Descrizione e scopo
L’Alzheimer è una demenza neurodegenerativa che rappresenta il 70% dei casi. La diagnosi precoce è complessa e mancano strategie molecolari efficaci. Le piastrine offrono biomarcatori facilmente accessibili: proteine piastriniche come il recettore dell’adenosina A2A e la PKCε, note essere alterate nel tessuto cerebrale di soggetti con AD, sono promettenti molecole. L’espressione nelle piastrine e il loro effetto sulla neurotossicità da β-amiloide potrebbe migliorare la diagnosi e terapia.
Finalità
Verificare se l’espressione del recettore A2A e della proteina PKCε nelle piastrine può essere usata come doppio biomarcatore specifico e sensibile per la diagnosi precoce dell’Alzheimer, studiare il loro effetto sulla neurotossicità indotta dal peptide β-amiloide in vitro.
Risultati attesi
L’espressione di A2A e di PKCε sarà analizzata nelle piastrine di pazienti con diagnosi di AD confrontata con controlli. Sarà poi studiata in preparati autoptici di cervello di pazienti con AD e soggetti sani per verificare alterazioni in aree cerebrali specifiche come la sostanza bianca e grigia frontale e le aree dell’ippocampo e della corteccia entorinale. Infine, si valuterà “in vitro” l’effetto della stimolazione di A2A e PKCε sullo stress ossidativo neuronale.
Risultati raggiunti
L’espressione di A2A e di PKCε è deregolata nelle piastrine di soggetti con AD. La stimolazione di A2A in vitro induce stress ossidavo e morte cellulare mentre PKCe ha un effetto opposto. Si stanno raccogliendo i dati di immunoistochimica di A2A e di PKCε nella sostanza bianca/grigia frontale e nelle aree dell’ippocampo/corteccia entorinale.