Premessa e riferimenti normativiL’istituto del cd. whistleblowing, introdotto dall’art. 1, comma 51, della legge 6 novembre 2012, n. 190 e riformulato dall’art. 1 della legge 30 novembre 2017, n. 179, è stato oggetto di recente modifica per opera del decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24, che ha recepito in Italia la Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019.L’entrata in vigore del d.lgs. n. 23 del 2024 ha determinato l’abrogazione delle seguenti disposizioni:a) l'articolo 54-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165;b) l'articolo 6, commi 2-ter e 2-quater, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;c) l'articolo 3 della legge 30 novembre 2017, n. 179.L’istituto nasce con la finalità di proteggere da ritorsioni coloro che effettuano segnalazioni aventi ad oggetto violazioni, ossia comportamenti, atti od omissioni che ledono l'interesse pubblico o l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'ente privato, secondo quanto definito dall’art. 2 comma 1 del D. Lgs. n. 24 del 2023.L'Ateneo di Parma sta lavorando per aggiornare il contenuto del Regolamento di Ateneo inerente la tutela del dipendente che segnala illeciti, al cui testo si rinvia, per quanto ancora compatibile con l'attuale normativa. Per la completezza della disciplina di tale istituto, si rimanda alla lettura della normativa nazionale, rinvenibile in versione aggiornata al seguente link www.normattiva.it o al sito Anac: https://www.anticorruzione.it/-/whistleblowing. Piattaforma informaticaA tutela della riservatezza del segnalante, l’Università di Parma ha aderito al progetto WhistleblowingPA di Transparency International Italia e del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani e Digitali e ha adottato la piattaforma informatica da questi sviluppata secondo i requisiti richiesti dalla legge, per ricevere, in piena sicurezza, eventuali segnalazioni da parte del dipendente interessato.La segnalazione tramite la Piattaforma può essere effettuata dal personale di Ateneo, docente e tecnico amministrativo, dai collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell'Ateneo, dai dipendenti di enti di diritto privato sottoposti al controllo dell’Università ai sensi dell’art. 2359 del codice civile. La segnalazione, inviata mediante la piattaforma, crea un record che rimane registrato per 18 mesi, al termine dei quali, il sistema la cancella. Questo al fine di evitare che una permanenza eccessiva sull’applicativo possa in qualche modo danneggiare il segnalante. La cancellazione del record non comporta l’interruzione delle eventuali iniziative avviatesi a seguito di segnalazione.La segnalazione è ricevuta dal RPCT di Ateneo il quale viene avvisato, mediante notifica mail, che sulla piattaforma è presente una nuova segnalazione.La segnalazione può essere anche anonima: il segnalante può optare, infatti, di utilizzare l’applicativo informatico in modalità anonima non compilando la sezione relativa ai dati identificativi personali. Qualora si voglia effettuare una segnalazione anonima si chiede di prestare attenzione anche nell’eliminazione dei cosiddetti “metadati” di eventuali documenti allegati che potrebbero ricondurre all’identità del segnalante. Si fa presente che le segnalazioni anonime saranno prese in considerazione solo qualora gli elementi contenuti saranno valutati sufficientemente circostanziati per un approfondimento. A tal fine, attraverso il dialogo spersonalizzato, mediante applicativo, tra segnalante e RPCT, quest’ultimo può chiedere al segnalante, ulteriori informazioni e/o integrazioni e, se assolutamente necessario all’istruttoria, di rendere nota la sua identità. Se il segnalante rifiuta, non vi sono altre conseguenze se non l’impossibilità di procedere con l’istruttoria.In caso di segnalazione anonima, il segnalante non potrà godere delle misure di protezione previste per il whistleblowing. Gestione della segnalazione: dopo l’invio della segnalazione la piattaforma restituisce un codice di 16 cifre che permetterà al segnalante di richiamare l’ambiente di segnalazione e di dialogare con il RPCT di Ateneo. Si raccomanda di memorizzare e custodire il codice in quanto unico strumento grazie al quale si può fare il follow up della segnalazione. Nel caso in cui il codice sia smarrito il segnalante potrà: - nel caso di segnalazione non anonima, contattare il R.P.C.T. via mail all’indirizzo istituzionale responsabile.anticorruzione@unipr.it - nel caso di segnalazione anonima, inviarne una nuova, avendo cura di esplicitare il collegamento con la prima facendo riferimento all’oggetto e alle circostanze già segnalate.La segnalazione avvia necessariamente un’istruttoria interna a seguito della quale: nel caso in cui si ravvisino elementi di non manifesta infondatezza del fatto, il RPCT inoltra la segnalazione ai soggetti competenti per l’istruttoria ed eventuali provvedimenti di competenza;a fronte di manifesta infondatezza invece si procede con l’archiviazione.Tramite la Piattaforma il RPCT informa il segnalante dell’esito della segnalazione.IMPORTANTE: prima di accedere alla piattaforma leggere le informazioni che sono riportate al seguente link: Informazioni sulla Piattaforma Whistleblower ACCEDI alla piattaforma per effettuare la segnalazione:https://unipr.whistleblowing.itInformativa privacy Whistleblowing