Parma, 21 dicembre 2011 – Oggi, mercoledì 21 dicembre, presso l’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Ateneo, si è tenuta la presentazione del “Bilancio di missione e progetto di innovazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Parma”, introdotto dal Rettore Gino Ferretti e illustrato dal Preside della Facoltà Loris Borghi. La pubblicazione: • illustra le attività dei docenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia nella didattica, nella ricerca e nell’attività assistenziale negli ultimi 5 anni; • analizza la ricaduta economica generata sul territorio dall’esistenza della Facoltà e riporta l’esito di uno studio di mercato sugli studenti e gli specializzandi di Medicina; • disegna le linee del progetto di innovazione e rilancio della Facoltà sul territorio. La pubblicazione è arricchita da una parte storica relativa alla Facoltà ed alla sanità parmense con medaglioni ed immagini molto belle ed interessanti che coprono ottocento anni di storia. La decisione di realizzare questa pubblicazione, che è stata interamente autofinanziata dai docenti della Facoltà, nasce da una profonda riflessione sulla situazione di crisi della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo, peraltro condivisa dalle altre Facoltà e in generale da tutti gli Atenei pubblici italiani. • BILANCIO DI MISSIONE DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA (QUINQUENNIO 2006-2010): CORPO DOCENTE E ATTIVITÀ DI DIDATTICA, RICERCA E ASSISTENZA Nel quinquennio 2006-2010 il corpo docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, come peraltro quello dell’intero Ateneo, ha subito un forte calo a causa di pensionamenti e cessazioni anticipate, che non sono stati reintegrati da nuove assunzioni a causa degli tagli apportati a tutto il sistema universitario pubblico. Dai 272 docenti del 2006 si è passati ai 199 del 2011. Alcuni settori scientifico-disciplinari sono rimasti totalmente scoperti, mentre altri hanno subito un vero e proprio tracollo. Nonostante ciò la Facoltà è riuscita a mantenere pressoché integra la propria offerta formativa, e i docenti hanno aumentato la loro produzione scientifica e gli impegni assistenziali, anche grazie all’apporto di docenti extrauniversitari provenienti soprattutto dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, dall’Azienda USL di Parma e dall’Azienda USL di Piacenza. Il numero di domande di iscrizione ai corsi di laurea a numero programmato della Facoltà è negli ultimi anni in costante aumento, a dimostrazione dell’attrazione che la Facoltà esercita su numerosi giovani provenienti da tutta Italia. Per l’a.a. 2011-2012 sono state ricevute 2.243 domande per i corsi di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria e Protesi Dentaria, e 1.824 per i corsi di laurea delle Professioni Sanitarie (a fronte rispettivamente di 262 e 467 posti disponibili). La riduzione del numero di specializzandi registrata nel quinquennio dipende esclusivamente dalle conseguenze dell’applicazione della “riforma Moratti” del 2005, che ha imposto l’aggregazione o federazione con altri Atenei di molte Scuole di Specializzazione, penalizzando così la Facoltà parmense. Il calo dei docenti, proseguito anche per il 2011, oltre a creare allarme per la tenuta dell’offerta formativa, dei livelli di ricerca e degli impegni assistenziali, sta portando al rischio sempre più concreto del ridimensionamento se non della vera e propria scomparsa della Facoltà di Medicina e Chirurgia. • IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA SUL TERRITORIO Per poter disporre di dati quantitativi e qualitativi che potessero aiutare nella riflessione, la Facoltà di Medicina e Chirurgia ha svolto in collaborazione con alcuni docenti della Facoltà di Economia dell’Ateneo (Gino Gandolfi, Beatrice Luceri e Massimo Regalli) uno studio sulle ricadute economiche generate sul territorio dagli studenti e dagli specializzandi della Facoltà e sui risvolti economici del rapporto tra Facoltà e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Già da questi primi dati appare il forte impatto economico e di mercato che deriva dalla presenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia sul territorio di Parma. Ai 3.810 studenti e ai 572 specializzandi iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia