Parma, 5 dicembre 2025 – Il Fondo Italiano per la Scienza “premia” la ricerca ematologica di Parma. Il progetto Targeting the Origin of Chromosome Fusion in Childhood Leukemia, che ha come Principal Investigator il docente di Ematologia dell’Università di Parma Giovanni Roti, Direttore dell’Ematologia e Centro Trapianti di Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, è stato infatti selezionato nell’ambito del bando FIS 3, uno dei più prestigiosi e competitivi del Ministero dell’Università e della Ricerca, destinato a progetti di elevato contenuto scientifico.
Il progetto del Prof. Roti è stato selezionato nella categoria Advanced Grant, la fascia più competitiva del bando, riservata a ricercatori e ricercatrici con profilo di eccellenza e leadership scientifica internazionale. Con un punteggio massimo (50/50) e un finanziamento di 1.864.975,76 euro, lo studio mira a identificare i meccanismi che originano le fusioni cromosomiche nelle leucemie, aprendo la strada allo sviluppo di nuovi bersagli terapeutici.
«Si tratta di un risultato di grande rilevanza che mi rende particolarmente orgoglioso, così come rende orgogliosi l’intera Ematologia e CTMO, il gruppo di ricerca che coordino, e le associazioni che ci supportano. Grazie all’impegno quotidiano e a una forte spinta verso la ricerca indipendente la nostra unità rappresenta un’eccellenza. È per noi motivo di grande soddisfazione sapere che questo lavoro contribuisce a migliorare in modo concreto i percorsi di cura dei nostri pazienti e delle nostre pazienti. È vero, ricordando il motto del Prof. Umberto Veronesi, che “Si cura meglio dove si fa ricerca”», commenta Giovanni Roti, che sottolinea come lo studio delle forme pediatriche, generalmente più semplici dal punto di vista genetico, rappresenti la chiave per comprendere le forme delle persone adulte, caratterizzate da una complessità molecolare significativamente maggiore: «È la storia delle leucemie acute: sono le bambine e i bambini a insegnarci come si curano le forme delle persone adulte».
Il finanziamento FIS conferisce all’Università di Parma, all’Unità di Ematologia e CTMO e al laboratorio THEC diretti dal prof. Roti un ruolo di primo piano nel panorama della ricerca sui meccanismi neoplastici delle leucemie acute. Si tratta di un risultato particolarmente significativo, considerata l’elevata competitività del bando e la qualità dei progetti ammessi.
«È davvero uno risultato straordinario, che contribuisce a consolidare il ruolo di Parma come polo di eccellenza nella ricerca ematologica italiana: da parte mia e dell’Ateneo – afferma il Rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli - le più sentite congratulazioni al prof. Roti e al suo gruppo di ricerca per il loro prezioso lavoro. È un risultato che rafforza la posizione dell’Università di Parma nel campo della ricerca biomedica avanzata e che dà lustro all’intero sistema sanitario parmense, confermando ancora una volta quanto sia importante e produttiva l’integrazione tra attività clinica e ricerca indipendente e dunque la sinergia strettissima fra Ateneo e Azienda Ospedaliero-Universitaria, per lo sviluppo di linee di ricerca innovative capaci di incidere in modo concreto sui percorsi di cura dei pazienti e delle pazienti».
«Successi di così straordinario impatto parlano da soli e sono la testimonianza più concreta di quanto il nostro sistema sanitario sia all’avanguardia – dichiara il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Anselmo Campagna –. Al prof Roti, al suo gruppo e a tutta l’unità operativa di Ematologia e CTMO di Parma vanno i miei più sentiti ringraziamenti per il risultato ottenuto. Ricerca, innovazione e cura vanno di pari passo in grandi realtà ospedaliere universitarie come la nostra e questo finanziamento ne è la dimostrazione più evidente. Alla base ci sono investimenti pubblici, impegno e passione. Un lavoro spesso silenzioso e fuori dai riflettori che garantisce ricerca di altissimo livello e offre risposte di cura efficaci ai nostri pazienti».
Il successo ottenuto conferma la capacità del gruppo guidato dal prof. Roti di condurre studi innovativi e ad alto impatto nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche in forme di neoplasie così aggressive. Questo risultato si inserisce in un percorso ormai consolidato: il gruppo di ricerca THEC riveste un ruolo di riferimento nella ricerca dei tumori del sangue, ottenendo riconoscimenti da enti nazionali e internazionali e rappresentando un polo di attrazione per giovani ricercatori e ricercatrici grazie anche alle fellowship finanziate da AIRC e Fondazione Veronesi.
Il ruolo dell’Unità di Ematologia e CTMO diretta dal prof. Roti emerge in tutta la sua forza: una struttura che coniuga una solida vocazione alla ricerca indipendente e traslazionale con un impegno costante nell’innovazione delle cure, valorizzando un programma di Trapianto di Midollo Osseo all’avanguardia e puntando a una futura transizione verso terapie cellulari innovative, in sinergia con la Direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Non solo: il THEC Lab e l’Unità di Ematologia e CTMO di Parma sono promotori dell’unica piattaforma italiana di ex vivo drug profiling per le malattie ematologiche, dedicata alla valutazione dell’efficacia dei farmaci direttamente sulle cellule di pazienti affetti da leucemie acute e privi di opzioni terapeutiche standardizzate, con l’obiettivo di individuare la migliore strategia di cura.
In soli tre anni questo programma ha raggiunto gratuitamente oltre 350 persone affette da questa rara patologia, coniugando etica, ricerca e reale traslazione clinica. Senza finanziamenti competitivi come il FIS 3, tutto questo non sarebbe stato possibile.