Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 4 dicembre 2023 – L’Università di Parma esprime profonda commozione per la scomparsa di Giuseppe Amoretti, professore onorario dell’Ateneo. Di seguito il ricordo delle colleghe e dei colleghi.

Giuseppe Amoretti, professore onorario dell’Università di Parma, era uno stimatissimo scienziato, un docente brillante, ed una persona affabile ed empatica, che ha lasciato un ricordo indelebile in tutti coloro che l’hanno conosciuto. Univa in maniera non comune una grande autorevolezza e competenza professionale a spiccate doti di simpatia, ironia ed umanità.

La sua attività di ricerca in fisica della materia ha riguardato una varietà di tematiche di frontiera sulle proprietà dei materiali magnetici e sulle loro applicazioni, con contributi fondamentali sui composti di terre rare, attinidi e metalli di transizione. Ha svolto un’intensa attività sui nanomagneti molecolari, che costituiscono un campo di ricerca di cui è certamente da annoverare tra gli iniziatori ed i capiscuola. Nel corso degli anni, i suoi interessi di ricerca si sono estesi all'applicazione dei magneti molecolari al calcolo quantistico, una tematica all’epoca pionieristica, ma che negli ultimi tempi è diventata centrale nelle scienze e tecnologie. Pur essendo primariamente un teorico, la sua curiosità lo ha portato a dare contributi importanti anche a livello sperimentale, attraverso la proposta ed il design di importanti esperimenti e l’interpretazione dei loro risultati. Ad esempio, ha promosso l’uso di nuove e raffinate tecniche di spettroscopia neutronica, che hanno consentito tra l’altro, a distanza di circa venti anni, di determinare per la prima volta le interazioni magnetiche nel Mn12, il primo, iconico, magnete molecolare studiato in letteratura. Questo lavoro ha valso la copertina della prestigiosa rivista Physical Review Letters.

Sapeva valorizzare ed entusiasmare i suoi collaboratori, creando e consolidando nel corso degli anni un gruppo di ricerca affermato, che ad oggi è arrivato a contare una dozzina di componenti tra docenti, ricercatori e dottorandi. La sua capacità di coinvolgere ed ispirare gli altri ha dato vita ad una rete di collaborazioni internazionali che continua a prosperare.

Il suo impegno per l'istituzione universitaria è stato altrettanto notevole. Ha dimostrato un profondo senso di responsabilità nei confronti dell'Università di Parma, per la quale ha ricoperto incarichi di alta responsabilità, come direttore di dipartimento e membro del CdA e del senato, con un equilibrio straordinario, riconosciuto da tutti i suoi interlocutori.

La sua assenza lascerà un vuoto irrimediabile, ma il suo esempio continuerà a vivere nel ricordo di coloro che hanno avuto la fortuna di condividere il cammino accademico con lui, e dei tantissimi studenti che hanno avuto il piacere di seguire le sue lezioni”.

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