nell’a.a. 2010-2011 è stato somministrato nei mesi scorsi un questionario per indagare l’entità e le tipologie delle spese abitualmente sostenute nella loro vita quotidiana sul territorio di Parma (spese per abitazione, alimentazione, studio, trasporto, abbigliamento e accessori, medicine, tempo libero e svago). Dalla ricerca è emerso che la presenza degli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia produce un plusvalore di oltre 45 milioni di euro all’anno per il territorio di Parma, mentre la presenza degli specializzandi produce un plusvalore di quasi 10 milioni di euro all’anno: questo corrisponde al 2% dell’intero mercato parmense. Altro dato economico riguarda il mercato immobiliare: il 12% degli studenti di medicina e il 34% degli specializzandi acquista una casa a Parma: ciò corrisponde al 4% di tutto il mercato immobiliare parmense. La presenza della Facoltà produce inoltre un plusvalore di circa 30 milioni di euro all’anno per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, quasi il 10% del bilancio aziendale. La cifra deriva dall’attività assistenziale svolta dai docenti in aggiunta ai compiti istituzionali di didattica e ricerca e dai contributi che la Regione Emilia Romagna eroga ogni anno alle Aziende Sanitarie in cui si svolgono attività connesse alla presenza di una Facoltà di Medicina. • PROGETTO DI INNOVAZIONE E RILANCIO DELLA FACOLTÀ Alla luce dei contenuti emersi in questo studio, la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo presenta a tutte le Istituzioni del territorio un progetto di innovazione e rilancio che vuole coniugare innovazione e sostenibilità, qualità e quantità, produttività e responsabilità, avendo come unico interesse la salvaguardia dei pazienti, degli studenti e dell’Istituzione. Le comunità territoriali di Parma e Piacenza hanno bisogno di una Facoltà di Medicina forte, dinamica e competitiva, capace di risolvere i propri problemi di sussistenza e sviluppo senza gravare sulle limitate risorse dell’Ateneo. Per questo, oltre a una riorganizzazione interna in termini di numero di Dipartimenti, ruolo e composizione del Consiglio di Facoltà, cambiamenti della didattica e potenziamento della ricerca, la Facoltà di Medicina propone che le Aziende Sanitarie e la Regione Emilia Romagna mettano a disposizione dell’Università una parte delle risorse economiche da essa generate per le seguenti azioni: - chiamata da parte dell’Università dei dirigenti medici già operanti nelle Aziende che siano stati in grado di acquisire un’abilitazione accademica nazionale in settori scientifico-disciplinari di cui la Facoltà è carente; - contratti con l’Università per la nomina di “professori straordinari” dipendenti delle Aziende per tutti i corsi di laurea della Facoltà; - assunzione di ricercatori a tempo determinato per settori di base e clinici di interesse reciproco sul piano scientifico, didattico ed assistenziale; - potenziamento di contratti aggiuntivi per specializzandi e dottorandi di discipline di interesse reciproco; - revisione degli accordi Regione-Università per togliere le rigidità degli attuali atti aziendali, nell’ottica della reciprocità e del reale interesse per i pazienti e per gli studenti. Già da diversi anni la Facoltà di Medicina sta collaborando attivamente con l’Azienda USL di Piacenza nell’ambito dei corsi di laurea delle Professioni Sanitarie (Infermieristica e Fisioterapia) e nell’ambito di diverse Scuole di Specializzazione. A conclusione del volume si propone l’ipotesi di realizzare la “Facoltà di Medicina e Chirurgia di Parma e Piacenza”, che potrebbe operare per lo sviluppo di entrambi i territori. Nelle loro conclusioni sia il Preside sia il Rettore hanno chiaramente manifestato la comune volontà di operare per il rilancio della Facoltà medica di Parma secondo le linee tracciate nel rapporto presentato e hanno respinto ogni ipotesi di marginalizzazione a favore di altre realtà accademiche della Regione. Il notevole afflusso di docenti, personale tecnico – amministrativo, studenti, specializzandi, medici ospedalieri di Parma e Piacenza, nonché la nutrita partecipazione di autorità delle due città ha sottolineato l’interesse generale per le sorti della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parma.