Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 10 febbraio 2014 - Mercoledì 12 febbraio, alle ore 17, presso la Sala Busti della Galleria Nazionale, verrà presentato il volume Il torchio e l’architetto. Opere a stampa e biblioteche di architettura nei ducati di Parma e Piacenza in età farnesiana (1545-1731), Roma, Edizioni Quasar, 2013.
L’evento è stato organizzato dalla Biblioteca Palatina, in collaborazione con la Galleria Nazionale di Parma e l’Università degli Studi di Parma.

Il libro, a cura di Carlo Mambriani (docente del Dipartimento di  Ingegneria Civile, dell'Ambiente, del Territorio e Architettura - DICATeA dell’Ateneo di Parma) e con contributi di Oronzo Brunetti, Federica Dallasta e Chiara Travisonni, intende fornire elementi di osservazione e lettura del fenomeno di produzione e di circolazione dell’editoria di architettura nei ducati di Parma e Piacenza in età farnesiana (1545-1731).

L’opera raccoglie i risultati delle indagini condotte nell’ambito del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN 2008) Libri, incisioni e immagini di architettura come fonti per il progetto in Italia, XV-XX secolo, il cui convegno conclusivo è stato organizzato in Biblioteca Palatina (17-18 settembre 2012).

Alla presentazione interverranno altri due docenti dell’Università di Parma: il prof. Bruno Adorni, ordinario di Storia dell’architettura del Dipartimento DICATeA e il prof. Alberto Salarelli,  ricercatore in Archivistica, bibliografia e biblioteconomia del Dipartimento di Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società.

Il volume cerca di rispondere, o di fornire elementi utili per future risposte, a queste domande: in quale misura la tradizionale consapevolezza dei Farnese come committenti di architettura poté influire sulla produzione editoriale nei loro ducati di Parma e Piacenza durante i quasi due secoli del loro dominio? La presenza di una corte principesca di età moderna giocò sulla scelta dei temi, sull’attività dei professionisti e sulla qualità delle edizioni? Ne rimase incentivata la produzione di volumi illustrati e di stampe? E come circolarono questi prodotti del torchio, stampati qui o altrove, e in particolare quelli utili al variegato spettro professionale degli architetti? Quali furono, tra queste tipologie di libri e stampe, le più presenti nei loro scaffali e in quelli della biblioteca farnesiana?

Attraverso ottiche di lettura specialistiche differenti ma intrecciate, si sono osservati i fenomeni della produzione e della circolazione dell’editoria di architettura nei ducati dei Farnese (1545-1731). Il libro si offre così quale primo strumento per chi indaga sulla cultura architettonica, artistica e libraria nei ducati emiliani, con attenzione al ruolo degli autori e degli artisti coinvolti – apparatori, disegnatori, pittori, architetti, incisori – collegati o meno all’orbita della corte, fornendo anche utili spunti, da un’angolatura inconsueta, sulle vicende della dinastia e dei suoi dominî padani.

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