Parma, 5 Giugno 2013 - La salute a tavola e la sostenibilità dell’ambiente che ci circonda sono due fattori strettamente legati tra loro? Per provare a dare una risposta alla portata di tutti a questo quesito e affrontare gli aspetti “bio-economici” connessi alla attuale crisi congiunturale, l’Associazione italiana di economia agraria applicata e il Gruppo Barilla organizzano un convegno aperto al pubblico in programma per giovedi 6 giugno presso l’aula A del Dipartimento di Economia dell’Ateneo di Parma, in via Kennedy 6 (1° piano). Nel pomeriggio di giovedì, dalle ore 14 alle ore 16, e venerdì dalle ore 10 alle ore 17, si svolgerà invece la sessione di approfondimento dedicata ai ricercatori che richiama a Parma un centinaio di esperti a livello europeo. Al centro del convegno aperto al pubblico giovedì mattina, il comportamento dei consumatori dei paesi occidentali che da circa venti anni hanno mostrato una crescente attenzione riguardo la relazione tra cibo, qualità, salute e ambiente. La ricerca di una dieta bilanciata per mantenersi in salute, così come la ricerca di cibi di alta qualità, che arricchiscono l’esperienza del mangiare, vanno al di là della semplice soddisfazione dei bisogni alimentari: diventano il paradigma che descrive il comportamento del consumatore occidentale. Il cambiamento è arrivato con la crisi economica internazionale. Essa sembra aver stravolto alcuni elementi delle nostre abitudini a tavola e del concetto di salute. Nel momento in cui le famiglie si trovano ad affrontare problemi economici e visioni pessimistiche del futuro, il prezzo dei beni alimentari torna ad essere l’elemento chiave nella scelta dei consumatori. Per questo motivo, oggi aziende alimentari che hanno investito in modo deciso su qualità e salute potrebbero incontrare problemi nel mantenere la propria posizione nel mercato. Così come interi paesi, tra cui l’Italia, che hanno fatto della dieta mediterranea e della qualità dei cibi tradizionali un marchio riconosciuto a livello internazionale e un motivo di fama. Il convegno cercherà di presentare e far discutere con relazioni su qualità del cibo e salute, sostenibilità economica degli alimenti di alta qualità e standard di sicurezza, oltre che sulla relazione tra adozione di una dieta sostenibile e ruolo delle politiche pubbliche. Tra gli altri, presenteranno il loro punto di vista Bruce Traill dell’Università di Reading (UK) con una relazione su “Nuovi trends di consumo e impatto sulla produzione di cibo e sulle politiche alimentari”, Mario Mazzocchi dell’Università degli Studi di Bologna con uno studio sul “Prezzo degli alimenti e scelte salutistiche dei consumatori”, e Vincent Requillart dell’Università di Tolosa che parlerà delle “Politiche pubbliche e della promozione degli alimenti salubri”. Infine Luca Ruini, Direttore People, Safety and Environment del Gruppo Barilla, porterà l’esperienza dell’azienda in tema di “Dieta Sostenibile: il ruolo dell’industria alimentare”. La crisi economica e la sfida legata alle risorse come acqua e terra saranno invece al centro del convegno di approfondimento dedicato ai ricercatori, in programma per il pomeriggio di giovedì 6 e la giornata di venerdì 7. La seconda conferenza dell’Associazione italiana di economia agraria applicata e del Gruppo Barilla propongono dunque di mettere in luce il ruolo della bio-economia nei paesi sviluppati. Dove ambiente, energia, salute e sicurezza alimentare sono tra le questioni più importanti connesse con la sfida di uno sviluppo sostenibile della cosiddetta bio-economia. Dunque, produzione agricola e trasformazione alimentare come temi centrali assieme a quello della distribuzione e del consumo ed equilibrio nello sfruttamento delle risorse naturali. Uno scenario che si presenta come opportunità per trattare in modo innovativo delle relazioni che coinvolgono lo sviluppo del mondo, dall’ambiente al consumatore. Per farlo, dopo i saluti di Gino Ferretti, Rettore dell’Università degli studi di Parma e di Luca Di Nella, direttore del Dipartimento di Economia, interverranno, tra gli altri, Emanuele Baldacci dell’Istituto nazionale di statistica ISTAT, Federico Perali dell’Università di Verona, Alexandros Sarris dell’Università di Atene, Karend Macours, della Scuola di economia di Parigi, Alberto Zezza della Banca mondiale. Il programma completo della iniziativa è disponibile sul sito www. http://www.aieaa.org/ Il Gruppo Barilla Nata a Parma nel 1877 da una bottega che produceva pane e pasta, Barilla è oggi tra i primi Gruppi alimentari italiani, leader mondiale nel mercato della pasta, dei sughi pronti in Europa continentale, dei prodotti da forno in Italia e dei pani croccanti nei Paesi scandinavi. Attualmente il Gruppo Barilla possiede 30 siti produttivi (14 in Italia e 16 all’estero) ed esporta in più di 100 Paesi. Dagli stabilimenti escono ogni anno circa 1.700.000 tonnellate di prodotti alimentari, che vengono consumati sulle tavole di tutto il mondo, con i marchi: Barilla, Mulino Bianco, Voiello, Pavesi, Academia Barilla, Wasa, Harrys (Francia e Russia), Misko (Grecia), Filiz (Turchia), Yemina e Vesta (Messico). Ai marchi di prodotto si affianca il marchio First per i servizi di vendita al dettaglio. La coerenza con principi e valori antichi ma sempre attuali, la gestione delle risorse umane come patrimonio fondamentale e i sistemi di produzione all’avanguardia fanno di Barilla una delle aziende alimentari più stimate nel mondo come espressione del “saper fare” italiano.