Descrizione e scopo
Il Progetto MULTIFUN si pone l’obiettivo di realizzare composti multifunzionali capaci di colpire contemporaneamente almeno due diversi bersagli molecolari implicati in una medesima patologia di tipo neurodegenerativo. A tal fine sono state individuate coppie di potenziali bersagli, correlate con gravi malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson, e piattaforme molecolari di tipo macrociclico, dendrimerico e nanoparticellare per la progettazione dei composti biologicamente attivi.
Sito Web: https://scvsa-servizi.campusnet.unipr.it/do/progetti.pl/Show?_id=v9lw
Finalità
Per anni la progettazione di farmaci si è basata sul paradigma una malattia-un bersaglio-un farmaco che ora appare inadeguato per malattie multifattoriali come le neurodegenerative. Lo scopo di MULTIFUN è ottenere molecole che, con l’azione dei propri gruppi funzionali indirizzati verso più bersagli molecolari, costituiscano dei prototipi per nuovi potenziali farmaci caratterizzati da elevata efficacia nel contrastare tali malattie bloccando più cause che ne provocano l’insorgenza e lo sviluppo.
Risultati attesi
Il progetto punta a realizzare una serie di molecole multivalenti e multifunzionali e a studiarne l’attività biologica in modelli cellulari che riproducono fenomeni tipici di malattie neurodegenerative. Le molecole sono progettate per potere interagire simultaneamente con differenti bersagli costituiti da due diverse proteine/enzimi, da una proteina o peptide amiloide o acido nucleico e specie reattive all’ossigeno responsabili di stress ossidativo.
Risultati raggiunti
Si sono ottenute molecole che, in cellule e lieviti modello delle malattie individuate, hanno evidenziato importanti effetti contro cause e danni ad esse associati. Si tratta di molecole capaci di contrastare l’aggregazione della sinucleina e ridurre lo stress ossidativo tipici del Parkinson, di altre che interagiscono con strutture di DNA implicate in malattie neurodegenerative, altre che ripristinano il funzionamento di enzimi che, se alterati, concorrono allo sviluppo di Parkinson e Alzheimer.