Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 12 giugno 2025 – «Gli scienziati non possono permettersi di essere vanagloriosi artefici di chiacchiere: la loro autorevolezza dev’essere fondata sull’evidenza sperimentale delle loro affermazioni e sulla conoscenza maturata attraverso il metodo scientifico — non sul prestigio accademico, reale o autoproclamato. E sì, la scienza è democratica. È democratica nel senso che l’ipotesi corretta di uno studente vale più dell’ipotesi sbagliata di un professore. Ma quando i conflitti di idee danno l’impressione che esistano “molte scienze”, tutte ugualmente autorevoli, l’evidenza scientifica si degrada a semplice opinione, e si apre la porta a forme sottili di manipolazione dell’opinione pubblica»Roberto Caciuffo, da oggi Professore ad honorem in Fisica della materia dell’Università di Parma, lo dice a chiare lettere, scandendo bene le parole della sua lectio magistralis in Aula Magna. Parla di alcune tappe fondamentali della sua carriera, la carriera di un grande studioso, parla dell’intensa collaborazione con l’Università di Parma e parla appunto anche della scienza, del suo valore e delle sue responsabilità, in un intervento appassionato che rivendica la centralità della ricerca come motore di progresso, di sviluppo e anche di cambiamento.

«Affinché la scienza possa adempiere pienamente alla propria missione – osserva – è indispensabile che essa mantenga la propria autonomia rispetto alle agende politiche, sia libera da condizionamenti esterni, e che la circolazione delle idee, delle informazioni e delle persone non abbia ostacoli». E ancora: «Le responsabilità della scienza sono enormi: espandere i confini della conoscenza, favorire il progresso, promuovere la cooperazione internazionale, proteggere l’ambiente. Come affrontarle? In un articolo pubblicato trent’anni fa, Freeman Dyson — grande fisico e matematico britannico — scriveva che la scienza è “un’alleanza di spiriti liberi che insorgono contro la tirannia imposta da ogni cultura che si faccia promotrice di visioni oppressive del mondo”. Per fronteggiare i compiti complessi e urgenti che la attendono, la scienza dev’essere ribelle. Ora più che mai, è necessario che la scienza sia ribelle, indipendente e capace di farsi guida intellettuale del cambiamento».

Laureato in ingegneria nucleare al Politecnico di Torino nel 1980, Roberto Caciuffo ha lavorato in Italia e moltissimo all’estero in istituti di ricerca tra i più importanti al mondo, in particolare nell’ambito delle tecnologie neutroniche e negli studi sugli attinidi e le loro applicazioni. Ha una produzione scientifica amplissima di articoli originali su riviste internazionali, in collaborazione con più di 300 coautori appartenenti a circa 200 istituti di ricerca di più di 30 paesi. La maggior parte di questi articoli è apparsa sulle riviste più prestigiose di fisica e di chimica del mondo.

«È un grande onore avere tra i nostri professori uno studioso di tale levatura e autorevolezza, un grande scienziato che con il suo lavoro, nel corso di una carriera di ricerca brillantissima e ricca di successi, ha saputo far progredire la scienza e quindi l’umanità. Perché la ricerca e la scienza sono una chiave per il progresso, per l’avanzamento delle conoscenze e quindi per il futuro», osserva in apertura il Rettore Paolo Martelli, che aggiunge: «Ringraziamo davvero di cuore il professor Caciuffo per avere accettato questo nostro riconoscimento, che vuole essere non “statico” ma “dinamico”, fecondo, e consentirgli di portare qui, nella nostra Università, tutto il bagaglio di conoscenze e di competenze che ha maturato e ha in sé. Sarà un grande arricchimento per le nostre studentesse e i nostri studenti, per le dottorande e i dottorandi e anche per tutto il nostro corpo docente e ricercatore, che ha già collaborato con il professore in tante occasioni e che ora potrà ulteriormente intensificare le occasioni di scambio d’idee, di confronto e di lavoro comune sulle tematiche di interesse».

Sulla rilevanza e sulla portata del lavoro di Roberto Caciuffo si sofferma nella sua laudatio Paolo Santini, docente di Fisica teorica della materia, modelli, metodi matematici e applicazioni: «È stato uno dei protagonisti della nascita, nel nostro Paese, dello studio della materia condensata attraverso fasci di neutroni, un campo scientifico che oggi, in Italia, ha diverse centinaia di praticanti ma che negli anni ’80 del secolo scorso era coltivato da una manciata di ricercatori», spiega, sottolineando poi che «il lavoro di Roberto Caciuffo ha coniugato rigore e creatività con la capacità di comunicare la scienza con passione e chiarezza, ispirando generazioni di studenti e giovani ricercatori. Roberto non è solo un uomo di laboratorio, ma anche un formatore, un mentore e un instancabile promotore della cultura scientifica».

Poco prima dell’inizio della cerimonia il prof Caciuffo aveva scritto un pensiero e la firma nel libro d’onore dell’Università di Parma.

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