Nello svolgimento delle attività sperimentali proprie della ricerca scientifica e della didattica universitaria risulta frequente l’impiego di diverse sostanze chimiche, tipicamente caratterizzate da differenti profili di rischio e diverse caratteristiche tossicologiche. In ambito universitario devono pertanto essere eseguite misurazioni, valutazioni e rilievi per la determinazione dei rischi derivanti dall’utilizzo di sostanze chimiche, ed in ultima analisi intesi alla predisposizione delle corrette misure di prevenzione e protezione. Pur considerando la necessità di riferirsi a metodi di valutazione differenti da quelli che usualmente sono impiegati nei contesti dell’industria e dell’artigianato, all’interno delle Strutture di Ateneo occorre comunque stabilire ed attuare un processo di valutazione dei rischi derivanti dall’utilizzo di sostanze chimiche che possa ricondursi ai caratteri dell’oggettività e dell’efficacia.
Secondo questi principi, nel contesto delle Strutture didattiche e di ricerca dell’Università degli Studi di Parma la valutazione dei rischi di natura chimica viene eseguita per fasi successive.
Ad un primo esame di natura prevalentemente empirica ed osservazionale, segue una fase di valutazione analitica caratterizzata da associazione di valori numerici al tipo di sostanza utilizzata (indicazioni di pericolo, frasi H) ed alle relative modalità di impiego in laboratorio (quantità, tempi di esposizione, ecc.).
In ultimo, ove necessario, si procede all’esecuzione di monitoraggi ambientali che mediante rilievi strumentali consentono di determinare la concentrazione di inquinanti nell’ambiente di lavoro, anche con riferimento ai valori limite di esposizione professionale ed ai periodi rappresentativi della effettiva esposizione.
La misurazione dell’efficacia dei sistemi di protezione collettiva (cappe chimiche, armadi ventilati di sicurezza, sistemi di aspirazioni localizzate) integra e completa sempre il processo di valutazione dei rischi di origine chimica all’interno delle strutture di Ateneo.
La fase di valutazione analitica ha il prevalente scopo di individuare un indicatore sintetico che, in forma numerica, possa rappresentare il livello di rischio relativo ad una attività sperimentale, sia essa di ricerca, didattica o di servizio, e consentire quindi una prima analisi e classificazione delle attività in funzione dell’entità dei rischi associati.
La letteratura tecnica di settore propone diversi metodi per la valutazione analitica dei rischi chimici, ognuno dei quali fondato su simile meccanismo e su analoghi parametri di valutazione. Con riguardo alle specifiche caratteristiche del sistema universitario, ed in particolare alle particolari modalità di uso dei prodotti chimici, risulta utile riferirsi al metodo LaboRisCh® predisposto nel recente periodo dall’Università Politecnica delle Marche.