Descrizione e scopo
Questo progetto riguarda lo studio di complessi metallici di corroli e texafirine, e sul loro impiego come modulatori/soppressori di ROS per ideare nuovi agenti terapeutici contro la neurodegenerazione e nuovi biocatalizzatori artificiali. Verrà valutata la capacità di metallo-corroli e metallo-texafirine con peptidi neurotossici. Inoltre, verrà studiato il legame di questi complessi con proteine naturali (albumina) e riprogettate (sistema SpyTag/SpyCatcher).
Finalità
Il progetto ROSmod intende sviluppare complessi metallici redox-attivi contro patologie neurodegenerative. Questi complessi interagiscono con biomolecole impedendo la produzione di specie reattive all’ossigeno (ROS). Il progetto contribuisce agli Obiettivi ONU per lo Sviluppo Sostenibile, in particolare a quelli su salute (SDG3), istruzione di qualità (SDG4), e innovazione (SDG9). Il progetto inoltre formerà giovani ricercatrici e ricercatori su sullo sviluppo di complessi metallici bioattivi.
Risultati attesi
Il progetto permetterà di valutare la capacità di complessi metallici di corroli e texafirine di formare addotti con biomolecole naturali (Abeta) e artificiali (oligomeri beta nel lievito, e sistema Spy) e di modulare e sopprimere l’attività dei ROS. Infine, utilizzando colture cellulari neuronali ed endoteliali, l’effetto di queste molecole sarà valutato in termini di sopravvivenza sia in condizioni basali sia in presenza di Abeta.
Risultati raggiunti
L’Università di Parma ha sintetizzato peptidi SpyTag contenenti residui di istidine in grado di legare emina, corroli e texafirine. Inoltre, sono state espresse diverse proteine SpyCatcher mutate in grado di legare SpyTag. La capacità di queste biomolecole di legare complessi metallici di corroli e texafirine, ed emina, sono state studiate in collaborazione con l’Università di Pavia. E’ stato evidenziato che il legame con le biomolecole (SpyTag e SpyCatcher) ha un effetto generalemnte soppressivo della produzione di ROS in vitro.