Parma, 19 novembre 2025 – Il docente dell’Università di Parma Marco Ventura si conferma tra i ricercatori più citati al mondo: lo studioso, docente di Microbiologia, figura infatti anche quest’anno nella classifica “Highly Cited Researchers” stilata da Clarivate Analytics.
Se dal 2020 al 2024 il prof Ventura compariva nella categoria Cross-Field, che riunisce ricercatori e e ricercatrici che pubblicano in maniera trasversale in più settori scientifici, quest’anno il settore di riferimento è invece Microbiology.
Il ranking identifica gli scienziati e le scienziate che hanno prodotto le pubblicazioni più citate nel proprio settore nell’anno di riferimento, esercitando un’influenza significativa nel campo della ricerca, e si basa su un’analisi eseguita da esperte ed esperti di bibliometria.
Comparire nella lista significa appartenere a un ristretto gruppo di studiose e studiosi che, con il loro lavoro e i risultati raggiunti, hanno contribuito in maniera rilevante al progresso scientifico e all’avanzamento delle conoscenze.
Quest’anno gli Highly Cited Researchers classificati sono 7.131 in tutto il mondo, 104 in Italia.
Per un ricercatore o una ricercatrice l’appartenenza a questa lista è da tempo ritenuta uno dei maggiori riconoscimenti internazionali, ma in molti modi essa premia anche l’intero gruppo di ricerca, che è sempre essenziale per la produttività scientifica della studiosa o dello studioso highly cited. Inoltre, il riconoscimento rappresenta anche un parametro importante nei ranking mondiali di qualità delle università.
Marco Ventura, docente di Microbiologia al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, è in classifica per il sesto anno consecutivo, a testimonianza della continuità dell’impatto dei suoi studi. Nella sua attività di ricerca si occupa in particolare dello studio del microbiota, oltre che della biologia dei microrganismi probiotici con particolare attenzione all’ambito dei bifidobatteri e al loro ruolo nell’ecosistema intestinale. Coordina il laboratorio di Probiogenomica ed è direttore del Centro Interdipartimentale “Microbiome Research Hub” dell’Ateneo di Parma. È affiancato da un gruppo di ricerca riconosciuto a livello internazionale.