare le condizioni più idonee alla propria replicazione nel soggetto infettato. La caratterizzazione di queste molecole e del loro ruolo è di cruciale importanza, considerando che i monociti e i macrofagi rappresentano due dei bersagli più importanti per questo virus quali serbatoi per la sua persistenza nell’individuo infettato e mezzi di disseminazione a diversi organi ed apparati. La dimostrazione di tale fenomeno potrebbe anche rappresentare la base di partenza per la messa a punto di nuovi approcci terapeutici per categorie di soggetti a rischio di sviluppare gravi malattie provocate da HCMV.

Le linee di ricerca coordinate dalla prof.ssa Calderaro, come quella sinteticamente illustrata, sono sviluppate con l’ausilio di collaboratori (in particolare le proff. Maria Cristina Arcangeletti, Flora De Conto e Maria Cristina Medici)noti alla comunità scientifica internazionale quali esperti in specifici ambiti della Virologia e della Microbiologia, come attestato dalla rilevanza dei lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali. Grazie a queste competenze scientifiche disponibili nel nostro Ateneo, si è in grado di formare in maniera adeguata, anche attraverso il percorso offerto dal nuovo corso di Dottorato di ricerca in “Scienze chirurgiche e Microbiologia applicata”, giovani ricercatori che meritano di trovare spazio e sviluppare i propri progetti in ambito nazionale ed europeo.

L’attività di finanziamento del Dottorato di ricerca in “Scienze Chirurgiche e Microbiologia Applicata” rappresenta anche un importante stimolo per giovani ricercatori ad intraprendere tale percorso formativo, fondamentale non solo per preparare i professionisti della ricerca scientifica, ma anche i professionisti operanti nell’ambito dell’attività sanitaria, per la quale sono meglio preparati coloro che hanno avuto una formazione nel campo della ricerca.

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