Parma, 11 ottobre 2012 - E’ stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Journal of Proteomics uno studio sull’utilizzo della spettrometria di massa per l’identificazione di batteri patogeni intestinali del genere Brachyspira spp. L’importante studio è stato realizzato dalla prof.ssa Adriana Calderaro in collaborazione con i proff. Maria Cristina Medici, Maria Cristina Arcangeletti, Flora De Conto e Carlo Chezzi e con i dott. Giovanna Piccolo, Sara Montecchini, Mirko Buttrini, Chiara Gorrini e Sabina Rossi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e dell’Unità operativa di Microbiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria diretta dalla prof.ssa Calderaro. Le spirochete appartenenti al genere Brachyspira sono batteri che colonizzano il grosso intestino dell’uomo, causando colite infettiva anche cronica, e degli animali, soprattutto maiali, causando uno spettro di patologie comprendenti colite e dissenteria. L’identificazione in campioni biologici di spirochete intestinali viene condotta solo in pochi laboratori al mondo e quello di Parma, fondato dal prof. Giuseppe Dettori, è l’unico in Italia ad effettuare la diagnosi di infezione da brachyspire patogene per l’uomo. Fino ad oggi tale diagnosi era condotta mediante saggi convenzionali indaginosi. In questo studio, per la prima volta, la spettrometria di massa con tecnologia MALDI-TOF MS è stata applicata per l’identificazione di ceppi di Brachyspira patogeni di origine umana e animale isolati presso lo stesso laboratorio. Il database commercialmente disponibile è stato implementato con i dati ottenuti da ceppi di riferimento di tutte le specie di Brachyspira. In seguito all’implementazione del database sono stati identificati mediante MALDI-TOF MS i ceppi di una ricca collezione caratterizzati mediante saggi biochimici e molecolari presso lo stesso laboratorio ed alcuni dei dati di spettrometria ottenuti sono stati utilizzati per un’ulteriore implementazione del database. Un risultato originale e innovativo dello studio ha dimostrato una separazione tra il biotipo comprendente le sole due specie capaci di infettare l’uomo (B. aalborgi ad esclusiva circolazione interumana e B. pilosicoli agente di zoonosi patogena per l’uomo e i maiali) e altri biotipi comprendenti le specie capaci di infettare gli animali. Questi risultati, che sono frutto di un’attività sperimentale di ricerca presso lo stesso Dipartimento, al quale è storicamente riconosciuta a livello internazionale una elevata competenza scientifica riguardo allo studio della spirochetosi intestinale umana e delle brachyspire e presso il quale si è svolto nell’anno 2005 il terzo “Congresso Internazionale sulla spirochetosi intestinale negli animali e nell’uomo”, dimostrano che all’interno dell’Università di Parma esistono grande entusiasmo e competenze specifiche che consentono di raggiungere risultati scientifici riconosciuti a livello mondiale.