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Parma, 22 ottobre 2019 - Il Centro per la Cooperazione Internazionale dell’Università di Parma - CUCI risponde all’invito delle Università Kurde di Rojava e Kobane, a fronte dell’attacco della Turchia alla popolazione kurda e alla Confederazione della Siria del Nord. E lo fa chiedendo di sottoscrivere un appello (all’indirizzo https://forms.gle/NLTJbaZ8KG3n68gw5) che sarà poi inviato al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e alla Commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo (AFET).

Questo il testo integrale del CUCI:

Il Centro per la Cooperazione Internazionale dell’Università di Parma (CUCI) risponde all’appello delle Università Kurde di Rojava e Kobane

L’attacco della Turchia alla popolazione kurda e alla Confederazione della Siria del Nord è una tragedia, non solo per le centinaia di vittime che già si contano e la crisi umanitaria che si profila, ma anche per l’idea stessa di democrazia, di partecipazione politica, di rispetto degli altri e di lotta al fondamentalismo.

È impossibile rimanere indifferenti di fronte a quanto sta accadendo. I kurdi, da decenni divisi e isolati per scelte determinate da altri, hanno dato vita ad un esperimento di società inclusiva e multiconfessionale che combatte le differenze di genere e le forme più odiose di oppressione, come quelle praticate dall’ISIS. Il cammino è, e rimane, lungo, ma i risultati conseguiti negli ultimi anni sono evidenti a tutti. Fra questi, non possiamo certo dimenticare, oggi, l’inestimabile contributo che questa comunità ha dato alla lotta al fondamentalismo. Liberando i propri territori dall’ISIS, la popolazione kurda ha combattuto anche per noi, per la nostra libertà, per i nostri diritti civili e per la nostra sicurezza. Per questo riteniamo inammissibile che la Turchia, un alleato dell’Italia e dell’Europa, invadendo il Nord della Siria, abbia riaperto, nei fatti, le porte al terrorismo e stia indebolendo le conquiste di libertà ottenute dal popolo kurdo.

Non possiamo, quindi, che raccogliere l’appello avanzato dai colleghi delle Università di Rojava e Kobane, i quali, preoccupati che la scienza e la conoscenza continuino a rimanere valori della società e del vivere civile, chiedono “alle università e alle accademie internazionali di condannare questi attacchi brutali e di alzare la loro voce, affinché si possa ancora dire che la scienza, la conoscenza e la cultura sono le basi della dignità umana.”

Non è ancora troppo tardi per un intervento concreto dell’Italia e della comunità internazionale che blocchi l’invasione e assicuri l’indipendenza del popolo kurdo.

Ti invitiamo a sottoscrivere l’appello promosso dai colleghi del CUCI-UNIPR andando al sito:

https://forms.gle/NLTJbaZ8KG3n68gw5

Tra 10 giorni, l’appello, con l’elenco dei suoi firmatari, sarà inviato

Al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)

e

Alla Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo (AFET)

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