Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
EUGreen - European University Alliance for sustainability

È stato presentato oggi all’Università di Scienze Gastronomiche di Bra, nel corso del convegno Opportunità e sfide dell’istruzione universitaria in Italia, il XVI Profilo dei laureati realizzato da AlmaLaurea.

L’indagine ha coinvolto 230mila laureati del 2013 di 64 Atenei aderenti da almeno un anno al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, tra cui l’Università di Parma I laureati dell’Università di Parma coinvolti sono i 5.341 giovani usciti dall’Ateneo nel 2013: tra questi, 3.197 laureati di primo livello, 1.510 laureati nei percorsi magistrali biennali e 556 laureati a ciclo unico.

- I laureati di primo livello 2013 dell’Università di Parma
Il traguardo della laurea di primo livello è raggiunto in media a 24,9 anni, dunque prima della media nazionale (25,5). Per quanto concerne la regolarità negli studi, il 42% dei laureati ottiene il titolo in corso (con un 28% che si laurea al primo anno fuori corso): un valore in linea con il 41,5% del complesso dei laureati di primo livello.

Il 68% dei laureati triennali dell’Ateneo di Parma ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti, un valore identico al complesso dei laureati. I laureati dell’Università di Parma di primo livello che hanno svolto tirocini e stage sono il 64,5%, più della media nazionale (61%). Inferiore alla media nazionale, invece, la percentuale di coloro che compiono esperienze di studio all’estero: l'8% dei laureati di primo livello dell’Università di Parma, contro il 10% a livello nazionale. L'84% dei laureati dell’Università di Parma, e l'85,5% nella media nazionale, si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi. Alla domanda se si iscriverebbero di nuovo all’Università risponde “sì”, e allo stesso corso dell’Ateneo, il 61% dei laureati, un valore leggermente inferiore alla media nazionale (65%). Una percentuale che aumenta considerando anche i laureati che si iscriverebbero di nuovo ma cambiando corso: il 9%. E dopo la laurea? Il 76% dei laureati dell’Università di Parma intende proseguire gli studi, un valore identico al complesso dei laureati. La modalità di prosecuzione più diffusa è la laurea magistrale (62%).

Il 74% dei laureati di primo livello dell’Università di Parma non ha i genitori laureati;valore identico alla media nazionale: nella maggioranza dei casi, quindi, il titolo accademico entra per la prima volta in famiglia.

- I laureati magistrali 2013 dell’Università di Parma
L’età media alla laurea dei laureati magistrali dell’Università di Parma del 2013 è di 26,9 anni (la media nazionale è di 27,8 anni).

L’analisi condotta mette in evidenza che si tratta di giovani che hanno concluso i loro studi in corso nel 52,5% dei casi – e altri 33 su cento terminano gli studi con un anno di ritardo – un valore in linea con il 52% del complesso dei laureati magistrali. Nell’esperienza formativa dei laureati magistrali si riscontrano indici particolarmente elevati di frequenza alle lezioni: 77 laureati su cento dichiarano di avere frequentato regolarmente più dei tre quarti degli insegnamenti previsti. Si riscontra, inoltre, una consistente quota di chi fa esperienza di stage: 55 laureati magistrali dell’Università di Parma su cento; a livello nazionale è il 56%. Il 12% compie esperienze di studio all’estero, un valore leggermente inferiore alla media nazionale del 15%.

L’esperienza universitaria compiuta con la laurea magistrale risulta ampiamente apprezzata (sono decisamente soddisfatti 37 laureati su cento, altri 50 esprimono comunque una valutazione positiva), tanto che 70 laureati su cento la ripeterebbero. Da segnalare che anche al termine degli studi magistrali rimane elevata la quota di chi intende proseguire la formazione: il 28% (in particolare, l'11% vuole fare il dottorato di ricerca).

Il 69%dei laureati magistrali dell’Università di Parma non ha i genitori laureati.

- I laureati magistrali a ciclo unico 2013 dell’Università di Parma
L’approfondimento fa riferimento ai 556 laureati 2013 delle lauree a ciclo unico coinvolti nell’indagine.

Si tratta di laureati che arrivano al traguardo a 26,7 anni (la media nazionale è 26,8). L'analisi condotta mette in evidenza che sono giovani che hanno concluso i loro studi in corso nel 38,5% - altri 22 su cento terminano gli studi con un anno di ritardo - contro il 34% del complesso dei laureati.

È assidua la frequenza alle lezioni: 66,5 laureati su cento di Parma dichiarano di avere frequentato regolarmente più dei tre quarti degli insegnamenti previsti. Il 56% fa esperienza di stage, un valore nettamente superiore al livello nazionale del 41%. Il 14% compie esperienze di studio all’estero; la media nazionale è del 18%.

L’esperienza universitaria compiuta con la laurea magistrale a ciclo unico risulta ampiamente apprezzata (sono decisamente soddisfatti 34 laureati su cento, altri 52 esprimono comunque una valutazione positiva), tanto che 64 laureati su cento la ripeterebbero. Da segnalare che anche al termine degli studi magistrali a ciclo unico rimane elevata la quota di chi intende proseguire la formazione: il 69%. Questo avviene in particolare per effetto dei percorsi formativi obbligati dopo la laurea in Medicina e Giurisprudenza per l’accesso alle professioni.

I laureati magistrali a ciclo unico 2013 dell’Università di Parma nel 40% dei casi vengono da famiglie con almeno un genitore laureato, in gran parte con diploma liceale (83%).

- Dal 2004 al 2013: come cambiano i laureati di Parma con la riforma
Per capire gli effetti della riforma che ha coinvolto l’Università in Italia è possibile fare un confronto tra il complesso dei laureati di Parmadel 2013 e i loro “fratelli maggiori” che hanno concluso gli studi in corsi pre-riforma nel 2004, anno significativo di riferimento. Dal confronto si conferma una figura di neodottore più giovane alla laurea, più regolare negli studi, con maggiori esperienze di stage.

L’età media alla laurea nel complesso dei laureati di Parma del 2013 è di 25,8 anni contro i 27,3 anni dei laureati pre-riforma usciti nel 2004.

Nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono evidenti: i laureati pre-riforma in corso nel 2004 erano appena il 15,5% contro il 44% del complesso dei laureati del 2013. Con la riforma crescono notevolmente anche le esperienze di tirocinio e stage, che coinvolgevano il 13% dei laureati di Parma del 2004 contro il 61% dei laureati 2013. La tendenza al proseguimento degli studi, già elevata prima dell’avvio della riforma (riguardava il 44% dei laureati pre-riforma di Parma del 2004), si dilata in modo particolare, raggiungendo il 61%, valore che cresce ulteriormente prendendo in considerazione i laureati di primo livello del 2013, il 76%.

I laureati dell’Università di Parma, nel loro complesso, vengono soprattutto da famiglie dove il titolo accademico entra per la prima volta in casa: il 71% ha entrambi i genitori non laureati confermando ciò che la Riforma ha incentivato, ovvero un allargamento dell’accesso agli studi universitari a fasce di popolazione meno avvantaggiate.

Modified on