Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 17 luglio 2025 – C’è il know how di ricerca dell’Università di Parma nel progetto di asfalto “a chilometro zero” dell’Autostrada A35 Brebemi, gestita dal Gruppo Aleatica. A chilometro zero cioè “riciclato”, “rigenerato”, riducendo così il consumo di materie prime e le emissioni di CO2 e affrontando in modo “green” uno dei problemi più rilevanti per le società autostradali: la gestione degli scarti dell’asfalto.

Brebemi ci crede e ha deciso di investirci, e grazie a Università di Parma e Mapei ha sviluppato una tecnologia innovativa fondata appunto sul riutilizzo. L’obiettivo è quello di reimpiegare la percentuale più alta possibile di asfalto fresato, riducendo costi e materiale inutilizzato, con indubbi benefici anche a livello ambientale.

Il gruppo di ricerca dell’Università di Parma è coordinato da Antonio Montepara, docente di Strade, ferrovie e aeroporti al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, ed è composto da Rosalba Simeone, Eustacchio Guatteri, Vittorio Leporati  e Luigi Lombardozzi

Di solito, quando deve essere rinnovato, l’asfalto viene rimosso e sostituito. Con la nuova tecnologia invece il vecchio manto stradale viene fresato e trattato, e grazie a un additivo denominato MAP (le iniziali di Mapei, Aleatica e Parma) e brevettato nel 2024 viene poi reintrodotto nella nuova pavimentazione. In questo modo si può riciclare e riutilizzare fino al 35% delle fresature. La nuova miscela ha superato tutti i test condotti in questi anni (dal 2021) dando prova di resistenza, sicurezza e durata e mostrando in sostanza prestazioni paragonabili a quelle dell’asfalto tradizionale.

Sulla A35 ci sono già alcune tratte che contengono il 25% per cento di materiale riciclato, oggetto di monitoraggio continuo. Le risposte sono positive e si stanno già sperimentando percentuali più alte.

Studi dell’Università di Parma attestano che l’uso del nuovo asfalto “a chilometro zero” può contribuire a una riduzione fino al 20% delle emissioni legate al cambiamento climatico (Gwp) rispetto alle pavimentazioni convenzionali, dando così un contributo palpabile alla transizione ecologica nel settore delle infrastrutture.

L’Ateneo, sempre con il coordinamento del prof Montepara, ha partecipato negli ultimi anni a un altro progetto “green” con Brebemi e altri partner scientifici e industriali, “Arena del Futuro”, per lo sviluppo di una tecnologia di ricarica a induzione per auto elettriche o DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer). Questa tecnologia permette ai veicoli elettrici di ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie a un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi (auto, camion, bus). Un sistema di mobilità a “zero emissioni” che include differenti elementi studiati dalle realtà industriali coinvolte per interagire tra loro, quali asfalto, centraline, cavi, veicoli elettrici e connettività 5G.

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