Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 14 luglio 2025 – Prosegue l’intensa attività di internazionalizzazione dell’Università di Parma, una delle linee di lavoro strategiche di questi anni. In quest’ambito si stanno svolgendo una serie di visite istituzionali nel Sud-Est asiatico, uno dei bacini cui l’Ateneo guarda con maggiore attenzione per la realizzazione di accordi di cooperazione internazionale e anche per l’istituzione di corsi a doppio titolo (Double Degrees). 

Il Vietnam e la Thailandia le mete delle ultime missioni istituzionali di Ateneo. La visita in Thailandia è stata condotta insieme ad Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, già Presidente dell’Associazione Parlamentare Amici della Birmania, all’Associazione per l’amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli e a Rede Unita, perché uno gli obiettivi della missione era quello di andare al confine con il Myamar e realizzare una serie di incontri e interlocuzioni con il governo delle forze democratiche di opposizione al regime del golpe militare del 2021, per ipotizzare e strutturare possibili linee di lavoro comuni nel campo della formazione.

“Il nostro intento – ha spiegato oggi in conferenza stampa il Prorettore alla Didattica Simone Baglioni - è quello di riaffermare l’impegno dell’Università di Parma per l’Asia, in particolare per alcune aree come il Sud-Est, e anche per il popolo del Myanmar, al quale siamo vicini da anni con diverse iniziative. L’idea di fondo che ribadiamo sempre è che noi non formiamo giovani dando loro solo competenze disciplinari, ma puntiamo a formare cittadine e cittadini consapevoli delle realtà in cui vanno a operare. E oggi consapevolezza significa guardare non solo ai confini nazionali ma anche europei ed extraeuropei”.

“La strategia di internalizzazione dell’Ateneo - ha spiegato la Prorettrice alle Relazioni Internazionali e alla Mobilità Maria Cecilia Mancini - riserva azioni dedicate in particolare all’area del Sud-Est asiatico. Attività che stanno già dando ottimi risultati: abbiamo presentato progetti all’Unione Europea che riguardano l’Uzbekistan, ma anche il Laos e la Cambogia, e che l’anno prossimo intendiamo allargare anche ad altri paesi confinanti come la Thailandia. Sono reduce da una recente missione in Vietnam con il quale abbiamo ottimi rapporti che intendiamo consolidare attraverso l’Università di Hanoi, quella di Van Lang e di Ho Chi Minh City, con scambi di mobilità e progetti di cooperazione internazionale”.

La missione si è spinta come detto anche nei territori vicini al confine con il Myanmar. Obiettivo era rinnovare le attività che l’Ateneo svolge da anni a sostegno della formazione dei giovani e delle giovani birmani e anche avviare dialoghi per lo sviluppo di progettualità di supporto alle autorità thailandesi e a quelle birmane locali (supporto di capacity building). Unipr è dunque parte di una rete di attori che vogliono lavorare sui due lati della frontiera, e sostenere quanto fa la Thailandia per il popolo birmano, nel nome della libertà e della democrazia. 

“Il legame che stringe l’Università di Parma e l’Associazione Amici della Birmania - ha detto Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, già Presidente dell’Associazione Parlamentare Amici della Birmania - si fonda sul sostegno che vogliamo dare alle zone del Sud-Est asiatico che si trovano in conflitto e alle loro popolazioni, di cui da anni ormai conosciamo la cultura, la spiritualità e l’amore per la democrazia, spesso cercata a caro prezzo. Non ci è data la possibilità di entrare nel territorio e quindi andiamo il più vicino possibile, sui confini, per portare il nostro supporto e lì abbiamo incontrato non solo molta sofferenza, ma anche tanta speranza e desiderio di impegnarsi attivamente per far nascere un mondo nuovo”.

Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche Augusta Nicoli, Vice coordinatrice di Rede Unida, Andrea Castronovo dell’Associazione per l’amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli e il docente del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Michele Maccari, componente del Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale - CUCI.

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