Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Dalla traduzione in lingua latina operata tra il 1º febbraio 1416 e il 16 febbraio 1417 dal francescano Giovanni Bertoldi da Serravalle, vescovo di Fermo, data alle stampe solo nel 1891, passando per le vernacolari, prima la castigliana, che utilizzò Enrique de Villena nel 1428 per la sua versione in prosa, stando alla rassegna "Dante nel mondo", realizzato dal comune di Ravenna nel 2016, della Commedia si contano 58 traduzioni integrali. Ma se si considera il fatto che molti si sono cimentati nella traduzione del capolavoro dantesco limitatamente a una sola parte, il conteggio del numero di lingue in cui la Divina Commedia è stata tradotta cresce ulteriormente, e ancor più se prendiamo in considerazione le versioni in lingue locali: basta una scorsa al sito dante-poliglotta.it, ricchissima panoramica sull’universo delle traduzioni dantesche ideata e gestita dal giurista, già magistrato, Giuliano Turone, per rendersi conto di tale straordinaria ricchezza.
Nell'occasione della quarta celebrazione del Dantedì, presso l'aula C del Plesso d’Azeglio si terrà, dalle ore 9,30, la giornata dal titolo "Tradurre l'incipit dell'’Inferno. La prima terzina della Commedia tra lingue e dialetti". Ai saluti istituzionali di Massimo Magnani, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, seguiranno le introduzioni alla giornata, di Davide Astori, che indicherà "Le regole del gioco" dell'incontro, di Italo Comelli, Società Dante Alighieri Comitato di Parma, di Giovanni Galli e Francesca Ciani del Patto di Parma per la Lettura, e di Giuliano Turone, ideatore del sito Dante Poliglotta, www.dante-poliglotta.it.
Dalle 10,45, dopo l'introduzione di Nicola Catelli dal titolo "Il ‘grado’ zero (Inf. I, 1-3)" sarà presentata la prima tranche di lingue: l'Alto-lombardo, a cura di Arianna Redaelli; l'esperanto, Davide Astori; il francese, Chiara Denti; l'inglese, Diego Saglia; la traduzione da parte dell'Intelligenza artificiale, Rachele Sprugnoli. Dopo la pausa, nel pomeriggio, dalle ore 15.00, la rassegna proseguirà con:  la LIS, Lingua dei segni italiana, Pietro Celo; il milanese, Donatella Martinelli; il portoghese, Andrea Ragusa; il romeno, Adriana Todica; il russo, Giulia De Florio; il  siciliano, Domenico Giuseppe Muscianisi; il tedesco, Elisabetta Longhi; il turco, Yekta Demirtaş.

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