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Martedì 20 gennaio, alle ore 10, si è svolta, presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell'Ateneo, la conferenza stampa per la presentazione della Borsa di studio per la ricerca “Controllo della progressione dei tumori polmonari e mammari per interferenza con bersagli molecolari”, finanziata da CONAD.

Alla conferenza sono intervenuti il Rettore, Prof. Gino Ferretti, il Prof. Pier Giorgio Petronini, Docente ordinario di Patologia Generale, il Dott. Francesco Pugliese, Direttore generale CONAD - Bologna e il Prof. Andrea Ardizzoni, Direttore dell’Oncologia medica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

La borsa di studio finanziata da CONAD sostiene la ricerca, coordinata dal Prof. Pier Giorgio Petronini, Coordinatore della Sezione di Patologia Molecolare ed Immunologia del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi di Parma e responsabile del gruppo di ricerca di cui fanno parte la Prof.ssa Roberta Alfieri e i Dott. Mara Bonelli, Claudia Fumarola, Andrea Cavazzoni, Maricla Galetti e Silvia La Monica. La ricerca si propone di studiare in linee cellulari derivate da tumori polmonari non a piccole cellule e da tumori mammari, i meccanismi molecolari che sono alla base del fenomeno della chemioresistenza e di individuare nuovi target molecolari per un trattamento sempre più mirato.

Il cancro del polmone è la principale causa di morte per tumore. La chirurgia negli stadi precoci è l’unico trattamento curativo, mentre i trattamenti chemio- e radio-terapici hanno una funzione palliativa, producendo un modesto aumento dell’aspettativa di vita. Inoltre, la resistenza che le cellule tumorali acquisiscono nei confronti dei trattamenti terapeutici è responsabile della riduzione o soppressione dell'efficacia della chemio/radioterapia convenzionale. Si impone dunque la necessità di sviluppare nuove strategie terapeutiche che aumentino le possibilità di guarigione nei pazienti con cancro polmonare. Recenti risultati in tema di terapie biologiche orientate su bersagli molecolari innovativi indicano che le conoscenze biologiche possono avere applicazioni terapeutiche importanti. Uno dei bersagli molecolari maggiormente studiato è il recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) che risulta essere iperespresso in numerose neoplasie tra cui i carcinomi polmonari. Tale specifica alterazione rende ragione della attività antineoplastica degli inibitori specifici diretti verso l’attività tirosin-chinasica dell’EGFR quali gefitinib ed erlotinib. Tuttavia le cellule tumorali sono in grado di sviluppare diversi meccanismi di resistenza anche a questi farmaci.

Il carcinoma mammario rappresenta una frequente causa di morte per tumore nel sesso femminile. Gli estrogeni favoriscono la crescita e la sopravvivenza delle cellule di carcinoma mammario.

La somministrazione di farmaci in grado di antagonizzare gli estrogeni rappresenta la cura attualmente più utilizzata. Il letrozolo appartiene alla classe degli inibitori dell’aromatasi enzima che converte gli androgeni, come il testosterone, in estrogeni. Tale enzima riveste un ruolo importante nella post-menopausa, quando la maggior fonte di estrogeni è il tessuto adiposo presente nella mammella.

La sperimentazione vede coinvolti alcuni gruppi di ricerca dell’ Università degli Studi di Parma, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e degli Istituti Ospitalieri di Cremona e si articola in tre filoni principali.
Una parte della ricerca, svolta in stretta collaborazione con il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Marco Mor del Dipartimento Farmaceutico dell’Università degli Studi di Parma, riguarda la messa a punto di nuove molecole che possano servire per la sintesi di nuovi farmaci. Attualmente sono in fase di progettazione e di studio nuovi inibitori dell’EGFR ad attività irreversibile, per tali inibitori, in grado di inibire la proliferazione di cellule resistenti a farmaci come Gefitinib ed Erlotinib ed è stato recentemente depositato un brevetto.

In collaborazione con il dott. Andrea Ardizzoni (Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma) e con il Prof. Antonio Mutti (Centro Studi e Ricerche ISPESL, del Dipartimento di Clinica Medica, Nefrologia e Scienze della Prevenzione) è in corso uno studio finalizzato alla caratterizzazione delle alterazioni dei cammini di segnalazione che si trovano a valle dell'EGFR e che possono essere responsabili della resistenza ai farmaci inibitori dell’EGFR. Inoltre si stanno valutando strategie alternative per inibire in maniera mirata gli eventuali bersagli alterati.
In collaborazione con il Dott. Daniele Generali dell’Unità di Patologia Mammaria, Centro di Medicina Molecolare degli Istituti Ospitalieri di Cremona, è iniziata una sperimentazione su linee cellulari derivate da carcinoma della mammella che prevede l’utilizzo di Letrozolo in associazione con un nuovo farmaco usato in altre patologie tumorali ma mai provato sulla patologia della mammella, il Sorafenib. Il presente programma di ricerca permetterà di stabilire l’efficacia di questi farmaci quando somministrati singolarmente o in associazione.

Lo scopo finale sarà quindi quello di estrapolare dalla ricerca in vitro conoscenze da applicare in nuove strategie terapeutiche in vivo.

Ogni giorno, grazie alle moderne tecnologie, emergono dalla ricerca nuovi ed incoraggianti risultati. I costi però aumentano e d’altra parte i fondi pubblici disponibili per finanziare la ricerca sono sempre più limitati inoltre giovani ricercatori si vedono spesso costretti ad andare all’estero per poter continuare le loro ricerche considerato che in Italia è sempre più difficile ottenere assegni ministeriali o posizioni stabili. Il contributo di Associazioni e Enti privati è quindi diventato indispensabile.

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