Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 2 febbraio 2023 – Dall’Università di Parma agli USA, una carriera costellata di successi. Nicola Longo, Professore di Pediatria e Direttore della Divisione di Genetica Medica della University of Utah, ha ricevuto oggi nell’Aula Magna dell’Università di Parma il premio “Alumnus dell’anno” 2022: dopo Pietro Beccari, Francesca Pasinelli, Stefano Albertini e Tommaso Ghidini, il suo è il quinto nome iscritto nell’albo d’oro del riconoscimento, istituito dall’Ateneo e dall’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma per rendere omaggio a laureate e laureati che si siano particolarmente distinte/i nel proprio percorso professionale, portando prestigio all’Università.

Il percorso di Nicola Longo, nato a Fidenza, parte proprio dall’Università di Parma, dove si iscrive a Medicina e Chirurgia dopo la maturità scientifica al Liceo Marconi. In Unipr (dove si forma sotto la guida di Gian Carlo Gazzola e di Valeria Dall'Asta) la laurea nell’anno accademico 1981-1982 e il dottorato di ricerca in Biologia e patologia molecolare: un importante bagaglio di conoscenze e competenze che il prof Longo porta con sé quando, circa trentenne, parte per gli Stati Uniti, per specializzarsi ulteriormente e fare ricerca. Proprio in America si svolge la maggior parte della sua brillante carriera professionale. Oggi è titolare della cattedra di Pediatria e professore a contratto di Patologia, Nutrizione e Fisiologia Integrativa alla University of Utah a Salt Lake City. È anche responsabile della Divisione di Genetica Medica, Direttore del Servizio Metabolico nel Dipartimento di Pediatria, Direttore del Programma di Formazione in Genetica Biochimica Medica e co-Direttore Medico del Laboratorio di Genetica Biochimica nei Laboratori ARUP di Salt Lake City.

«Siamo davvero felici di avere qui con noi il prof. Longo e di potergli consegnare questo premio – ha detto il Rettore Paolo Andrei  nel suo intervento – che vuole rendere omaggio a lui e alla sua prestigiosa carriera. Una carriera partita dalla nostra Università e che per l’Università è un grande orgoglio. Mi ha fatto molto piacere leggere in questi giorni in un’intervista il peso e la rilevanza che il prof. Longo assegna alle basi acquisite a Parma e all’allora facoltà di Medicina, tutte cose che ha definito preziose per la sua carriera. Noi certamente gli siamo molto riconoscenti, e siamo convinti che sia un ottimo esempio per tutti i nostri studenti e le nostre studentesse».

«Il viaggio del prof. Nicola Longo, il nostro Alumnus 2022, è stato davvero lungo e vincente», ha osservato la Presidente dell’Associazione, Lucia Scaffardi, facendo riferimento alla carriera dell’Alumnus 2022. «Complimenti Nicola e ben arrivato nella casa di Alumni, che ti accoglie fiera e onorata del tuo percorso - ha poi concluso - e un applauso alla nostra Associazione che anche grazie a te rende visibile e tangibile l’appartenenza a uno degli Atenei più antichi ed eccellenti d’Italia».

Il profilo dell’Alumnus dell’anno è stato tracciato dal Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Ovidio Bussolati, che ne ha tra l’altro ricordato il prezioso lavoro di ricerca nelle tematiche chiave della pediatria metabolica. «Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia – ha osservato - è particolarmente orgoglioso di aver proposto il prof. Nicola Longo come Alumnus dell'anno.  Credo che la figura del prof. Longo, per la carriera svolta e i risultati professionali e scientifici ottenuti, possa aggiungersi a pieno titolo alla prestigiosa serie di Alumni e Alumnae premiati dall’Associazione e costituire un modello per giovani colleghi che vogliano impegnarsi nell’attività clinica e nella ricerca bio-medica».

Nel suo intervento Nicola Longo ha ripercorso la sua carriera e i principali filoni della sua attività di ricerca, dalla formazione a Parma all’arrivo negli Stati Uniti e al lavoro prima ad Atlanta e poi a Salt Lake City. I trasportatori di membrana, il recettore per l’insulina e le malattie di trasporto alcuni degli ambiti delle sue ricerche, che hanno condotto a passi avanti fondamentali nella stessa conoscenza di alcune malattie rare. «Per me questo premio è un grande onore e una grande felicità. Sono grato e onorato», ha detto, concludendo poi con consigli preziosi per chi vuole fare attività di ricerca. Tra questi: «Bisogna avere il coraggio di cambiare e di rischiare per scoprire qualcosa di nuovo. Ci saranno sempre alti e bassi: ci vuole fede in se stessi e nel progetto. Occorre lavorare insieme e includere tutta la società per raggiungere obiettivi concreti».

 

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