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La storia letteraria del Po è sempre stata ricca di similitudini che hanno collegato la descrizione del fiume a scenari anche molto distanti, quasi che per cogliere le caratteristiche di questo specifico paesaggio fluviale fosse e sia tuttora necessario scoprirvi all’interno una o più forme di altrove. D’altro canto, così come è accaduto per buona parte delle risorse naturali, sia biotiche che abiotiche, nel processo di progressiva artificializzazione della vita anche il fiume si è via via distanziato dalle pratiche comuni della maggior parte delle persone. Il dissesto climatico, però, contribuisce ora a rievocare immagini di fiumi – e ghiacciai, versanti, torrenti, laghi, bacini artificiali, falde acquifere, secche – quando guardiamo il termometro, una mano che apre un rubinetto, quando ci chiediamo in quale posto sarebbe più sensato far vivere figli e nipoti. L’incontro proporrà una rassegna e una discussione di alcuni casi tra letteratura, cinema e fotografia utili a documentare le diverse funzioni che la figura del fiume ha assunto nel corso del tempo.