Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 4 agosto 2022 – L’Università di Parma, per l’anno accademico 2022-2023, ha istituito un bando per l’assegnazione di contributi a favore di studenti e studentesse in particolari condizioni di svantaggio socioeconomico.

Il bando è pubblicato sul sito web dell’Ateneo a questo link

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate dal 5 al 23 settembre 2022 collegandosi a questa pagina web.

I contributi saranno attribuiti una tantum, ad esaurimento dello stanziamento di bilancio di 50mila euro, e vogliono costituire sostegno per coloro che vivono un evento di peculiare ed eccezionale gravità e che si trovano in particolare stato di disagio. Possono essere concessi a studenti e studentesse iscritti a corsi di laurea, laurea magistrale e magistrale a ciclo unico dell’Università di Parma in questi casi:

  • studenti e studentesse che si siano venuti a trovare in gravi situazioni di svantaggio socioeconomico a causa di disoccupazione, cassa integrazione, fallimento, licenziamento, forte indebitamento, morte del soggetto principale percettore di reddito
  • studenti e studentesse colpiti da malattie gravi e/o invalidità
  • studenti e studentesse che abbiano subito incidenti, interventi chirurgici, cure riabilitative costose e che abbiano necessità di assistenza continua
  • studenti e studentesse stranieri con lo status di rifugiati
  • studenti e studentesse care leavers

Requisiti necessari sono l’anzianità di iscrizione (dal 2° anno ed entro il primo anno fuori corso), il reddito (ISEE 2022 valido per il diritto allo studio universitario non superiore a 24.500 euro), e il merito (dall’11 agosto 2021 al 10 agosto 2022 10 crediti formativi universitari per gli iscritti al 2° anno e 25 cfu per gli iscritti oltre il secondo anno).

Occorre inoltre essere regolarmente iscritti all’anno accademico 2022-2023 entro la data di scadenza del bando; essere in regola con la contribuzione universitaria anche per gli anni precedenti; non essere iscritti per la seconda laurea a un corso di studio che rilascia un titolo di valore identico o inferiore a quello già posseduto; non aver ricevuto revoche di benefici, con sanzione, per autocertificazioni non veritiere; non avere sanzioni disciplinari in corso.

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