Parma, 12 marzo 2013 - Il XV Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, che ha coinvolto a livello nazionale oltre 400mila laureati di tutte e 64 le università aderenti al Consorzio AlmaLaurea, è stato presentato oggi all’Università Ca’ Foscari di Venezia nel corso del convegno Investire nei giovani: se non ora quando?, con le conclusioni affidate a Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia. L’indagine ha esaminato le principali caratteristiche della condizione occupazionale dei giovani che si sono laureati negli anni 2011, 2009, 2007, intervistati ad 1, 3 e 5 anni dall’acquisizione del titolo. Un esame tanto più affidabile vista l’alta percentuale di risposte (86% ad un anno, 80% a tre anni, 77% a cinque anni). Il Rapporto AlmaLaurea si conferma quindi uno strumento fondamentale per valutare l'efficacia del sistema universitario e misurare l’effettivo inserimento dei laureati italiani nel mercato del lavoro italiano ed estero. I LAUREATI DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA ALL’INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO: IL NUMERO DEGLI INTERVISTATI L’indagine ha interessato complessivamente 7.553 laureati di Parma. I dati analizzati in questa prima sintesi riguardano solo i laureati triennali e specialistici biennali usciti nel 2011 e intervistati dopo un anno e i laureati specialistici biennali usciti nel 2007, intervistati dopo cinque anni. I LAUREATI TRIENNALI DEL 2011 L’indagine ha coinvolto 2.624 laureati triennali usciti dall’Ateneo di Parma nel 2011 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2012. Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali di Parma è pari al 45,5%, un valore superiore alla media nazionale (44%). Tra gli occupati triennali dell’Università di Parma, il 28% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 18% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 61%: il 43% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre, come si è detto, il 18% studia e lavora. L’8%, non lavorando e non essendo iscritto alla laurea specialistica, si dichiara alla ricerca di lavoro. Il lavoro stabile - contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) - coinvolge, a un anno dalla laurea, 27,5 laureati occupati su cento di primo livello di Parma (la media nazionale è il 34%). Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 72% (prevalentemente con contratto a tempo determinato; il 10% senza contratto). Il guadagno è in media di 1.046 euro mensili netti, il dato a livello nazionale è di 1.040 euro. L’analisi dei dati relativi ai laureati triennali deve ovviamente tenere conto che si tratta di giovani che nella maggioranza dei casi continuano gli studi, rimandando cioè al post laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro. I LAUREATI SPECIALISTICI DEL 2011 L’indagine ha coinvolto 1.473 laureati specialistici biennali usciti dall’Ateneo di Parma nel 2011 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2012. Il tasso di occupazione è molto buono: a dodici mesi dalla conclusione degli studi risulta occupato il 60% dei laureati specialistici dell’Università di Parma, un valore lievemente superiore alla media nazionale che si assesta al 59%. Il 15% continua la formazione (a livello nazionale il 13%). Chi cerca lavoro è il 25% dei laureati specialistici di Parma, contro il 29% del totale dei laureati specialistici. A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 29 laureati occupati di Parma su cento; la media nazionale è del 34%. Un 6% di occupati si dichiara senza contratto, vale a dire lavoratore in nero. Il guadagno è di poco superiore alla media nazionale: 1.070 euro mensili netti, contro i 1.059 del complesso dei laureati specialistici. TENDENZE DEL MERCATO DEL LAVORO NEL MEDIO PERIODO: ESITI OCCUPAZIONALI DEI LAUREATI SPECIALISTICI DEL 2007 A CINQUE ANNI DAL TITOLO Mentre i neolaureati risentono maggiormente della crisi, con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo le performance occupazionali migliorano. Sono 898 i laureati biennali specialistici di Parma del 2007 intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo. Il 90% è occupato; a livello nazionale il tasso di occupazione è dell’86%. Il 4,5% risulta ancora impegnato nella formazione (è il 5,5% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 6%, contro il 9% del complesso dei laureati. La quota di occupati stabili cresce apprezzabilmente tra uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 75% degli occupati; la media nazionale è del 73%. Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.444 euro mensili netti (a livello nazionale il guadagno medio è di 1.440 euro).