Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Il Comune di Piacenza, accogliendo una richiesta in tale senso dell’Università di Parma, ha ristrutturato una parte del Collegio Morigi, che diventerà così la sede piacentina dei corsi di laurea in Infermieristica e in Fisioterapia dell’Ateneo parmense.

La nuova ubicazione dei corsi di laurea si trova nella sede del Collegio Morigi in via Taverna 37, negli ambienti che furono già sede del Museo di Storia Naturale.

Le strutture sono studiate per ospitare le tre classi del corso di laurea in Fisioterapia con un totale di 60 studenti, circa 20 per anno di corso, e le tre classi del corso di laurea in Infermieristica, che ha un’utenza di 240 studenti, circa 80 studenti all’anno.

La superficie occupata è di circa 1000 metri quadrati al primo piano del cinquecentesco Palazzo Scotti da Fombio. I lavori di restauro, appaltati su una base d’asta di 487.212,80 euro, sono stati eseguiti dalla ditta Ceap, in corso d’appalto trasformatasi in Muratori Emiliani S.C. I lavori sono stati progettati e seguiti dall’arch. Elena Braghieri per la parte architettonica e per la parte impiantistica e strutturale dagli ing. Enrico Riccardi, Stefano Bernardi, Gianluca Ceruti e Sergio Foppiani. I costi dei lavori sono stati interamente sostenuti dall’Asp Collegio Morigi – De Cesaris.

Oltre allo scalone d’onore che dà accesso ai locali sono stati restaurati 13 ambienti fra aule, uffici e locali di servizio; di particolare importanza il recupero di tre grandi sale che fungeranno da aule didattiche e il recupero/restauro di affreschi in due sale del complesso.

Le aule sono state dotate di un moderno impianto di riscaldamento/raffrescamento e di impianto di illuminazione con tecnologie a risparmio energetico. Per investimento dell’Ausl di Piacenza inoltre, le aule sono state dotate di impianti di amplificazione e di innovative apparecchiature per la didattica.

La progettazione ha infatti tenuto conto anche delle modalità didattiche innovative utilizzate nei corsi di laurea (problem based learning) e della possibilità di ampliare nel prossimo futuro l’offerta didattica con master rivolti ai professionisti delle professioni sanitarie.

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